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Cafébabel volta pagina

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Cafébabel

Dopo 22 anni di giornalismo partecipativo, Cafébabel interrompe le sue attività. Ma questo non significa che il nostro esperimento di giornalismo europeo sia finito. Au contraire! Stiamo navigando verso nuovi orizzonti per rimodellare la narrazione del nostro continente.

Ciao Babeliani,

Qui Cafébabel.

Negli ultimi mesi, l'intero team di volontari e collaboratori ha lavorato senza sosta, facendo brainstorming e discutendo per pianificare il futuro del nostro amato progetto di giornalismo europeo. Veniamo al dunque. Crediamo che Cafébabel sia arrivato alla fine del suo viaggio. Pur essendo un'idea e un concetto brillanti, la sua forma originaria non funziona più nel mondo di oggi. Dobbiamo trasformarci.

Nel 2001, alcuni studenti Erasmus, nella città francese di Strasburgo, ebbero l'idea del secolo: creare un luogo di incontro online - un concetto nuovissimo, allora - per la loro generazione.

All'epoca non esistevano Facebook, Twitter, TikTok, nemmeno Myspace. I cellulari avevano solo strani giochi pixelati, suonerie stridenti, nessuna fotocamera e la lunghezza dei messaggi di testo era limitata.

All'epoca - e ammettiamolo, ancora oggi è un po' così - l'Europa era vista come una cosa bizzarra e lontana dalla nostra realtà. Ma l’idea di Cafébabel, con Internet e le sue nuove possibilità, era di consentire ai giovani europei, la "generazione Erasmus", di contribuire alla sfera pubblica europea. Di dare forma all'Europa che volevano.

Cafébabel è stata una piattaforma che ha permesso ai giovani europei di scrivere dei loro Paesi, delle loro città, dei loro viaggi, delle cause che stavano loro a cuore. E siccome Cafébabel era una piattaforma europea, doveva ovviamente essere in diverse lingue europee, idealmente in tutte le lingue parlate e lette nel nostro continente. Dopo tutto, come disse Umberto Eco, "La traduzione è la lingua dell'Europa".

Probabilmente conoscete il resto della storia. Gli studenti Erasmus tornarono nelle loro città di origine e il progetto iniziò a diffondersi in tutti gli angoli del nostro continente. Ben presto Cafébabel divenne un simbolo di ciò che i giovani europei potevano fare. Nacque una ONG francese, Babel International, che coordinava le ONG locali per co-produrre un magazine europeo, basato sul giornalismo partecipativo e dei cittadini. Il sogno era diventato realtà. Decine di squadre di volontari, che scrivevano quasi quotidianamente in più di nove lingue, si incontravano in tutto il continente, raccontando una generazione per cui attraversare le frontiere era ormai una componente della vita quotidiana. Poi, il progetto si stabilizzò in una rivista in sei lingue: francese, inglese, tedesco, spagnolo, italiano e polacco.

Vent'anni dopo, Cafébabel ha vinto numerosi premi, ha organizzato oltre 200 eventi, ha permesso a più di 5.000 scrittori, traduttori e volontari di far parte del movimento del giornalismo partecipativo europeo. Abbiamo avuto gruppi locali ed ex collaboratori in tutta Europa, siamo probabilmente una delle migliori scuole materne di reporter e attivisti europei.

E a proposito di asili, possiamo anche confermare che molti babeliani hanno trovato l'amore della loro vita, proprio grazie a Cafébabel!

È molto difficile scegliere i migliori reportage e progetti editoriali che abbiamo prodotto... siamo andati nei Balcani, in Polonia, in Armenia, abbiamo esplorato regioni insulari del Mediterraneo orurali che si sono rivitalizzate, abbiamo dato il microfono a promettenti scrittori di paesi post-comunisti, abbiamo indagato i momenti più bui del conflitto in Kosovo, abbiamo vagato nei paesi del Maghreb, abbiamo intervistato le persone nate dopo i disordini in Irlanda del Nord, abbiamo mostrato soluzioni locali con lezioni europee, abbiamo esplorato città europee al di fuori dei classici city-trip.

Come rinnovare la nostra missione

Gestire una ONG mediatica transfrontaliera in un team multiculturale non è mai stato facile. Spesso (molto spesso) eravamo al verde. E negli ultimi anni, Cafébabel ha troppo spesso vissuto in uno “stato di sopravvivenza”.

Perché? Principalmente perché, per molti versi, il giornalismo è cambiato, gli europei sono cambiati. Anche l'Europa è cambiata.

I giovani europei sono molto diversi rispetto a quando abbiamo iniziato. All’epoca erano adolescenti durante la crisi finanziaria e l'Europa era diventata sinonimo di austerità e disagio sociale. Allo stesso tempo, i nostri governi nazionali non sono stati in grado di gestire l'arrivo di rifugiati ed esiliati con umanità e decenza. C’è stata anche la Brexit, negli ultimi tre anni abbiamo attraversato una pandemia e ora ci troviamo di fronte una guerra contro l'Ucraina. Quindi sì, un'educazione europea molto diversa.

Quest'ultimo decennio ha dimostrato che senza una cultura e un’empatia transfrontaliera, il progetto europeo è destinato a fallire. Fino ad ora sono state sporadiche le dimostrazioni di questa empatia, in qualche modo un po' illusorie e infuse dall'alto verso il basso, non dal basso verso l'alto. C'è spazio per il progetto Babel, ma eravamo bloccati e troppo concentrati sulla nostra sopravvivenza.

Perché salpiamo con ereb e Sphera

Durante la pandemia, abbiamo avuto davvero paura di chiudere. Così la nostra squadra si è data da fare. Abbiamo fatto innumerevoli call su zoom, discutendo sul da farsi. E per una coincidenza, abbiamo avuto due opportunità di finanziamento che non potevamo perdere! Abbiamo fatto domanda, pur pensando che non avrebbe funzionato. Ma, con un sorprendente colpo di scena, siamo stati selezionati per entrambe!

Il primo progetto che abbiamo iniziato a sviluppare nella primavera del 2021 è stato Sphera Network, la prima rete europea di piccoli e medi media indipendenti e alternativi. È la rete che abbiamo sempre sognato e stiamo lavorando quotidianamente per rimodellare le collaborazioni giornalistiche europee. Potete vedere cosa facciamo, ad esempio, sulla nostra pagina Youtube page o su Instagram ;-)

Il secondo progetto è ereb. ereb rappresenta la continuità di Cafébabel, il passo successivo. Il nome è ispirato al fenicio e significa "dove il sole tramonta" o "l'altra sponda del Bosforo".

Abbiamo lanciato questa nuova pubblicazione, come esperimento, a metà del 2021. Con ereb abbiamo testato come rinnovare il nostro giornalismo transfrontaliero. Abbiamo commissionato storie e reportage fotografici d'impatto, collaborato con fantastici giornalisti e fotoreporter per capire come contribuire a una nuova narrazione europea. L'esperimento si è rivelato, fino ad ora, molto promettente: siamo stati finalisti dell'2022 European Press Prize e siamo stati inseriti nella shortlist del 2023 Fetisov Journalism Award.

Pertanto, continuate a seguire le nostre storie, le newsletter e (presto) i video. Attraverso la nostra nuova piattaforma, costruita grazie all’eredità di Cafébabel, continueremo a unire i puntini e costruire una nuova narrazione dell’Europa. Rimanete sintonizzati!

Lunga vita a Cafébabel!

L'intero team di Babel International.

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Translated from Turning the Cafébabel page