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Porno femminista: alla fine vince sempre la Germania

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Translation by:

Silvia Granziero

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Chi dice che porno significhi necessariamente donne sottomesse, sceneggiature inesistenti e condizioni di lavoro deplorevoli? A Friburgo in Brisgovia una giovane start-up si impegna a dimostrare il contrario. Il suo primo film, Ritorno, è stato realizzato da una donna e lascia molto spazio all'improvvisazione degli attori nelle scene di sesso. Interessante?

La sala del caffè Pow a Friburgo in Brisgovia è piena da scoppiare. Delle sedie da giardino sono state portate a rinforzo, dei cuscini sono stati disposti sul pavimento e i davanzali delle finestre si improvvisano posti a sedere. I ritardatari dovranno comunque restare fuori. Il motivo dell'affluenza in questa città tedesca non è l'arrivo di un conferenziere celebre, ma di un film pornografico. Due membri dell’equipe sono già arrivati e aspettano, sotto lo sguardo curioso del pubblico, che tutti abbiano preso posto. L'atmosfera non è esattamente quella che ci si immagina regni nei cinema a luci rosse: le persone discutono, bevono birra e ridono.

« Mi sono reso conto che il porno costituiva per molti una porta d'ingresso nel mondo della sessualità e che i giovani durante i loro primi rapporti sessuali cercavano di imitare quello che avevano visto. »

Forse questo è dovuto al fatto che il film proiettato non è un volgare filmino in cui la sceneggiatura si riassume nella santa trinità fellatio-penetrazione-eiaculazione. La star della serata si chiama Ritorno, il primo nato della start-up friburghese feuer.zeug ( « accendino » in tedesco). La loro missione ? Proporre dei film per adulti femministi ed etici. A due passi dalla Foresta Nera, Friburgo è una città conosciuta per la sua scena alternativa. Non c'è quindi da stupirsi che qui cerchino di girare del porno di qualità e che le loro produzioni siano in grado di attirare un centinaio di persone in una serata infrasettimanale.

Una sessualità positiva e diversificata

Feuer.zeug è stato fondato nel 2016 da due amici, Leon e Kira. Il primo studia scienze dei media e filosofia, mentre la sua collega scienze politiche, sociologia ed economia, entrambi a Friburgo. La coinquilina di Leon è casualmente una grande amica di Kira : è così che i due compari si incontrano. Nel corso di una sessione di block (uno sport che somiglia all'arrampicata, ma in cui non si è assicurati a una corda, ndr), Leon parla a Kira di un sondaggio che ha realizzato durante i suoi studi sugli adolescenti, riguardo all'immagine dell'uomo e della donna veicolata dalla pornografia. « Mi sono reso conto che il porno costituiva per molti una porta d'ingresso nel mondo della sessualità e che i giovani durante i loro primi rapporti sessuali cercavano di imitare quello che avevano visto », racconta. Rappresentazioni irrealistiche, eccessiva pressione : i risultati dello studio spaventano il giovane. Con Kira decidono di produrre loro stessi un film porno. L’idea : mostrare un'altra sessualità, più realistica di quella della pornografia mainstream. Leon è a capo della produzione, Kira del marketing e del management. Con loro, una dozzina di persone lavorano per feuer.zeug. Si tratta principalmente di amici e conoscenti dei fondatori.

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Leon e Kira © feuer.zeug

Ma cosa intendono, esattamente, per « porno femminista » ? « Vogliamo rivolgerci a, e rappresentare, tutti i generi e tutti gli orientamenti. E non mostrare semplicemente un pene e una vagina !, dichiara Oliwia, la consulente artistica dell’equipe. Lo facciamo, ad esempio, mettendo in primo piano il desiderio femminile. » Inoltre, la sceneggiatura è stata elaborata assieme a dei sessuologi, per « non trasmettere un'immagine deleteria della sessualità », spiega Leon. Tuttavia, la loro pellicola non ha una vocazione educativa e loro stessi sono dei pedagoghi, ricorda Kira.

Il consenso o niente

Anche a livello della produzione, feuer.zeug si vuole femminista ed etico. Le donne occupano ruoli importanti : il film, in particolare, è stato realizzato da una regista donna e metà della troupe è di sesso femminile. Per Leon, un ambiente di lavoro positivo è indispensabile. « Abbiamo provveduto a che tutti fossero a loro agio », aggiunge Kira. Per esempio, durante le scene di sesso soltanto la regista e i cameramen erano presenti sulla scena, per rispettare al massimo l'intimità degli attori.

La nozione di consenso è indissociabile dai valori rivendicati da feuer.zeug. « Girando le scene erotiche, avevamo due necessità : che i rapporti fossero consensuali e protetti. Il resto lo decidevano gli attori, afferma Kira. Questo è molto eccitante per noi, perchè gli interpreti ci offrono uno spaccato di sessualità vissuta. » Gli attori, del resto, sono stati coinvolti in tutto il processo creativo: « Abbiamo montato più versioni, che abbiamo inviato loro e di cui, a loro volta, loro ci hanno dato un riscontro , spiega Leon. La versione finale è stata convalidata dalla loro approvazione. »

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LaGermania è un territorio fertile per il porno femminista. Bisogna dire che, secondo uno studio finanziato da Pornhub, questo Paese è il settimo tra i maggiori consumatori di film a luci rosse al mondo. Berlino, del resto, ospita ogni anno uno dei più grandi festival dedicati al genere, il Berlin Porn Film Festival. Nel 2018 il partito socialdemocratico tedesco ha proposto che lo Stato finanzi il porno femminista, affichè i giovani non siano lasciati soli con le immagini stereotipate e spesso offensive del porno mainstream. In questo contesto, si capisce meglio come due studenti come Kira e Leon abbiano potuto lanciarsi senza complessi nella produzione di film per adulti.

« Vogliamo mostrare altro, non semplicemente un pene e una vagina »

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Ritorno ©feuer.zeug

La trama del film racconta l'incontro di un'automobilista e di un autostoppista che soccombono al fascino l'uno dell'altro. « Ritorno è una storia che potrebbe essere vera, durante la quale impariamo a conoscere i personaggi, racconta Leon. Vogliamo fare film che abbiano delle esigenze artistiche, che raccontino una storia attraverso le inquadrature, la musica, etc. »

Durante la proiezione, le risate del pubblico esplodono regolarmente. « Una reazione positiva », si compiace Leon. La storia non è, infatti, priva di humor, ma l'effetto comico deriva anche dal fatto che guardare un porno in compagnia di decine di altre persone è una situazione piuttosto bizzarra.

La discussione che si accende alla fine è piuttosto animata. Un uomo deplora il fatto che la regista non abbia diretto di più gli attori, perchè trova il risultato « troppo timido ». Una donna dice di non aver percepito l'erotismo, altri, al contrario, trovano che la tensione sessuale tra i due protagonisti fosse palpabile. «L’erotismo è qualcosa di molto individuale », commenta Leon. « L’eccitazione dipende da quel che gli attori hanno voluto mostrare e di quel che ciascuno personalmente trova eccitante », rincara Kira.

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Il riscontro del pubblico permette ai membri di feuer.zeug di sapere in cosa migliorare con il prossimo film… se ce ne sarà uno. « Siamo un piccolo collettivo, il nostro primo obbiettivo era quello di produrre un film, riflette Leon. Ce ne sarà un secondo ? Le idee e la motivazione, in ogni caso, ci sono ! » I costi di produzione di Ritorno, stimati a 1000 euro approssimativamente, sono stati coperti: una cifra molto bassa, perchè tutta la squadra, attori compresi, ha lavorato gratuitamente. Il budget del prossimo sarà certamente più elevato : « Produrre un film etico costa caro , aggiunge Leon. Perchè vuol dire garantire dei salari decenti. » « Vedremo se quel che incasseremo con il primo film ci permetterà di produrne un secondo , conclude Kira. Possiamo anche appellarci a degli investitori, ma dobbiamo chiederci fino a quale punto possiamo accettare le influenze esterne. »

Nell'attesa, il film è stato presentato al Porn Film Festival a Vienna, può essere acquistato su Art House Vienna e una seconda proiezione si è tenuta al caffè Pow il 6 maggio. Se la strada per il secondo film è ancora lunga, Ritorno è lontano dall'aver detto la sua ultima parola.

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Guarda il trailer di Ritorno

Tutte le foto : (cc) feuer.zeug

Translated from Porno féministe : à la fin c’est toujours l’Allemagne qui gagne