L' Europa e i PIIGS: la politica dei veleni
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TancrediL'acronimo "PIIGS" sembra aver caratterizzato i cinque perdenti dell'euro-zona come quel gruppo di ragazze antipatiche che tutti hanno odiato a scuola. Da quando le cose in Europa si sono inasprite sul fronte finanziario, la comunità europea ha mostrato il suo lato maligno - un sentimento niente affatto emblematico della comune visione sulla quale è stata fondata l'Unione Europea.
Il piccolo e affascinante acronimo PIIGS (un riferimento sfortunatamente peggiorativo alle economie vulnerabili di Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) non fa tanto male agli stati indebitati cui si riferisce, quanto ai burocrati in cravatta che giocano ogni giorno con questo termine nei corridoi di Bruxelles. È un termine che serve in qualche modo a caratterizzare quei paesi come il gruppo antipatico di ragazze che tutti odiavano a scuola.
Da quando le cose in Europa si sono inasprite sul fronte finanziario, la comunità europea ha mostrato il suo lato astioso. Dietro la retorica del "PIIGS" c'è un sentimento non affatto emblematico della comune visione sulla quale è stata fondata l'Unione Europea. Piuttosto, si spinge su un tipo di atteggiamento che dipinge alcuni paesi come decisamente "non cool" sul fronte economico, mentre gli "allievi" più popolari fanno roteare gli occhi e decidono chi dev'essere lasciato indietro e chi no.
La Spagna è stata l'ultima vittima dello schiaffo europeo. «Non è che non ci piaci, Spagna, - hanno affermato gli "allievi" popolari - è che quando hai avuto il tuo boom eri da sballo, e adesso hai, come dire, perso stile. Perché non vai a sederti al tavolo dei PIIGS per un po', finché non ti rimetti in sesto? Ti richiamiamo noi».
L'Irlanda che vota "no" al Trattato di Lisbona non era mica cool. «O mio Dio, hai visto come ha votato Irlanda?» era il sussurro (mica tanto) nel cortile della scuola; «Cioè, non va proprio bene. Dopo tutti i soldi spesi per rifargli il guardaroba? Chi si credono di essere?» Come è stato detto, il voto negativo dell'Irlanda ha rappresentato una carognata, ma allora era ancora uno dei ragazzi più popolari (non importa quanto le parlarono alle spalle).
La Grecia ha passato così tanto tempo al di fuori del gruppo dei "fighi" che è accaduto l'inevitabile: ha cominciato a disintegrarsi. La crisi economica e i sollevamenti sociali ad Atene potrebbero essere paragonati a quella strana ragazza nell'angolo, che un giorno è entrata in classe vestita come una super diva. Il progressivo sbocciare dell'elemento conservativo in tutta l'Unione è sintomatico dello stesso genere di angosciante acrimonia. I movimenti in contrasto con l'ideologia liberale dei potenti governi dell'Unione Europea equivalgono alle "piazze" in cui si istituiscono le cricche personali. «Pensate d'essere così fighi, con la vostra legislazione per l'uguaglianza dei diritti e le vostre sanzioni ambientali?» sembrano dire, inforcando i loro occhiali bordati sui loro nasi tozzi... «Beh, non lo siete. Avanti, ragazzi, piazziamoci qui, loro non sono mica i nostri capi». Anche il Regno Unito è sempre rimasto un po' in disparte rispetto al gruppo, un fatto che non piace a nessuno, ma tutti fingono che stia loro bene. «Il Regno Unito pensa di essere migliore di noi, solo perché nello scorso secolo aveva un enorme impero, col quale dire agli altri paesi cosa fare. Ma soltanto la Gran Bretagna è figa, adesso, perché esce con noi, i suoi ex amici sono, come dire, in un altro posto adesso».
Tutti hanno pettegolezzi su tutti, così che possono tirarli fuori in qualunque momento se sentono il bisogno d'essere ancora più astiosi. La Germania zittisce la Grecia ed espone il dito medio alla Venere di Milo, mentre la Grecia (che adesso è totalmente noncurante) piazza con disinvoltura una svastica sulla Colonna della Vittoria. Che carogna. Ultimamente, comunque, le malefiche buffonate in politica non aiutano più, e certamente non ci tireranno fuori dalla recessione economica. Ancora peggio, ora che il battibecco è diventato particolarmente vivace, minaccia di dividere la famiglia felice. La proposta di buttare fuori a calci i PIIGS dall'Unione è la versione europea dei più influenti studenti che chiedono di far trasferire in un'altra scuola lo sfortunato piantagrane... Forse è inevitabile in un continente con così tanti meschini risentimenti in giro, ma qualcuno dovrebbe dire agli stati membri dell'Unione Europea che "malevole" non è proprio un bell'attributo.
Foto: the prodigal untitled 13/flickr; crazypete04/flickr; soakedsponge.blogspot.com
Translated from Europe and PIIGS: bitchy politics