Se la signora Strauss-Kahn torna al suo primo amore (il giornalismo)
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Jacopo FranchiLa redazione di cafebabel.com ha deciso di pubblicare la sua opinione sulla nomina di Anne Sinclair, moglie di Dominique Strauss-Kahn, alla direzione dell'Huffington Post, versione francese. Le testimonianze esprimono tutta la diversità di opinioni attorno alla nuova direttrice.
«Una nomina all'americana»
«Si tratta di una nomina all'americana, che non funzionerà mai in Francia. Credo che Anne Sinclair sia più popolare tra le casalinghe, o al massimo tra le lettrici dei settimanali, che sul web, dove i gusti del pubblico sono molto più complessi. Anne Sinclair, che viene dal giornalismo televisivo, non ha alcuna esperienza di giornalismo sul web, ed è paragonabile ai grandi nomi del giornalismo italiano che passano indifferentemente dalla redazione di una televisione a quella di un quotidiano, da un'agenzia di stampa alla radio. Un esempio? Gianni Riotta, dopo la direzione di Rai Uno, non è riuscito a bissare il successo al Sole 24 Ore. Anne Sinclair, alla testa dell'Huffington Post francese, è una scelta pubblicitaria. Ma il giornalismo sul web in Francia si basa sull'originalità e sulla qualità editoriale. Sono questi gli elementi che lo rendono il migliore in Europa. Dubito che Arianna Huffington riuscirà, con questa scelta, a rendere appetibile la nuova versione francese».
Nicola
«Queste donne, fedeli a dei vecchi libidinosi»
«Nel Regno Unito non abbiamo ancora fatto il callo agli intrecci fra politica e informazione di paesi come la Francia e gli Stati Uniti . I nostri politici vanno a letto con avvocatesse (MiriamGonzález Durántez, moglie di Nick Clegg), responsabili degli uffici stampa (Sarah Brown), o donne d'affari (Samantha Cameron). Al contrario, Anne Sinclair, più o meno direttamente coinvolta in uno scandalo sessuale, non ha di certo le carte in regole per dirigere la prima versione europea dell'Huffington Post. Come insegna Hillary Clinton, queste donne, fedeli a dei vecchi libidinosi, sanno in anticipo che alla fine del loro calvario verranno ricompensate. Ai nostri giorni, i conflitti d'interesse rimangono poco chiari. Per quanto riguarda il Regno Unito, basta ricordare il caso Murdoch, per farsi un'idea. Il sesso e il potere si attraggono in maniera direttamente proporzionale, specie nella "buona società", dove la condotta sembra immutabile da decenni».
«Il fatto che io possa citare almeno cinque coppie di giornalisti e politici, per esempio, è quantomeno curioso»
«Da sempre media e politici formano una coppia pericolosa in Francia. Nell'ultimo comunicato di Reporter sans frontières, la Francia si è ritrovata ancora tra le maglie nere. Il fatto che io possa citare almeno cinque coppie di giornalisti e politici, per esempio, è quantomeno curioso. Ockrent e Kouchner, Schönberg e Borloo, Pulvar e Montebourg, Trierweiler e Hollande e, come dimenticarli, Sinclair e Strauss-Kahn. In Germania, al contrario, mi viene in mente un solo caso, la coppia Köpf-Schröder. Quest'ultima, è bene ricordarlo, si è dimessa da giornalista, in ragione del ruolo politico del marito. La nomina della signora Strauss-Kahn rimane carica di ambiguità. D'accordo, è la donna dell'anno, e basta questo per portare al sito la pubblicità richiesta. Ma siamo sicuri che la nuova direttrice abbia le competenze richieste per lavorare sul web, senza aver praticamente lavorato dopo l'avvento di internet? Non è certo una caso che l'ex responsabile dell'ufficio stampa di DSK al FMI guidi ora la strategia di lancio dell'Huffington Post francese».
Katharina
«Il buon giornalista deve saper gestire l'informazione il più obiettivamente possibile»
«La nomina della Sinclair ha sollevato numerosi dibattiti. Innanzitutto, la domanda più spontanea è se una persona di 63 anni, che non lavora più (o quasi) nel giornalismo da 15 anni, sia in grado di dirigere un media online. In secondo luogo, sarebbe interessante sapere se dalla relazione con suo marito si arriverà a un trattamento di favore dell'affaire DSK. Il buon giornalista deve saper gestire l'informazione il più obiettivamente possibile e, allo stesso modo, lasciare da parte i suoi interessi personali. Vedo il messaggio di Huffington come un prodotto editoriale e Sinclair può dargli la notorietà necessaria ad attirare il maggior numero di lettori. In ogni caso, ritengo molto triste il fatto che questa donna sia riconosciuta dovunque, anche nella sfera professionale, come "la donna di Strauss-Kahn". Ogni volta che una donna ha successo, se ne mettono sempre in dubbio le competenze».
Cristina
«Cosa farà Anne Sinclair? Semplice networking. Ed è questo che mi preoccupa»
«Di primo acchito, la decisione non mi ha sorpreso. Anne Sinclair resta, a mio avviso, una delle migliori giornaliste francesi, malgrado tutta la sua inesperienza come giornalista sul web. Anche se, da giugno 2008 al maggio 2011 (arresto di DSK), ha tenuto un blog sull'attualità americana. Il problema vero è il ruolo che le è stato affidato: direttrice editoriale. Un ruolo privo di sostanza, a titolo onorifico, oscurato dall'esistenza di due ruoli ben precisi nell'équipe di comando: il direttore della pubblicazione, David Kessler, e il caporedattore PaulAckermann. Oltre alle questioni personali, i problemi deontologici e i conflitti d'interesse che questa nomina può sollevare, cosa farà Anne Sinclair? Semplice networking. Ed è questo che mi preoccupa. Perché Julien Dray e Rachilda Dati, coinvolti nel progetto dalla Sinclair, non sono dei giornalisti, ma politici».
Matthieu
Foto: apertura (cc) webstern socialiste/flickr ; Arianna Huffington (cc) Philippe Moreau Chevrolet/flickr ; Video : jacky6478/youtube
Translated from Huffington Post : blanc Sinclair ou choix obscur ?