Teoria dell’euro-corteggiamento
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Lorenzo MorselliDa Varsavia a Newcastle, da Torino a Parigi... come cambiano le regole del corteggiamento? Alla ricerca dell’euro lover.
"Vado o non vado? È già da un bel quarto d’ora che ci scambiamo sguardi furtivi. Ho battuto le ciglia, sorriso in modo più che invitante, e ho persino increspato le mie labbra color lampone! Cos’altro fare? Devo ricorrere a alla lingua per farlo avvicinare? No, non posso proprio, sono sempre una brava ragazza! Dopo dieci sofferti minuti di corteggiamento prolungato, non ne posso più: mi alzo, lo bracco al bar, e gli chiedo: “Hace calor, ¿no? (Fa caldo, no?)”. Al che, gli viene proprio caldo, a quel poveretto, che... arrossisce come un pomodoro! Poco dopo, capisco perché questo corteggiamento non è andato in porto: il tipo era simpatico ma... tedesco. E quindi non proprio abituato a tali avances!”
Non c’è che dire. Tutte noi conosciamo i cliché del tedesco noioso e riservato, dell’inglese sbronzo e rumoroso e così via. Anche gli uomini conoscono la leggenda delle scandinave sempre pronte e tra le donne non perde terreno il mito del “latin lover”: il francese galante, lo spagnolo passionale e l’irresistibile italiano. Ma che ne è veramente di questi stereotipi che migliaia di europei si portano dietro ogni estate quando partono in vacanza e che si aggirano nella testa degli studenti Erasmus prima ancora del loro primo contatto con gli “indigeni” dell’altro sesso? Un viaggio a traverso sei città europee dovrebbe chiarire un po’ di cose.
Sguardi avidi a Parigi
“Per le francesi, la strada è un palcoscenico dove farsi ammirare. Mentre le tedesche scambiano le loro confortevoli scarpe da tennis con scarpe a tacchi rosse solo quando arrivano in ufficio, le parigine si recano al lavoro in Gucci e tacchi a spillo, anche se devono passare sui ciottoli” racconta Sandra, ventitreenne tedesca che ha passato un anno da Erasmus nella “città dell’amore”. Non ce l’ha fatta ad abituarsi ad essere sistematicamente giudicata e, come se non bastasse, a vedervi un complimento: “in Germania, almeno, si può ancora passare davanti a un tipo senza sentire un commento.”
La sua amica francese, Rachel, da questo punto di vista, è poco parigina. Proprio quanto Sandra: “questo défilé davanti agli sguardi avidi degli uomini non mi piace affatto!” Da un anno, ha un ragazzo cèco e parla a ragion veduta quando dice che: “quando uno cèco ti fa un complimento, puoi essere sicura che lo pensa sul serio. Con i francesi non è necessariamente così”.
“Farsi chiamare per strada da uno sconosciuto con un “ciao mala” (ciao piccola), non succede proprio mai, visto che usciamo sempre in gruppo”, racconta Živa, 27 anni, da Ljubljana, che studia musica in Germania. “E direi proprio che è meglio così – sorride – perché cosi, il “tempo” del corteggiamento viene rallentato al massimo. Bisogna pure valutare la situazione con le amiche, prima di lanciarsi a capofitto in una storia. Quando però ci si innamora sul serio, si torna bambini”. Infatti, per il suo primo appuntamento col suo attuale ragazzo, è andata a vedere una commedia romantica inglese che aveva visto per la prima volta quando aveva 15 anni.
In Inghilterra impazza il binge-drinking
Malgrado l’inossidabile mito delle Nordiche molto “libere”, Solweigh, 29 anni, da Trondheim, Norvegia, si descrive come già pressoché impermeabile al corteggiamento. Il suo attuale ragazzo l’ha dovuta corteggiare per ben tre anni, non solo con complimenti e regali, ma addirittura anche con commoventi lettere d’amore, che cominciavano con søta o snuppa (dolce). “È solo quando ha deciso di lasciar perdere che mi sono innamorata di lui. Adesso, abbiamo fondato una ditta d’informatica, con una divisione dei ruoli ideale: io faccio il software e lui l’hardware!”
Un po’ più a sud, a Newcastle, Inghilterra, impazza il binge-drinking, il cui principio è di sbronzarsi fino a più non posso. Nei pochi bar autorizzati a restare aperti fino a tardi, il corteggiamento diventa quasi osceno: tra un drink e l’altro, le ragazze a pancia scoperta si scatenano al ritmo di balli d’ogni genere. Lo studente tedesco Daniel è rimasto sconvolto dal modo quasi offensivo col quale si “rimorchia”: “per gli inglesi, lunghi scambi di sguardi intensi sono troppo faticosi. Meglio una pacca sul sedere: molto più chiara e, sopratutto, più facile. Non sembra nemmeno disturbare le ragazze il fatto che il loro nuovo “partner” di ballo preferisca concentrarsi sulle forme delle ragazze accanto invece di finire di ballare il blues con loro. Qui, le storie di una notte fanno parte della vita studentesca proprio come feste, sbornie e lezioni.” Simili abitudini hanno naturalmente conseguenze: in Gran Bretagna il tasso di gravidanze indesiderate tra le adolescenti è il più alto d’Europa. E questo anche se tutti i mezzi di contraccezione si possono ottenere gratis.
Polacche complicate
Una cosa simile non sarebbe nemmeno concepibile in Polonia. Il rapporto fra i sessi continua a seguire le regoli ufficiali. “La tradizione proibisce che una donna faccia la prima mossa” spiega Jarek, studente di Varsavia. “Le ragazze in Polonia sono molto più complicate che nel resto dell’Europa o negli Stati Uniti. Le tradizioni e sopratutto il cattolicesimo giocano un grande ruolo da noi!”
Il Papa regna pure in Italia, ma gli Italiani vengono considerati i migliori amanti del mondo. “In Italia c’è una malattia: l’amore dell’amore. Senza flirt, belle donne e quegli strani formicolii nella pancia, la vita sarebbe ben triste”, spiega Mimì, venticinquenne di Torino. La sua compagna di corso, Daniela, 24 anni, è d’accordo: “qui gli uomini ti fanno in permanenza complimenti sul tuo fisico, offrono sempre da bere, e ti chiedono addirittura gentilmente se ti possono baciare. Non abbiamo praticamente più niente da fare che farsi belle e ridere delle loro barzellette. Gli uomini sono i cacciatori e noi siamo le prede”.
Quale nazione offra i migliori amanti d’Europa, rimane da chiarire. Insomma: guardatevi attorno e sceglietevelo voi, il vostro Eurolover 2004 personale!
Translated from Flirten verbindet Völker