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Saint Michel: "Un disco che fa perdere la testa alle donne"

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Translation by:

Piera Fiammenghi

BrunchCultura

Quando meno te lo aspetti, arriva un nuovo disco pronto a stupirti. Dal sound delicato e romantico, quello dei Saint Michel è il degno contributo musicale da parte di 2 artisti che hanno unito le loro vite discordanti, fino a creare l'armonia perfetta. Storia di un colpo di fulmine.

Lo chiama "Milou" e, per vedere se è d'accordo con quanto dice, a volte lo guarda di sbieco accennando a un sorriso; non si sa mai. Philippe è un chiacchierone, parla fin troppo. Non appena Emile prova a prendere la parola, lui gli ruba subito la scena e così l'altro inizia a fare lo stupidello, tamburellando con le dita sui tasti del telefono mentre aspetta impaziente che finisca il suo monologo.

Erotismo e seduzione

Abbiamo incontrato il duo Saint Michel in una stanza arredata con semplicità nella sede di Sony Music a Parigi. Tutto è pronto per l'intervista e, mentre Emile Larroche, 20, prende in giro i tipi che cantano in giacca e cravatta, Philippe Thuillier, 30, sorride sbrigativo. Tra i due ci sono 10 anni di differenza e si vede. Emile, sprofondato nella sedia girevole, giocherella con il filo del telefono mentre Philippe, seduto compostamente, ci racconta la loro storia. Oltre alla differenza di età, i due artisti si distinguono anche per la loro origine. Emile è nato a Parigi in una "famiglia di professionisti del teatro"; Philippe, invece, è cresciuto a Versailles "tra abiti eleganti, messe domenicali e fedeltà ai boy-scout". I due artisti non perdono occasione di sottolineare la loro diversità: "non avevamo nulla in comune; oggi, tutto questo farebbe sorridere, ma eravamo l'uno l'opposto dell'altro", ammette Philippe. Ogni giorno, Emile fa la spola tra Parigi e Versailles. "Ormainon ci divide quasi più nulla, a eccezione del treno", dice sorridendo.

La scelta della casa discografica Sony/Columbia e le sfumature musicali potrebbero aiutarci a catalogare il disco in un genere specifico, ma ciò che più colpisce è che "il primo album dei Saint-Michel sembra riportare in vita l'atmosfera elegante che si respirava un tempo a Versailles". È forse un omaggio al movimento musicale del French Touch, al pop elettronico di Daft-PunkAir e Phoenix, o all'eleganza francese? "L'abbiamo ritenuta una scelta vincente per attirare l'interesse degli ascoltatori", riassume Emile. Come il titolo Make Love & Climbing suggerisce, il disco sembra inneggiare all'amore e al brivido della scalata alla vetta: le due grandi passioni di Philippe. I 12 brani che compongono il disco, in realtà, fanno dell'erotismo e della seduzione i loro punti di forza. I due artisti lo ripetono fino allo sfinimento: "abbiamo inciso questo disco per far perdere la testa alle donne". Manca solo di affinare il tiro e conquistare l'interesse della critica. Philippe e Emile si definiscono un gruppo che fa "musica pop elettronica colorata da un velo di romanticismo". In altre parole, "è un modo alternativo per dare valore ai sentimenti". Percorrere questa strada non significa attrarre esclusivamente l'attenzione di un pubblico di nicchia? "Non credo", risponde Emile stravaccato sulla sedia. Vogliamo trasmettere l'idea di delicatezza curando il dettaglio". 

ECCITATO FIN DAL PRIMO MATTINO

Il primo incontro fra i due musicisti è avvenuto grazie ai Milestone, il primo gruppo di Philippe di impronta rock. Cercavano un chitarrista e "Milou", a soli 17 anni, ha deciso di cogliere l'occasione al volo presentandosi ai provini. "È uscito fuori con un paio di pantaloni larghissimi e il berretto storto, racconta Philippe accompagnando le sue parole con dei gesti esplicativi: "aveva uno stile completamente opposto al nostro". Eppure, 6 mesi dopo, si incontrano di nuovo e, come il gatto e la volpe, diventano una coppia inseparabile: si intendono alla perfezione. Gli altri componenti del gruppo incassano il colpo. Dopo 7 anni di vita, i Milestone non hanno mai raggiunto il vero successo. Soffocato dalla mancanza di stimoli, un bel giorno Philippe decide di chiamare Emile per proporgli un incontro segreto, in compagnia di un sintetizzatore.

Saint Michel - 'Would you say'

Con lo sguardo perso nel  bicchiere di plastica, Philippe continua a chiedersi: "Non capisco perché Milestone non abbia attirato l'attenzione del pubblico. Mi fa andare su tutte le furie". Ma ormai il passato è alle spalle e oggi i Saint-Michel hanno sbancato la scena musicale. Il duo compone il primo brano, Katerine, "andando nella direzione opposta a quella percorsa dal gruppo Milestone"; in seguito firma un contratto con Sony/Universal e apre i concerti di Revolver e Sébastien Tellier. Nel frattempo, Emile e Philippe partono per dare forma al loro album, dividendo il loro tempo tra il dipartimento di Loiret, nel centro della Francia e l'ICP, lo studio di  registrazione di fama mondiale che si trova a Bruxelles. È proprio qui che, circondati dal lusso, i Saint-Michel modellano la delicatezza del suono sfiorando i tasti degli strumenti con lo stesso garbo con cui si coglie il fiore più delicato. "Fin dalle prime ore del mattino, mi sentivo eccitato, confessa Philippe. Lo studio aveva un arredamento di classe con delle poltroncine in pelle estremamente eleganti. Eravamo immersi nella penombra e solo la console era illuminata da un fascio di luce. Era così bella che non riuscivamo a staccarle gli occhi di dosso".

Se ascoltando le note di Make Love & Climbing avvertite una carica di erotismo, è perché riflette l'eleganza dell'ambiente in cui è stato inciso. La coppia di artisti si è concessa persino il lusso di chiedere la partecipazione del sassofonista dei Supertramp per uno dei brani. Philippe e Emile non pensano ancora al successo, ma di una cosa sono più che sicuri: "per ora, puntiamo tutto sulla delicatezza del suono".

Leggere : l'intervista completa dei Saint Michel nella sezione Community - Garage à beats. 

I Saint-Michel saranno in concerto a Parigi, alla Maroquinerie, il prossimo 12 dicembre. Per consultare le date del tour, cliccate qua

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from Saint Michel : vers la douceur