Tre giornalisti croati per ricordare la Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa
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AlessandraLo scorso 26 aprile lo stimato giornalista sportivo Zarko Susic è mancato, per cause naturali, all’età di 95 anni ed è stato quasi uno shock che la sua morte non sia stata sospetta. L’associazione di controllo Freedom House, con sede negli Stati Uniti, colloca la Croazia all’85° posto nel mondo per la mancanza di libertà di stampa.
A partire dall’assassinio dell’importante giornalista fino ad arrivare agli attacchi meno evidenti nei confronti di chi ha parlato troppo, non possiamo certo affermare che le cose vadano bene in Croazia. Ivo Pukanic, una delle personalità più influenti nel paese, e il suo collega, il marketing editor Niko Franjić, sono rimasti uccisi nell’esplosione di un’auto a Zagabria nell’ottobre del 2008; il 20 aprile di quest’anno è iniziato il processo a carico del capo della malavita serba, Sreten Jocic. Ci sarà gustizia per Pukanic, che è stato il fondatore e l’editore del popolare e controverso settimanale Nacional? I suoi articoli più famosi riguardavano coloro che hanno portato alla luce “il mondo del crimine” croato e i documenti segreti dello Stato, per non parlare dei numerosi scandali relazionati con i politici in carica all’epoca.
L’IFEX, la rete di emittenti per la libertà di stampa internazionale, descrive l’omicidio come «uno dei più seri attacchi alla libertà di stampa degli ultimi anni nell’intera area sud orientale europea, che potrebbe seriamente compromettere l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea». Pukanic aveva informato molte volte il pubblico e la polizia su precedenti tentativi di eliminarlo, ma quando fu attaccato da un uomo armato nell’aprile del 2008 fu accusato di aver architettato tutta la storia per farsi pubblicità. Come confermato dalla Commissione per la Protezione dei Giornalisti (CPJ), «l’assalitore non è stato arrestato».
Dusan Miljus
Secondo il quotidiano Jutarnji List, 40 giornalisti sono stati attaccati in Croazia negli ultimi quindici anni – incluso uno dei suoi, Dusan Miljus. Nel giugno del 2008, a Zagabria, il reporter investigativo è stato seriamente ferito in un attacco da parte di due uomini mascherati che brandivano delle mazze da baseball. Miljuš scrive articoli sulla criminalità organizzata in Croazia da anni. L’organizzazione indipendente americana Freedom Press conferma che «la posizione del Paese è peggiorata dalla 38ma alla 40ma posizione a causa di licenziamenti e procedure giudiziarie contro i giornalisti che scrivono di crimini di guerra, criminalità organizzata e corruzione».
Ana Jelinic
Il tema della “Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa” del 3 maggio 2010 è la “libertà di informazione”, qualcosa per cui Ana Jelinic è stata punita con il suo lavoro. Nel novembre del 2009, l’editore del programma dossier.hr è stata licenziata dopo essere stata accusata di “gravi mancanze editoriali” dal direttore generale della HTV (la televisione croata Hloverka Novak-Srzić): era colpevole di aver condotto uno show il 12 novembre il cui sottotitolo era “La Croazia nella rete criminale e corrotta della mafia”. Alcuni giorni dopo i giornalisti della televisione pubblica si sono simbolicamente bendati la bocca in una silenziosa protesta contro la censura.
Foto: Manifestatione dei giornalisti; Ivo Pukanic (Wikimedia); Dusan Miljus con l'autorizzazione della pagina Facebook di Dusan Miljus
Translated from Three Croatian journalists to remember on world press freedom day