SVE è l'acronimo di <<BUONI AMICI>>
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Maria Cristina ScaranoSono già passati sei mesi da quando mi sono trasferita dalla mia città di 3 milioni di abitanti in un paesino sperduto di appena 3 mila anime.
Sono già passati sei mesi da quando mi sono trasferita dalla mia città di 3 milioni di abitanti in un paesino sperduto di appena 3 mila anime. Sono passata dalle mie frenetiche giornate di Kyiv in Ucraina a quelle lente e calme di Gòis in Portogallo, grazie ad uno SVE (Servizio di Volontariato Europeo) presso un organizzazione ospitante portoghese dal nome un po' difficile da pronunciare - RAIZVANGUARDA – Associação Cultural.
Vivo con in una vecchia casa con Claire, una volontaria londinese, la nostra lumachina in bagno e un topo grigio sotto il mio letto. Lavoriamo in una scuola elementare in Borderio, in cima alla montagna. E per lavoriamo...intendo io e Claire.
La scuola ha chiuso circa dieci anni fa ma RAIZVANGUARDIA ha voluto riaprirla alla comunità locale con il progetto Escola-Estúdio e il programma di residenza artistica nel 2014. Da allora artisti provenienti da ogni parte del mondo vengono a visitarci: il pittore Tom dal Tennesee, i ballerini di danza contemporanea Dominique e Monique dalla Florida, le artiste Jessica e Shengjie da Dresden, Umit da Istanbul, la curatrice d'arte Hanna da Chicago e molti altri. Questi primi sei mesi sono stati pieni di nuovi incontri, amicizie, tanti e disparati eventi: mostre, spettacoli, proiezioni di film, workshop creativi, giornate culturali. A volte se penso a quante persone da ogni parte del mondo vengono in questo piccolo paesino mi sembra davvero strano!
Ma poi penso che comunque mi trovo al centro del Portogallo. E che per adattarsi alle differenze culturali è necessario del tempo. La primissima cosa che mi ha sorpreso quando sono arrivata qui dall'Ucraina è stato affrontare il rigido inverno. Sapendo che il Portogallo è uno dei Paesi europei più caldi e con il più alto numero di giorni di sole all'anno, mi aspettavo un inverno mite, sopratutto rispetto ai -20° del mio paese d'origine. Ma le mie aspettative sono state malriposte: ho trascorso notti gelide sotto piumoni di pile, con biancheria intima termica e calzettoni di lana, attaccata ad una vecchia stufa vicino al mio letto. Qui le case vecchie non hanno il sistema di riscaldamento centralizzato e così io e Claire siamo sopravvissute bevendo thè caldi con stufette poste in ogni angolo della casa. In più, nel mese di Febbraio la nostra regione è stata colpita da un alluvione mai vista negli ultimi 50 anni che ha provocato inondazioni di case e ponti. Non avrei mai immaginato che stivali da pioggia e impermeabili potessero mai essere il mio outfit invernale qui in Portogallo.
Ora che l'estate è finalmente arrivata, ricordo quei giorni come un brutto incubo. Ora però una nuova sfida è all'orizzonte: il sole portoghese! I raggi solari qui non risparmiano nessuno e così la crema protettiva è diventata la mia amica inseparabile. Diciamo che il Portogallo non accetta la mediocrità.
La cucina tradizionale portoghese fa venire l'acquolina in bocca solo a guardarla. Vitello, maiale, pollo e salsicce al sangue con verdure in un unico piatto? Signori, vi serviamo il Cozido à Portuguesa. Riso e patate? è così solito mangiarli insieme che nessuno pensa all'incontro di due carboidrati. Prodotti da forno e dolci in ogni dove, gelaterie che vendono buonissimi gelati fatti con con creme, rossi d'uovo e zucchero. Perché non provarli? Più di 365 ricette - una per ogni giorno dell'anno- per cucinare la specialità del Portogallo il bacalhau. Ero così presa dal conoscere meglio la cucina portoghese che ho messo su un paio di chili in un mese e ho dovuto prendere anche delle medicine per curare un problema al fegato. In nessun modo si può sfuggire dai continui momenti conviviali. Qui le cene sono dei momenti speciali e la gente è così gentile...ti invita a mangiare a casa sua e non c'è modo di rifiutare! La settimana scorsa, tornando a casa in bici, un gruppo senhores di 80 anni mi ha fermato chiedendomi di fare un selfie e dallo scattare solo una foto mi sono ritrovata a cenare in una tavolata con pollo piri-piri e riso speziato. I riti dell'ospitalità portoghese passano davvero da tavole imbandite.
Quindi si, i Portoghesi sono assolutamente fantastici. Ma quando si parla di calcio però nessuno è risparmiato! Senza ombra di dubbio Ronaldo è un eroe nazionale: i giornali locali pubblicano ogni giorno foto della sua vita privata, la pagina Instagram di sua madre è diventata la pubblicità di un canale TV. Addirittura riuscireste a riconoscere i loro vicini di casa. Due sono le religioni calcistiche: aquila o leone. La rivalità pià sentita Sporting vs Benfica si tinge o di rosso o di verde. L'unico momento in cui i due colori si sono fusi è stato agli Europei 2016, quando la bandiera del Portogallo era appesa al balcone di ogni casa. Inutile dirvi cosa è accaduto quando il Portogallo ha vinto!
Ogni mattina salutiamo la gente del posto con un caloroso buongiorno: Olá! Tudo bem? A colazione parliamo di argomenti che per molti sono ancora dei taboo. Beviamo caffè turco, il “compote”ucraino, il vino portoghese. A cena barbecues e documentari sui cambiamenti sociali, durante i weekend andiamo a ballare in riva al mare. A volte facciamo qualche viaggetto nei paesi vicini o nelle isole vicine dell'Oceano Atlantico.
Ma la cosa più cara di questi mesi sono state le persone che mi hanno circondato: musulmani, ebrei, atei, vegetariani, femministe radicali, socialisti...Tutti insieme, senza distinzioni. Solo un'unica cosa ci ha accomunato : la vera amicizia.
Ecco cosa lo SVE significa per me: essere aperta alla novità, rispettare le opinioni altrui, allargare il mio concetto di regole e sbarazzarmi dei pregiudizi. Costruire qualcosa, basandoci su valori comuni, nonostante le differenze culturali. Essere se stessi e allo stesso tempo permettere agli altri di restare loro stessi e unici.
Articolo di : Iryna Kolotylo; volontaria di RAIZVANGUARDA-Associação Cultural, Portugal
Edited by: Dimitar Chatleski and Ivana Petriskova
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