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"SelfieJobs": l'app che aiuta gli immigrati a trovare lavoro

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Translation by:

Chiara Mazzi

In Europa arrivano migliaia di rifugiati che fuggono dalla guerra con la speranza di una vita migliore. Una delle sfide da affrontare è sicuramente l’ingresso nel mercato del lavoro. Una start-up svedese ha sviluppato SelfieJobs, un’app che consente a immigrati e rifugiati di creare il proprio CV, tradurlo e mettersi in contatto con le aziende. Abbiamo intervistato il suo ideatore, Martin Tall.

cafébabel: Qual è il suo trascorso professionale e cosa l’ha portata ad ideare SelfieJobs?

Martin Tall: Ho studiato economia e SelfieJobs è la mia terza start-up. La mia carriera mi ha visto imprenditore nel ramo delle telecomunicazioni e dell’outsourcing, e più tardi in quello delle agenzie interinali. Ho visto giovani ragazzi qui e all’estero e i loro bisogni. Quando cercavano lavoro erano insoddisfatti.

cafébabel: E poi cos’è successo? C’è stato qualcosa che ti ha dato l’inspirazione per SelfieJobs?

Tall: L’idea è venuta a me e al core team. Adesso ci lavoriamo in nove. Nella primavera 2014 alcune app come AirBnB e Tinder hanno avuto un rapido sviluppo. Quindi quando ho visto le loro soluzioni sviluppate e come hanno acquistato popolarità tra i giovani, ho capito che avremmo potuto applicare quel concetto alla ricerca del lavoro. Volevamo fare in modo che per i giovani in cerca di lavoro fosse semplice postare il CV, o interagire velocemente all’interno dell’app, e che per le aziende fosse semplice pubblicare un annuncio di lavoro. Tutti paesi in cui siamo presenti hanno un tipo di utente comune: gente giovane ed altamente energica, i tipici ragazzi di vent’anni. Sono contento che ce ne siano in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna e Germania. Sono appassionati di telefonini e sono abituati a questo tipo di interazione. Vorremmo farli sentire a casa, come quando usano Facebook o Tinder. Dovrebbero provare la stessa sensazione.

cafébabel: Chi sono gli utenti dell’app e che tipo di lavoro si può trovare?

Tall: Oggi contiamo circa 20 mila utenti, di cui alcuni sono le imprese, e molti sono giovani in cerca di impiego. Ci sono molti utenti in Svezia e Danimarca, un po’ meno in Germania, soprattutto a Berlino.

I tipici lavori pubblicati riguardano il settore dei servizi e del commercio, per esempio ristoranti e negozi, in famiglia come baby sitter, ma anche stage in start-up o aziende. Le città clou sono Londra, Copenaghen, Berlino e Stoccolma.

cafébabel: SelfieJobs ha bisogno di qualche ritocco?

Tall: Ci sono molte cose che verranno aggiunte o migliorate. Abbiamo avuto dei problemi in Germania per la traduzione, ce ne scusiamo. Lo miglioreremo e sarà perfetto. Inoltre abbiamo aggiunto una nuova funzione per realizzare connessioni video tra candidato e azienda, così le persone si possono auto promuovere. E per il 2018 ce ne saranno molte altre. Vogliamo rappresentare un’alternativa ad alta velocità per chi vuole assumere. Se si ha bisogno adesso, servono due minuti per pubblicare l’annuncio. È veloce: si scrolla, ci si mette in contatto e si comincia a lavorare. Ci sono molte altre idee ma servono anche dei miglioramenti.

cafébabel: Un altro progetto che avete si chiama AutoCV. Aiuterà persone dall’estero a trovare lavoro in un altro paese. Potrebbe essere molto utile per i molti rifugiati con diritto d’asilo che stanno arrivando in Europa. Come avete avuto quest’idea?

Tall: AutoCV ha preso forma quest’estate. Quando abbiamo osservato SelfieJobs abbiamo identificato tre gruppi di utenti target: in larga parte gli immigrati, poi gli abitanti locali e i laureati. Poi il governo svedese ha fatto richiesta a SelfieJobs e ad altre imprese di migliorare la situazione per gli stranieri con la cooperazione di Vinnova, l’agenzia svedese per la ricerca e lo sviluppo.  L’attuale sistema di ricerca del lavoro richiede molto tempo per creare un CV e per inserire i dati manualmente. Allora ci siamo detti: possiamo aiutare queste persone di fuori a creare il CV nella loro lingua e aiutarli a trovare un lavoro in modo più veloce?

Il governo svedese ha voluto che portassimo questo progetto ad un livello superiore, ed è stato grazie a un finanziamento che abbiamo fatto il nostro primo prototipo. Tutti i CV vengono tradotti attraverso plug-in di applicazioni già esistenti come Babel o Google. Si inserisce manualmente il testo e questo viene tradotto istantaneamente dall’app. Così, in una modalità semplicissima, si può stabilire un contatto tra gli stranieri e le aziende locali.

cafébabel: Come s’è sviluppato questo progetto e quando sarà integrato nell’app SelfieJobs?

Tall: Abbiamo iniziato in primavera e abbiamo già i prototipi e i concetti. Dobbiamo sviluppare i concetti e le idee, così saremo pronti per lanciarlo a dicembre. Sarà disponibile in SelfieJobs in tutti e quattro i paesi. Come lingue della piattaforma abbiamo l’inglese, il tedesco e lo svedese, mentre per questa implementazione avremo lo spagnolo e l’arabo, le lingue più comuni tra gli immigrati. Queste saranno le lingue su cui ci focalizzeremo.  

cafébabel: Puoi farci un esempio pratico dell’utilizzo di SelfieJobs in combinazione con AutoCV?

Tall: Facciamo l'ipotesi che tu venga dalla Colombia in Europa e che tu abbia doti in ristorazione e giardinaggio. Vieni accettato come nuovo cittadino nel paese in cui arrivi. Allora scarichi Selfiejobs, effettui l’accesso tramite Facebook o un account di posta elettronica ed inserisci i tuoi dati: nome, età, luogo, lingue conosciute, formazione, due o tre degli ultimi lavori svolti e una o due abilità in tuo possesso. Una volta inserito il tutto nella tua lingua madre, allora puoi iniziare a cercare gli annunci di lavoro tradotti. Selezioni quindi la città in cui vuoi cercare lavoro e sfogli gli annunci, ne trovi uno e ti metti in contatto con l’azienda. Ci affideremo alla qualità del servizio di Google Translation e altre tecnologie open source quindi è possibile che subito ci saranno errori di traduzione. Ci concentriamo sugli smartphone ma tutti i nostri prodotti sono supportati anche da computer.  

cafébabel: Ho dato un’occhiata ad alcune offerte di lavoro a Berlino. Tutte richiedono lavoratori con esperienze precedenti e il diploma. Allora solo gli immigrati ben istruiti hanno la possibilità di trovare un lavoro con la vostra app?

Tall: Il mercato è così com’è nella realtà. Non sappiamo come sia per i nuovi arrivati in Europa, che sia in Germania o Svezia. Sappiamo che i tassi di disoccupazione sono alti tra le persone che non sono nate qui. E che la lingua locale è importante. Ma sappiamo anche che avere un CV e promuoversi attraverso quello è un inizio. Non possiamo risolvere tutte queste problematiche con AutoCV, ma si tratta di un modo per aiutare le persone a candidarsi per gli impieghi in un paese che non è il loro. Vedremo fino a dove riusciremo a portare questo proposito. C’è molta incertezza ma tutti hanno bisogno di lavorare affinché la società funzioni. Dobbiamo creare una soluzione dopo l’altra, così che il maggior numero di persone possa superare le barriere della lingua.

cafébabel: Come raggiungerete chi cerca lavoro e le aziende? E come le convincerete ad utilizzare l’app?

Tall: Al centro del business di SelfieJobs ci sono l’app e i suoi giovani utenti. AutoCV è un nostro progetto che ha le sue caratteristiche e il suo appeal. Staremo a vedere. Si tratta sicuramente di un tema centrale, e se la soluzione è buona diventa virale e si diffonde.

cafébabel: La crisi dei rifugiati può essere risolta da idee come la vostra o c’è bisogno di grandi decisioni politiche?

Tall: Siamo un’impresa commerciale. Non possiamo pensare tanto alla politica. Vediamo che ci sono molte persone che parlano alter lingue che vogliono lavorare, e che è un problema per loro creare un semplice CV. Qui lo possono fare appena ricevono il permesso di lavorare.

cafébabel: Molte imprese supportano iniziative per aiutare i rifugiati. Nei media si parla già di una commercializzazione dell’attuale crisi. Volete guadagnare sulle condizioni dei rifugiati?

Tall: Noi in persona non abbiamo fatto neppure un soldo, a dire il vero. Abbiamo investito quasi 300 mila euro per sviluppare SelfieJobs e il fondo del governo svedese copre solo una piccola parte. Quindi non stiamo guadagnando. La pubblicazione degli annunci per le aziende non ha costi. Ma speriamo un giorno di ricavarci qualcosa.

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Consulta l’elenco dei candidat e delle offerte di lavoro alla pagina Selfiejobs.

Translated from SelfieJobs: the app helping immigrants “swipe, chat and get to work”