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Sperma e chirurgia plastica. In diretta tv

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società

Isola dei famosi. Voglio il tuo bambino, nient'altro. La reality tv tiene l'Europa incollata agli schermi. Tra cattivo gusto e senso del macabro.

Donna incollata alla tv(Foto Big Fat Rat/ Flickr)

Sono più i britannici che hanno partecipato al “televoto” nella recente edizione del “Grande Fratello” che quelli che hanno votato per il Partito Laburista alle ultime Politiche. La vox populi non lascia dubbi: giù le mani dai reality.

La caratteristica che accomuna questo format televisivo è paradossalmente proprio l'“irrealtà” stilizzata e distorta riproposta sotto le più svariate forme d’interesse popolare. Ma un numero sempre maggiore di programmi del genere e la diffusa abitudine del telespettatore di “vedere tutto prima” hanno spinto l’industria televisiva a ricorrere sempre più spesso a trovate estreme per conquistare le prime pagine. Oltrepassando spesso e volentieri i comuni limiti del cattivo gusto.

Se il concorrente è un gorilla

Lanciato nei Paesi Bassi nel 1990, “Grande Fratello” (per gli amici “Gf”) oggi è un programma che va in onda una (spesso due o persino tre) volte all'anno, presente in tutti i palinsesti televisivi europei. I concorrenti fanno parte del pubblico e vengono rinchiusi per alcune settimane in una casa, mentre i telespettatori decidono chi eliminare tra i “coinquilini”. Per mantenere vivo l’interesse del pubblico si è ricorso a stratagemmi e polemiche sempre più scioccanti, che variano a seconda delle versioni nazionali del Gf.

I produttori del Grande Fratello britannico su Channel 4, che nel 2008 giungerà alla nona edizione, puntano tutto sul sesso. Forniscono meno letti rispetto al numero di coinquilini e nel 2004 hanno visto un transessuale portoghese aggiudicarsi la competizione. Nulla se confrontato con la versione della Repubblica Ceca trasmessa da “Tv Nova” che tra i concorrenti dei gorilla...

La versione tedesca su Rtl 2 fece notizia nel 2005 per aver diviso i concorrenti in “ricchi” e “poveri” in un momento in cui il Paese stava vivendo i tagli dei sussidi, il più alto numero di disoccupati in Europa pari a 5,2 milioni di persone e una sempre più marcata divisione sociale. Imprecazioni a carattere religioso fecero poi scalpore nel “Grande Fratello” italiano nel 2004 in onda su Canale 5. Lo stesso accadde sulla Rai quando, nell'ottobre 2006, un concorrente dell' “Isola dei famosi” si lasciò scappare una bestemmia in diretta tv. Per Rai e Mediaset fioccò una multa da 100mila euro.

Ben presto nessun centimetro dell’anatomia umana sarà nascosto alle telecamere. Tornando alla Gran Bretagna, Channel Five (che regolarmente mostra operazioni di chirurgia plastica dal vivo) ha trasmesso un parto con taglio cesareo in diretta tv. Nel 2005 l’olandese Talpa Tv trasmette una puntata pilota di “Voglio il tuo bambino, nient’altro” – una donna si appella agli spettatori per trovare un donatore di sperma.

Ma cosa ci dice il successo dei reality sugli europei che li guardano con tanta assiduità? Chi li detesta è solo un intellettualoide che non percepisce lo spirito del tempo?

Diciassette anni dopo il primo Gf le domande non fanno che aumentare.

Translated from Reality TV: so bad it's good?