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Sibiu capitale europea della cultura

Non solo Dracula Sibiu capitale europea della cultura

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Il fiore all'occhiello della Romania neo-membra dell'Ue è il capoluogo della Transilvania. Con un nuovo look.

Dalle colonne del Neue Züricher Zeitung lo scrittore di origine rumena Richard Wagner (un omonimo del celebre compositore) ha soprannominato l’evento “il miracolo di Sibiu”. E pensare che nessuno ci voleva credere, quando, nel 2004, il sindaco Klaus Johannis propose di candidare la città rumena di Sibiu quale capitale europea della cultura. Ma la candidatura tandem, insieme alla città di Lussemburgo, ha convinto la giuria di Bruxelles. Durante gli ultimi Sibiu è stata rimessa a nuovo in tempo record. La città ha speso più di 100.000 euro per rifarsi il look e ripulirsi per dimostrare la sua vena cosmopolita.

Rumeni, tedeschi, ungheresi e rom. Appuntamento a Sibiu

Gli abitanti di Sibiu parlano volentieri di “città vecchia e giovane” per descrivere la tensione tra il borgo medievale con le mura e le torri e la dinamica vita culturale della città moderna.

«A Sibiu c’è una grande tradizione di festival di teatro, cinema, jazz, fotografia» spiega Stela Matioc, coordinatrice della programmazione culturale. La secolare convivenza tra rumeni, tedeschi, ungheresi e rom ha creato un clima di tolleranza culturale e di reciproca influenza, sul quale si basa la fama cosmopolita della città.

“Giovane dal 1191”

Con lo slogan “Sibiu. Giovane dal 1191”, l’agenzia di pubblicità internazionale GAV/Scholz & Friends pubblicizza ormai da un anno l’immagine della città. Lo spot viene trasmesso tra gli altri da EuroNews e Travel Channel. Basta con il clichè di Dracula e del romanticismo nero, il ritratto è quello di un capoluogo della Transilvania giovane, dinamico, multiculturale, proiettato nel futuro. Così si sente Sibiu oggi: e così vorrebbe che gli altri la vedessero.

La capitale della cultura europea è il miglior biglietto da visita per l’entrata della Romania nell’Ue. «Grazie alla perfetta convivenza di differenti generazioni, stili di vita e gruppi etnici, Sibiu è la città più cosmopolita della Transilvania» racconta il sindaco Matioc. L’immagine di un paese retrogrado in cui nulla funziona – eccezion fatta per la corruzione – va superato.

Quando in Romania gli immigrati erano lussemburghesi

Il programma per l’anno da capitale europea è iniziato il 1° gennaio, per non fare concorrenza ai festeggiamenti di San Silvestro in onore dell’ingresso del Paese nell’Ue. Il via è stato dato da un concerto di musica classica tenutosi nella Sala Thalia della Filarmonica statale di Sibiu, dove la Filarmonica delle Nazioni si è esibita sotto la direzione del regista tedesco Justus Frantz.

Con i francesi Group F invece, già autori del concerto conclusivo delle Olimpiadi di Atene, l’avvio dell’anno di programmazione si è celebrato con uno show di musica, luci e fuochi d’artificio.

Il programma per i restanti 364 giorni comprende oltre 250 eventi tra musica, teatro, fotografia e arte. Oltre 30 i progetti portati avanti in collaborazione con il Lussemburgo, partner storico della Transilvania. Nel dodicesimo secolo dal territorio della Mosella e dal Lussemburgo coloni germanici si mossero fino a Sibiu e conferirono alla città il suo aspetto tedesco (da qui anche il doppio nome, Hermannstadt in tedesco e Sibiu in rumeno).

L’antropologa lussemburghese Anna ha indagato su questa storia, preparando un progetto cinematografico in cui liceali lussemburghesi di Dietrich e rumeni di Sibiu si confrontano sulle prospettive dei giovani nell’Europa unita.

Da zero a cento

Un altro evento per cineasti sarà il Festival del Cinema della Transilvania, che si tiene tradizionalmente a Cluj, ma che per quest’anno è stato spostato a Sibiu. La mostra fotografica “Attention. Tsiganes. Histoire d’un malentendu!” (“Attenzione, gitani. Storia di un malinteso!”, ndr), invece, si muove nel campo dell’etnografia e indaga la storia della minoranza rom. Sarà possibile ammirarla sia al Museo Astra di Sibiu che in Lussemburgo. La minoranza ungherese invece propone un progetto interdisciplinare intitolato “Ars Ungarica” e composto di seminari, mostre e concerti.

La città attende più di 500.000 visitatori per questo 2007, la maggior parte in estate. Resta solo da vedere se le infrastrutture sapranno reggere quest’afflusso di turisti. Intorno alla Cerchia più grande e a quella più piccola si trovano la maggior parte dei ristoranti, caffè, bar e alloggi.

Gli organizzatori saranno in grado di affrontare senza problemi questo scatto da zero a cento? È ancora tutto da vedere. Per Sibiu, comunque, l’anno da capitale della cultura rappresenta la miglior cura possibile. Come sarà il 2008, poi, si vedrà. Che lo spettacolo abbia inizio.

Lo spot promozionale di “Sibiu Capitale europea della Cultura”

Translated from Hermannstadt: Kür auf europäischem Parkett