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Se volete capire com'è fatto il mare del Nord, ascoltate Glauque. Intervista

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Creativelatest

Hanno studiato musica classica, ma fanno rap. Scrivono testi generazionali, ma non rivendicano alcun ruolo sociale. Dicono di somigliare a Fauve, ma non ne sono troppo contenti. Tre contraddizioni che descrivono Glaque il gruppo rap belga che sta rapidamente scalando l’universo musicale francofono a suon di testi e sonorità glauche.

Serviva Glaque per scoprire il colore del mare del Nord. Grigio? Troppo semplice. Per i ragazzi di questo gruppo rap, l’aggettivo giusto è “glauco” (in francese, “glauque" significa sia "di colore verde-grigio", sia "tetro, triste", ndt.): «Abbiamo scelto questo nome perché riflette l'atmosfera dei nostri testi e delle parti strumentali: talvolta possono sembrare duri, ma in realtà nascondono altri significati, proprio come il termine “glauco”», spiega Aaron (seconda voce, testi), 21, il membro più giovane del gruppo, nonché studente presso la facoltà di Scienze politiche di Namur. Aaron è entrato a far parte di Glauque grazie all’amicizia che lo lega a Louis, il rapper “più glauco" del gruppo. È lui a spiegare la genesi della band: «Ci siamo formati nel settembre del 2017. Scrivevo testi rap da qualche anno e cercavo qualcuno che potesse realizzare le basi e mettere il tutto in musica», racconta.


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Così, dapprima ne parla con il fratello maggiore, Lucas, studente di musica classica presso il conservatorio di Namur. «Gli ho chiesto se volesse fare rap con me, ma lui mi ha sbattuto la porta in faccia (risata). In cambio mi ha dato il contatto di un suo amico, Aadriejan, anche lui studente presso il conservatorio: è così che è nato l’embrione del gruppo». Dopo qualche mese, però, Lucas cambia idea e, a 28 anni, diventa il “vecchio” dei cinque. Intanto, Aadriejan coinvolge Baptiste, coinquilino nonché, anche lui, studente presso il conservatorio. Mentre raccontano la loro breve storia, tra sorrisi e battute, emerge subito la complicità: «Dormiamo persino nello stesso letto», scherza Louis, quasi a voler spiegare l'essenza di Glauque: «Non abbiamo formato un gruppo in base ai nostri gusti musicali, ma grazie ai legami che ci univano».

Un rap dalle melodie leggere

“Caro diario, ho avuto qualche relazione dall'ultima volta. Sentivo la tua voce che mi spingeva a fare la scelta sbagliata”: su un vibrante arrangiamento elettronico con bit parlati, la voce profonda di Louis articola un rap duro, tagliente. È il testo di Robot, il primo singolo ufficiale di Glauque. Racconta la storia di un ragazzo che sprofonda in una vita fatta di alcol e prostituzione. Il secondo singolo, Plane, invece, evoca, atmosfere completamente diverse. Come dire: c’è speranza per i giovani perduti di oggi. Cosa si cela dietro a queste storie? «Sono situazioni in cui è possibile ritrovarsi. Tutto qua. È questo che mi interessa, in generale, anche quando ascolto il brano di un altro artista», spiega Louis che però mette subito in chiaro: «Non ho mai voluto parlare in nome di una generazione. Non ci sono rivendicazione sociali o generazionali qui. E non ho voglia di diventare un esempio da seguire per altre persone».

Gli arrangiamenti musicali lirici calano l’ascoltatore da subito nell'universo musicale di Glauque, un mondo fatto di poesia e cupa ironia. Ogni membro del gruppo ha alle spalle un passato musicale diverso e il processo creativo è frammentato, per non dire «un gran casino», spiegano divertiti Louis e Aaron: «A volte qualcuno arriva con un pezzo già finito. Altre volte, con una base che servirà da scheletro per un nuovo pezzo. Oppure, capita di vivere una vera e propria esperienza creativa collettiva». Insomma, Glaque è un melting-pot di influenze musicali, che combina ritmi serrati con melodie leggere e inebrianti.

«Non ho mai voluto parlare in nome di una generazione»

Se l’identità prettamente musicale è salda, il gruppo è ancora alla ricerca di un tratto distintivo per quanto riguardo la produzione dei clip, un punto al quale i ragazzi tengono molto: «Con “Plane”, ci siamo presi il tempo necessario per ottenere determinate sfumature anche attraverso la proposizione di determinati effetti nei video», spiega Aaron. Oggigiorno, il successo di un gruppo passa necessariamente dalla creazione di un'identità visuale e dalla presenza su Instagram. Per questo motivo, il gruppo ha deciso di "ripartire da zero", eliminando tutti i contenuti dall'account ufficiale nel momento dell'uscita del nuovo video, affermando così una nuova immagine se stesso e che sfocia in tonalità violacee e paesaggi desertici.


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Alla luce della giovane età e dello stile di Glaque, è impossibile non pensare a Fauve (gruppo rap emergente rap francofono). È un confronto che, allo stesso tempo, lusinga e irrita Louis: «Fauve è stato forse uno dei primi gruppi a essere spudorato nel modo di fare musica ed esprimere sentimenti. Questo potrebbe essere un aspetto che abbiamo in comune: il lato crudo dei testi e delle canzoni. Ma devo ammettere che non sono un loro estimatore».

«Non voglio vivere di musica»

I ragazzi di Glaque sono entrati da poco nel mondo della musica che conta e, per ora, non ne vanno matti. Vivere di quello che stanno facendo non sembra rientrare nei loro progetti futuri: «Non si tratta di un obiettivo, tutt'altro. Cominciamo solo ora a scoprire questo mondo. Non è un ambiente sano e può farti perdere la testa in poco tempo». Insomma, niente montature, eppure Glauque sembra essere sulla buona strada. Nato e conosciuto soprattutto in Belgio, il gruppo ha già oltrepassato i confini nazionali ed è in tour nei maggiori festival francofoni dell'estate: Dour in Belgio, Cabaret Vert in Francia, Sonic Vision in Lussemburgo.

Sul palco di Couleur Café, il gruppo si esibisce contemporaneamente a Lauryn Hill, la headliner che conclude il festival. Un pubblico di fedeli accorre per assistere alla performance del gruppo. Glauque occupa il palco con determinazione e consapevolezza. Sprigiona un'energia e un dinamismo che, a tratti, contrastano con lo stress dimostrato due ore prima di salire sul palco: «L’attesa prima della performance è sempre la parte peggiore», afferma Louis. Sulle note del nuovo singolo “Plane”, tutto il pubblico ondeggia al ritmo della musica. C’è da scommettere che Glauque abbia in serbo un vero e proprio primo album per il prossimo anno. Ma non lo ha ancora rivelato. «Quello che stiamo vivendo è davvero assurdo. Non ce l'aspettavamo affatto!». Riusciranno a restare con i piedi per terra?


Foto: © Marie Périlleux

Story by

Amélie Tagu

French journalist drinking belgium beers.

Translated from Glauque : lumière sur un groupe qui plane