Skyders: musica e impegno civile in Lituania
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De Angelis ElenaLe nuove generazioni lituane si stanno liberando delle paure e dei pregiudizi del passato. Riscoprono l'opera di Marx e non esiterebbero ad affermare che l'iniziativa privata e l'imprenditoria non sono l'unica alternativa. Tuttavia, la strada dell'espressione creativa non è facile, afferma il cantante della prima band lituana politicamente schierata a sinistra, gli Skyders.
Gli Skyders sono nati a Juodšiliai, nella periferia di Vilnius in Lituania e, come ogni classica band del liceo, suonavano le cover dei loro gruppi preferiti (Nirvana, Oasis e R.E.M.). Quando hanno iniziato a scrivere canzoni, provavano nel garage di uno dei loro genitori. La fama è arrivata all'università. Dopo aver cambiato molti nomi, il gruppo di Vilnius ha scelto di chiamarsi Skyders, da una parola simile in lituano, probabilmente skaidrs, che significa "chiaro". Hanno sostituito al suffisso -ai una -y per rendere il nome più inglese e sono partiti alla conquista degli studenti: il gruppo è stato premiato con il premio di migliore band studentesca per ben 2 volte rispettivamente dall'Università di Vilnius e dal Politecnico di Kaunas.
"Abbiamo suonato di fronte al tutto esaurito e di fronte a sale da concerto mezze vuote", racconta Tomas, ricordando gli alti e bassi di 14 anni di vita del gruppo. Tomas, che è anche membro della commissione socialdemocratica della gioventù lituana, vorrebbe separare la sua carriera dalle sue passioni e infatti dice:"Cerco di non unire musica e politica. Ma se si parla di esprimere le mie opinioni e miei valori, la musica e la politica sono complementari".
cafebabel.com: Tomas, quando avete iniziato a suonare alle superiori non c'era alcuna traccia di politica nei vostri testi. Cosa è cambiato?
Tomas Šileika: In quel periodo ci divertivamo molto, andavamo alle feste, ma le riforme neo-liberali stavano prendendo piede in Lituania, persino all'interno della scuola. La nostra creatività è cresciuta assieme alla nostra consapevolezza. Non volevamo piegarci alle ingiustizie quindi la voglia di protesta si è fatta strada nella musica. Non vogliamo fare soldi con le nostre canzoni, ecco perché ci possiamo permettere di affrontare argomenti un po' scomodi.
Nel 2010 abbiamo registrato il nostro album The spare Lithuania, che affrontava il problema dell'emigrazione; molti dei miei amici (tra cui alcuni precedenti membri del gruppo) sono andati via dalla Lituania appena laureati, perché la nostra classe dirigente non ha bisogno di persone intraprendenti e con spirito critico, l'Occidente invece richiede forza-lavoro economica e qualificata.
cafebabel.com: Da chi o cosa prendi ispirazione?
Tomas Šileika: La vita stessa e i suoi colori. In effetti, intorno a me i colori sono tetri e il mio stato d'animo, quello dei miei amici e dei miei vicini, si insinua nelle canzoni. Il nostro paese è diventato un regime neoliberale. I precedenti sorveglianti del regime sovietico si sono tramutati in predicatori del capitalismo e potenti oligarchi, ma il loro modo di porsi verso la democrazia, la responsabilità e i diritti umani non è cambiato. Promuovono lo stacanovismo e la cosiddetta liberalizzazione dei contratti di lavoro. Si preoccupano solamente del proprio potere e profitto, senza tenere conto della povertà dilagante, dell'emigrazione e dell'alto tasso di suicidi. Almeno durante il periodo sovietico le persone criticavano e si ribellavano contro l'ideologia che veniva loro imposta, ora credono a questi predicatori del capitalismo. Noi cantiamo quanto questa situazione ci amareggi.
Ascolto tantissima musica e i miei gruppi preferiti sono gli Snow Patrol (UK), i Goo Goo Dolls (USA), i Kent (Svezia), i Myslovitz (Polonia)... So che la gente viene ai nostri concerti per rilassarsi e non vogliamo farli sentire troppo sotto pressione. Ma abbiamo chiamato il nostro secondo album How much do you cost?, un manifesto anti-capitalista e anti-neoliberalismo.
cafebabel.com: Siete mai stati svantaggiati o avete mai trovato ostacoli nel vostro percorso a causa del vostro impegno politico? Siete mai stati esclusi da alcuni eventi o respinti dagli altri?
Tomas Šileika: Quando abbiamo pubblicato il nostro primo album, alcune stazioni radio evitavano di trasmettere le nostre canzoni. Non siamo stati invitati ai festival lituani perché gli organizzatori, come ci ha suggerito uno di loro, avevano paura che gli sponsor non avrebbero apprezzato. Molti ci chiedono se non abbiamo paura di cantare alcuni argomenti scottanti... Quindi non ero sorpreso quando tutti i media nazionali hanno ignorato l'uscita del nostro ultimo album. L'unica speranza sono i social network e internet. Sono felice che la nostra musica interessi a persone di diverse generazioni, classi sociali e comunità etniche. Siamo contenti di essere in contatto con loro on-line.
cafebabel.com: Una domanda paradossale: cosa è più importante per te, denunciare i problemi politici tramite le canzoni o fare musica?
Tomas Šileika: Entrambi credo. Ho apprezzato una teoria che ho letto: tutti dovrebbero scegliere tra aristocrazia e democrazia. Io ho scelto. La mia musica esprime il mio impegno per la democrazia.
cafebabel.com: Quando potrai dire che finalmente gli Skyders hanno ottenuto tutto ciò che vogliono?
Tomas Šileika: Ho una bimba adesso e vorrei che lei e i suoi coetanei possano vivere in un mondo migliore e più libero. Vorrei trovare equilibrio e felicità in varie attività ed essere in armonia con l'ambiente che mi circonda. Questo è il mio più grande obiettivo.
Leggi le impressioni dell'autrice sulla performance degli Skyders alle celebrazioni del May Day 2013 a Vilnius e seguila sul suo blog personale e su Twitter.
Immagini: ©Skyders pagina facebook ufficiale/ video (cc)
Translated from Tomas Šileika: 'We sing about what hurts in Lithuania'