Sigarette e divieti: l’estate dei (non) fumatori in Europa
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Francesca ChiarelloSe stai organizzando le tue vacanze estive, potrebbe essere una buona idea considerare quali sono le destinazioni più adatte a te, che tu sia un amante di quella specie di cilindri di carta sottile ripieni di tabacco o meno.
Recentemente, diversi governi europei hanno abrogato o rinviato la legge che vieta il fumo nei luoghi pubblici. In Bulgaria, nonostante il fumo sia stato vietato fin dal 2005, lo scorso 28 aprile il parlamento ha votato contro il divieto completo di fumare in caffè, bar e ristoranti, in quanto danneggerebbe un settore in crisi. L’Ungheria ha sospeso il divieto e la Croazia ha concesso a bar e caffè una proroga di sei mesi, terminata solo recentemente. Nel frattempo, il divieto di fumo proposto in Spagna è stato rinviato al 2011, alimentando i dubbi sul fatto che venga mai messo in atto; sembra comunque che 7 Spagnoli su 10 siano a favore del divieto.
Irlanda e Italia, i primi non fumatori europei
Essere tra i primi ad aver vietato il fumo nei luoghi pubblici non significa necessariamente essere i più severi nel mettere in atto la legge: l’Irlanda e l’Italia, rispettivamente la terza e la quarta nazione al mondo (dopo Islanda e Canada) a proibire le boccate di sigarette e sigari nei luoghi pubblici, hanno intrapreso questa strada da alcuni anni ormai. In Irlanda, l’Office of Tobacco Control fu istitutito per permettere ai non fumatori convinti di denunciare le infrazioni. Se sei un fumatore, potresti quindi preferire l’Italia dove, causa bel tempo, si può ancora fumare nei molti bar, ristoranti e club con tavoli all’aperto.
Non sorprende che la Francia sostenga di essere stata la prima nazione ad istituire le restrizioni con la legge Evin del 1991, che vietava di fumare nei luoghi pubblici, ma non in bar, pub e altri luoghi di intrattenimento. In realtà si aggiunse a Irlanda e Italia solo nel 2008. Da allora i francesi hanno saputo dare un nuovo corso al loro costante filosofeggiare e soppesare i benefici. Per non dire poi che questo ha portato a un modo completamente nuovo di sedurre, lo smirting (flirtare e fumare contemporaneamente). Quindi, nel complesso, i leggendari francesi fumatori di Gauloise non si ritengono completamente insoddisfatti del cambiamento, e vi potrete dilungare in conversazioni improvvisate sulle varie terrazze.
Gli stati europei dai divieti "fumosi"
Il divieto ha creato alcuni problemi in paesi come Cipro (2010), l’Austria e la Grecia (2009. In quest'ultima, stando al rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2009, metà degli adulti fumano), l’Estonia, il Regno Unito e la Slovenia (2007), Malta (2004) e la Svezia (2005), dove il fumo fu proibito anche in prigione. In Finlandia e Lituania (2007) è ancora possibile fumare su alcuni vagoni del treno, a condizione che non venga consumato del cibo. In molti di questi stati, è possibile fumare in piccole, e spesso sovraffolate, salette di bar, club e ristoranti – un’altra occasione per fare incontri occasionali e godersi una bella fumata, o un giramento di testa.
Alcuni stati hanno introdotto delle versioni alleggerite del divieto, limitandolo ai luoghi in cui viene servito da mangiare. In Lussemburgo la legge è valida durante le ore dei pasti. Il divieto è in atto tra le 12 e le 14 e tra le 19 e le 21. Stessa cosa in Belgio, dove però non c'è il cavillo dell’orario fisso. Altre nazioni hanno invece preferito un’interpretazione ambigua della norma. In Portogallo, la legge prevede l’utilizzo di un “sistema di ventilazione” nei luoghi in cui è permesso fumare, in caso contrario la multa è pesantissima. In Repubblica Ceca, invece, se in un bar o ristorante non c’è una sala "non fumatori", i clienti devono esserne cortesemente informati con un cartello.
Fumatori nord-europei
A volte, la complessità della legge rispecchia quella politica. La Germania, da buona federazione, ha tante leggi sul fumo quanti Länder. Ad esempio, mentre ad Amburgo si sta ancora negoziando, a Berlino il divieto è stata introdotto e revocato. In Bavaria, dove la legge è stata formulata in modo più severo, i baristi più arguti hanno trovato una scappatoia: trasformare i propri locali in “club privati”, al di fuori della portata della legge. Naturalmente, i paesi dalla reputazione liberale sono i posti in cui un viaggiatore europeo può sentirsi più vicino al paradiso dei fumatori. In Danimarca la legge è stata introdotta nel 2007, ma non ha valore nella Città Libera di Christiania, così come molte altre leggi. Probabilmente il massimo della liberalità in Europa. E mentre i Paesi Bassi sono stati il primo stato a vietare il fumo negli aereoporti principali, qui è ancora possibile trovare delle alternative alle sigarette nei coffee-shop, a patto però che, come dice la legge, non venga mischiato anche del tabacco. Forse non il più liberale, ma probabilmente il modo più piacevole per fare sentire un po’ meno il peso delle restrizioni.
Nel complesso, in Europa, i locali sono sempre meno accoglienti per i fumatori. Le multe sono un deterrente sufficiente alla violazione della legge. E anche se i proprietari di bar e club sanno che essere troppo severi potrebbe rovinare gli affari, spesso non si possono permettere nessuna indulgenza verso i propri clienti. Allora, se sei un fumatore, assicurati di essere pronto a qualsiasi evenienza meteorologica nelle aree fumatori all’aperto, mentre se non lo sei, preparati ad un’estate senza fumo.
Foto: Bukutgirl/flickr
Translated from (Non-)smoker's summer guide to Europe's bans