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Alimentazione: cosa c'è nel tuo piatto?

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Roberta Calabrò

Il cibo, la benzina che alimenta le nostre vite quotidiane, è attualmente il piatto forte nei programmi dei leader europei. Ci si affida a questo bene primario e lo si dà quasi per scontato ma è risaputo e condiviso che i nostri bisogni primari vanno protetti e salvaguardati.

Nell'era degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile la sicurezza alimentare è fondamentale e l'Unione Europea, come soggetto globale, sta giocando un ruolo essenziale conducendo un quadro di ricerca che parte da una serie di priorità. Il Commissario europeo per la Ricerca, la Scienza e l'Innovazione Carlos Moedas ha realizzato un programma ambizioso per la politica sull'alimentazione e le questioni ambientali. L'introduzione di direttive europee e mondiali per la prevenzione dello spreco alimentare è l'obiettivo di questa iniziativa.

“Per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2016 (domenica 16 ottobre), la Commissione Europea lancerà un programma di ricerca e innovazione per la sicurezza alimentare e nutrizionale. Entro il 2020 si avrà una Food Research Area, creata sia dall'UE che dai suoi partner mondiali in questo settore,” ha annunciato Moedas a gennaio 2016.

Il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis si è rivolto al dibattito plenario del Comitato delle regioni sullo spreco alimentare a giugno 2016, in cui ha sostenuto l'urgenza di proteggere l'alimentazione e prevenire lo spreco contribuendo allo stesso tempo ad uno sviluppo sostenibile. 

“È inaccessibile, immorale e insostenibile. Per combattere lo spreco alimentare bisogna riflettere molto su come viene prodotto, commercializzato e consumato il cibo ad ogni anello della catena alimentare,” ha dichiarato Andriukaitis.“La Commissione inoltre svilupperà, in cooperazione con gli Stati Membri e i portatori di interessi, delle linee-guida per agevolare la donazione alimentare nell'UE,” ha aggiunto.

Dalla penuria alimentare…

Dopo lo scompiglio della Seconda Guerra Mondiale, alcuni paesi Europei hanno dovuto affrontare delle serie difficoltà di approvigionamento costringendo le popolazioni a pratiche di razionamento per il controllo della loro alimentazione. Nel corso degli anni Cinquanta si è pensato molto ad una Politica agricola comune (PAC) e finalmente nel 1962 i sei membri fondatori dell'UE hanno adottato delle procedure concrete. Unità di mercato, preferenza comunitaria (locale) e solidarietà finanziaria erano i tre principi più importanti a sostegno della PAC.

Tuttavia, la politica comune non è stata mai completamente accettata dalla comunità ed è stata oggetto di diverse riforme fino ad oggi. Nel 1968, il commissario europeo per l'Agricoltura Sicco Mansholt si è rivolto al Consiglio dei Ministri per la riforma chiedendo di ridurre la quantità di terreno per la coltivazione e affermando che dall'attuazione della PAC le condizioni di vita dei contadini non erano migliorate - nonostante un improvviso picco della produzione.

…Allo spreco alimentare

Oggi, più di 500 milioni di persone vivono nell'Unione Europea. Si prevede che alla fine del secolo la popolazione mondiale supererà i 10 miliardi. Tale crescita significherà uno sforzo enorme nell'approvvigionamento alimentare mondiale. Con una popolazione in rapida crescita, la richiesta di cibo sta aumentando ma anche la sovrapproduzione e infine l'enorme quantità di alimenti sprecati.

È stato stimato che fino al 30% di tutti gli alimenti prodotti nel mondo viene perso o sprecato. Secondo la Commissione Europea, un'impressionante quantità di 88 tonnellate di alimenti, equivalenti a 143 miliardi di euro, viene sprecata ogni anno nell'UE. Tuttavia, un'altra preoccupazione è data dall'impatto ambientale causato dallo spreco.

Impatto ambientale

Un resoconto pubblicato nel 2013 dalla FAO ha evidenziato gli effetti negativi dello spreco alimentare sul clima, l'acqua, la terra e la biodiversità.

"Tutti noi - contadini e pescatori; produttori alimentari e supermercati; governi locali e nazionali; individui consumatori - dobbiamo portare dei cambiamenti ad ogni anello della catena alimentare umana per evitare innanzitutto che il cibo venga sprecato, e riutilizzarlo e riciclarlo quando non possiamo servircene," ha dichiarato il direttore generale della FAO José Graziano da Silva.

Soluzioni

Secondo la FAO, il comportamento del consumatore unito ad una mancanza di comunicazione nella catena di approvvigionamento porta a livelli più elevati di spreco alimentare nelle società del benessere. L'argomento alimentazione è particolarmente complesso, perciò è fondamentale effettuare una svolta verso la coscienza collettiva di un approccio olistico.

Dal punto di vista della salute pubblica, dei buoni valori nutrizionali sono essenziali e così l'etichettatura degli alimenti, per rendere il consumatore capace di scegliere in modo informato e sostenibile. È opinione comune che le sfide ambientali attuali possono essere affrontate con il consumo alimentare e le scelte dietetiche.

Inoltre, le misure ecologiche sull'intera catena di approvvigionamento sono importantissime. Ristabilire l'economia per consumare meno risorse naturali e rendere il sistema agroalimentare più forte contro eventuali penurie.

Ultimo ma non ultimo, per ridurre sensibilmente lo spreco alimentare e i suoi sottoprodotti, è importante armonizzare la catena di approvvigionamento alimentare in tutto il mondo e considerare l'impatto sull'ambiente e sui cambiamenti climatici. È il momento di utilizzare le risorse secondo le nostre possibilità, come le tecniche innovative a miglioramento della circolarità dei prodotti riciclati e della gestione dello spreco.

Translated from Food: what's on your plate?