Una moderna attrazione: la musica classica
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Ila C.Venerdì 28 aprile Cafébabel Brussels ha deciso di partecipare ad un concerto di musica classica organizzato dalla Brussels Philharmonic, ma indovinate...non eravamo i soli! C'erano persone di tutti i tipi e di tutte le età. Ci siamo chiesti: come fa la musica classica ad attirare così tanta gente oggi?
Venerdì scorso la Brussels Philharmonic, diretta da Giancarlo Guerrero, ha presentato un programma variegato con opere di Berlioz, Groslot e Stravinsky, e ha visto la partecipazione del pianista Jan Michiels. Mentre le note aleggiavano nell'aria, ci siamo accorti che non eravamo da soli nella sala. Perchè le persone hanno ancora voglia di partecipare ad un concerto di musica classica, soprattutto al giorno d'oggi? Nel 2017 il pubblico è distratto e ha un'infinità di altre opzioni a portata di mano. Come è possibile catturare il loro interesse? Abbiamo cercato di ampliare la nostra visione, considerando non solo la musica, ma prestando attenzione a ciò che ci sta intorno. Non dobbiamo dimenticare che il pubblico dei concerti nel 1800 era totalmente diverso dal pubblico dei giorni nostri: i bisogni, gli approcci, i gusti musicali, ma soprattutto il livello di attenzione sono cambiati. Dobbiamo anche tener conto che un concerto di 150 anni fa non assomiglia molto ad un concerto attuale: un concerto non è più solo un concerto e la musica non è solo un suono. Il marketing è diventato una parte essenziale ormai in tutti i settori, inclusa la cultura, e ogni aspetto è pensato e organizzato in precedenza per poter garantire al pubblico un'esperienza soddisfacente e far venire voglia ai partecipanti di tornare ancora una volta.
Immaginate che all'ingresso di una sala concerti ci siano persone che parlano ascoltando della musica pop. Vicino c'è un furgoncino che vende cibo asiatico e i musicisti bevono birra mentre parlano con il pubblico. Arrivando un po' prima del concerto, c’è anche la possibilità di partecipare ad una classe introduttiva, il più delle volte gestita direttamente dai musicisti o dagli stessi direttori d'orchestra. Potete entrare in contatto con quel mondo che credevate distante e totalmente disconnesso dalla realtà. Inoltre, dopo la fine del concerto, potete continuare la serata all'after party e scatenarvi nella pista da ballo! I concerti a Flagley ai giorni nostri sono proprio così.
Non è sorprendente? Perché la musica classica ci sembra ancora noiosa e inaccessibile a chi non è esperto? Per rispondere a tutte le domande, Cafébabel Brussels ha incontrato Véronique Bossaert, direttore marketing della Brussels Philharmonic, e ha chiacchierato un po' con lei. Iniziamo a capire perchè le persone scelgono di trascorrere il loro venerdì sera in una sala concerti. Véronique crede che la presenza di Groslot, compositore famoso a livello nazionale, e la proposta di opere particolari come Le Sacre du printemps di Stravinsky abbiano contribuito moltissimo al sold out di quella serata speciale. A tal proposito, Véronique ci spiega il suo approccio di marketing che mira a garantire un'esperienza integrale e complessiva al pubblico "Siamo cercando di abbassare il limite, ci focalizziamo sull'abbattimento di tutte le barriere" dice, ma non togliendo nulla all'alta qualità della performance, che resta il nucleo principale dell'evento. In questo modo il concerto diventa un'esperienza più completa e personale e tutti, anche chi ci va per la prima volta, possono sentirsi coinvolti.
Tuttavia, la Brussels Philharmonic non dimentica il suo pubblico più fedele, quello che le opere le conosce tutte, rappresentato dai veri appassionati di musica classica. Véronique ci spiega che per loro vengono organizzati degli incontri pomeridiani per un'analisi profonda dell'opera, come hanno fatto con Le Sacre du printemps. Questo è un modo per unire diversi tipi di persone sotto il comune (ma variegato) interesse per la musica. Significa che non ci sono più target specifici, non c'è bisogno di esperienza o di un pubblico VIP: è un'esperienza rivolta a tutti. “Non esiste una musica difficile: tutto dipende dalla mente”, dice Véronique.
Giancarlo Guerrero è tornato!
Cafébabel Brussels ha già avuto l'occasione di parlare con il direttore d'orchestra Giancarlo Guerrero lo scorso febbraio con l'occasione del Flagey Piano Day (articolo di riferimento: Flagey Piano Days: the city through the music of Giancarlo Guerrero). È tornato di nuovo a Bruxelles per dirigere la Brussels Philharmonic. La volta scorsa abbiamo parlato del rapporto del direttore d'orchestra con la città e il suo ruolo rispetto ai musicisti, ma come la mettiamo con il suo rapporto con il pubblico? La fama di un direttore molto conosciuto può essere senz'altro utile per attirare le persone, ma c'è bisogno del direttore giusto. Ecco perché Guerrero sembra incarnare perfettamente l'idea espressa da Véronique per la sua strategia di marketing. Sottolinea che una figura come quella di Guerrero, uomo molto aperto mentalmente e spontaneo, aiuta a demistificare la musica classica. È anche capace di trasmettere una gran dose di energia, e secondo Véronique è proprio questa la chiave: l'energia delle opere, l'energia del direttore e dei musicisti e l'energia che alla fine colpisce il pubblico.
È grazie a questa strategia che oggi a Flagey un terzo del pubblico è rappresentato da ragazzi sotto i 26 anni, soprattutto studenti e expat. Questi giovani, bambini e le persone che partecipano ad un concerto per la prima volta sono sorprendentemente attratti di più da opere contemporanee rispetto a quelle famose come ad esempio Mozart o Beethoven. Véronique osa dire che questo dipende dal livello di vicinanza che sentono con questa musica: "è più vicina alla loro vita di tutti i giorni, sentono la natura contemporanea della musica". È anche un'occasione per immergersi nel mondo della musica: oggi siamo tutti così frenetici e un concerto di musica classica è sicuramente una buona esperienza. Non si tratta solamente di rilassarsi, ma piuttosto di concentrarsi solo su un aspetto e non farsi distrarre dagli altri.
Translated from A catchy classical concert: how could it be possible