Vertice G20 infruttuoso: l’economia mondiale continua a vacillare
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Federico IarloriGli stati del G20 devono dimezzare il loro decifit di bilancio almeno fino al 2013, si dice nella dichiarazione di chiusura dell’incontro al vertice di Toronto pubblicata domenica sera . Non si è raggiunto un accordo sui contributi delle banche o sulle imposte di transazione finanziaria. La stampa ritiene che i risultati siano da scarsi a miserabili e richiede più controlli sull’economia mondiale.
El País: „ Può portare a ricadute nella recessione”; Spagna
Dopo il vertice dei G20 a Toronto il quotidiano di sinistra liberale El País deplora che ancora non ci sia un organo che coordini l’economia mondiale: „ In nessun punto ci si è preoccupati dell’urgente e necessario coordinamento della politica economica dei 20 stati (nemmeno di quella degli otto stati più sviluppati del G8). Proprio questo è perciò il problema più urgente della crisi. Le misure di risparmio sono necessarie, ma devono essere eseguite in modo tale che non tutti gli investimenti e i bilanci siano tagliati nello stesso tempo. Poichè altrimenti si impedisce che alcune economie nazionali possano contribuire al ritorno del progresso, che è influenzato soprattutto dai costi della recessione. In non poche economie nazionali europee, fra cui anche quella spagnola, si può arrivare a ricadute nella recessione, e quindi la creazione di posti di lavoro richiederebbe troppo tempo. Il G20 deve assumere un ruolo di coordinatore, che al momento non ha ancora adottato”. (Articolo del 28.06.2010)
Frankfurter Rundschau: „ Corsa senza freni per evitare il favore dei mercati finanziari“; Germania
I partecipanti del vertice G20 non hanno messo al guinzaglio i mercati finanziari, bensì hanno deciso di tagliare le spese sociali, si arrabbia il quotidiano di sinistra liberale Frankfurter Rundschau: „ Poichè i risparmi da soli non risolvono il problema dei debiti, tutti i paesi rafforzano la loro competitività, per generare la crescita: si privatizza, lo stato razionalizza di nuovo le spese, le tasse non vengono aumentate nonostante la scarsità di denaro e i mercati del lavoro si flessibilizzano. Ciò che è iniziato come una grande azione per „contenere i mercati“, sembra sfociare in una nuova edizione del programma, che dalla crisi è stato criticato come “Neoliberalismo”. Questo minaccia una nuova corsa globale alla “competitività”, in cui tutti i paesi concorrono per le alte rendite di capitale e i costi minimi. Questo significa che è altrettanto importante, oltre ad una regolamentazione dei mercati finanziari, che gli stati industrializzati coordinino i loro sforzi nella necessità di risparmio, per evitare una corsa senza freni al favore dei mercati finanziari”. (Articolo del 28.06.2010)
Večer: „Ognuno vorrebbe far parte del G20, anche se non è chiaro perché”; Slovenia
Un altro incontro dei G20 senza risultati, scrive il quotidiano Vecer , cercando di capire il senso della manifestazione: „ L’atmosfera negli hotel di lusso era morbosamente ricercata e ipocritamente amichevole. Alcuni davano persino un’occhiata alle partite di calcio. Dietro ai blocchi si bastonavano i poliziotti, gli anarchici e gli oppositori della globalizzazione. I dimostranti sanguinavano. I temi più seri erano troppo numerosi e i problemi insolubili, le differenze di opinione troppo grandi, e il tempo per i colloqui troppo poco. I leader mondiali hanno chiaramente fallito. Le decisioni per la crisi economica, per il settore bancario, per il mercato libero ieri non sono state pronunciate. I partecipanti concordavano soltanto sul fatto che il recupero dell’economia mondiale è fragile. I leader mondiali si conformavano al loro ruolo e hanno offerto una manifestazione superficiale. L’incontro dei G20 non è più da tempo una questione di prestigio nazionale. Ognuno vorrebbe farne parte, anche se non è chiaro perché”.(Articolo del 28.06.2010)
Translated from Ergebnisloser G20-Gipfel: Weltwirtschaft wackelt weiter