Xavier Damman: "Vi racconto Storify"
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Piera FiammenghiDinamico, amichevole e dalla parola facile: questo giovane imprenditore è un oratore impeccabile. Stiamo parlando di Xavier Damman, l'ideatore della piattaforma di social-media, Storify. Ci ha raccontato la sua esperienza e il suo sogno tra web e giornalismo partecipativo.
Xavier Damman confessa di avere due passioni: la tecnologia e il giornalismo partecipativo. Il suo obiettivo è quello di "dare una voce ai cittadini". Nonostante avesse già fondato Tribal, una rivista belga che dà l'opportunità di esprimersi alle nuove generazioni, nel 2009 Xavier pensa a un progetto più ambizioso: mettere le nuove tecnologie al servizio del giornalismo partecipativo. Questa idea gli è balenata in mente durante il suo soggiorno Erasmus a Madrid, periodo in cui ha scoperto Twitter. "Sono stato uno dei primi a utilizzarlo e mi sono subito reso conto che permetteva di condividere informazioni con tutto il mondo", racconta.
Inizio di un progetto
Così, si lancia nel progetto Storify (un social network che permette agli utenti di raccontare la loro storia in formato social media e condividerla on line, ndr.). Per la sua start-up ha però bisogno di un sostegno economico che non trova in Europa. Con grande determinazione, quindi, decide di trasferirsi a San Francisco, nella Silicon Valley. Dopo essersi districato tra mille ostacoli, oggi Storify viene perfino utilizzato dai più grandi media americani e dalla Casa Bianca. Xavier decide in seguito di vendere la sua impresa, ma continua a seguirne gli sviluppi visto che la sua priorità è assicurarsi che "i nuovi proprietari si prendano cura della sua creazione".
Oggi, Xavier Damman si batte a sostegno degli imprenditori nella speranza di trasmettere un messaggio alla generazione in erba. "Il mondo è un grande Paese: si deve andare dove ci sono le maggiori probabilità di successo", dice. Xavier afferma che gli aiuti economici pubblici alle imprese europee non sono di grande aiuto. Crede che gli imprenditori debbano adattarsi alla loro situazione geografica e saper sviluppare un prodotto specifico per un determinato tipo di mercato. "Se sei un musicista vai a Berlino, se sei un fan della robotica vai a Tokyo e se ami l'areonautica vai a Tolosa. Non ha senso andare contro natura", conclude.
Dal 2.0 al mondo reale
La filosofia del "make things happen where you can succeed" ("Far si che le cose accadano là dove ci sono possibilità", ndr.) ha portato Xavier nella Silicon Valley. Le nuove tecnologie hanno cambiato il modo di fare giornalismo e Storify ha contribuito a questo cambiamento. Il reporter cittadino ha dato un grande contributo all'informazione, ma, secondo l'imprenditore, la figura del giornalista professionista non scomparirà; questi due modi di fare informazione saranno destinati a coesistere. "La nuova sfida del giornalista è quella di arricchire, precisare e contestualizzare bit, tweet, instagram e post provenienti dalle fonti più disparate", afferma convinto. Del resto, i cambiamenti nel mondo 2.0 si ripercuotono su quello reale: basta pensare alla primavera araba o alla Rivoluzione verde in Iran. Xavier ritiene che questo è solo l'inizio, dal momento che "le tecnologie di ultima generazione mettono il potere nelle mani delle persone e forniscono i mezzi necessari per dare vita alla democrazia di domani".
Translated from La success Storify de Xavier Damman