Participate Translate Blank profile picture
Image for Nick Clegg: un europeista al 10 di Downing Street?

Nick Clegg: un europeista al 10 di Downing Street?

Published on

Translation by:

Default profile picture Andrea Piu

Politica

Sin dal 1918 il primo ministro inglese è stato o laburista o conservatore. Rosso o blu. Non sarebbe dovuto essere diverso per le elezioni del 6 maggio 2010, con i giornali di Murdoch che gridavano blu.  Il sistema bipartitico sembrava insomma essere salvo, finché non è arrivato Nick Clegg, leader europeista dei liberal-democratici

I commentatori l'hanno chiamata "Cleggmania". Il Guardian l'ha soprannominato il "Barack Obama del Regno Unito". I cittadini britannici "alternativi", forti del primo posto fatto ottenere ai Rage Against The Machine, anziché al vincitore di un reality show, nella hit-parade di Natale, hanno ora iniziato una nuova campagna su Facebook: 160.000 membri recitano a gran voce "possiamo portare i liberali democratici negli uffici governativi!". L'ascesa di un partito considerato minore viene descritta come "l'ondata gialla". I liberali democratici sono i pro-europei nuovi arrivati, che hanno fatto decollare la sfida delle elezioni nel Regno Unito, mantenendola ben aperta.

Gordon Brown, David Cameron e Nick Clegg

Stampa di parte (Murdoch) nel Regno Unito

Secondo Nick Clegg il Regno Unito potrebbe scegliere l'euro

Il leader Nick Clegg non è il tipo di uomo che si aspetterebbe venisse eletto come Primo Ministro. Parla in maniera fluente tedesco, francese, spagnolo e olandese (la madre viene dai Paesi Bassi). Sposato con l'avvocatessa spagnola Miriam González Durántez, ha tre figli bilingui, Antonio, Alberto e Miguel. Ha fatto l'istruttore di sci in Austria, ha studiato al "College of Europe" a Bruges, ed è stato membro del Parlamento Europeo fino al 2004. Ha detto che il Regno Unito potrebbe scegliere l'euro. In breve, lui è il tipo di persona che cafebabel.com chiama "babeliano".

I giornali britannici però avevano dichiarato già da prima la loro fedeltà. I tre agguerriti giornali di proprietà di Rupert Murdoch - The Sun, The Daily Telegraph e The Daily Mail – sono stati velocissimi a lodare il leader conservatore David Cameron, sostenendo che fosse l'unico a poter ripulire la Gran Bretagna dal disordine creato dal Primi Ministro Gordon Brown. Niente di nuovo. La stampa inglese non fa nemmeno finta di essere imparziale. Quando i conservatori sono riusciti a strappare la vittoria con John Major nel 1994, The Sun ha pubblicato il titolo tristemente famoso "È il Sun che l'ha fatto vincere". «Molte testate giornalistiche in questa nazione sono e sono sempre state del tutto di parte», ha scritto l'ex editore del Sun, David Yelland, sul Guardian, il 18 aprile. «Il Sun ha deliberatamente ignorato i liberali democratici. Il trucco è allearsi col vincitore, così da avere la priorità nel farsi ascoltare dal Primo Ministro. Perché mai fare la corte a un partito meno forte?»

I dibattiti all'americana diminuiscono le probabilità

Dopo che 9,4 milioni di telespettatori, il 15 aprile 2010, hanno assistito al primo dibattito in stile americano che ci sia mai stato nel Regno Unito, con protagonisti i tre leader dei tre maggiori partiti (conservatori, laburisti e liberal-democratici), le cose sono cambiate. Gli spettatori hanno visto tutti e tre i candidati confrontarsi ad armi pari: David Cameron con la sua cravatta blu, Gordon Brown con la sua cravatta rossa e un uomo con una grande proprietà di linguaggio con la cravatta gialla, rappresentante di un partito poco conosciuto, i liberal-democratici. Il giorno dopo, le magliette con su scritto "Sono d'accordo con Nick Clegg" sono state messe in vendita, rimandando al mittente i commenti di Brown e Cameron. E i risultati dei sondaggi sono stati sorprendenti.

Il giorno del dibattito, l'Osservatorio sui sondaggi della BBC ha dato come vincenti i conservatori (41%), seguiti dai laburisti (32%) e dai liberal-democratici (18%). Due giorni dopo, i liberal-democratici sono saliti del 12%, superando poi i laburisti. Il 18 aprile hanno superato anche i conservatori. Il 21 aprile, il partito che è salito al potere per l'ultima volta circa un secolo fa è stato dato al 34%, seguito dai conservatori (31%) e dai laburisti (26%). L'agenzia di scommesse britanniche Ladbrokes ha aumentato le possibilità che Clegg diventi Primo Ministro, le quote sono scese da 300-1 a 10-1. Tutto in una settimana, proprio quando la stampa di destra ha cominciato ad andare su tutte le furie.

Influenzerà ancora una volta l'esito delle elezioni nel Regno Unito? "Insulti nazisti proferiti da Clegg contro la Gran Bretagna", ha titolato il Daily Mail. "Traballante marcia indietro dei democratici" ha scritto il Sun. "Nick Clegg, the Lib Dem donors and payments into his private account" ("Nick Clegg, donatori e pagamenti nel suo conto privato") ha insinuato un po' più seriamente il Daily Telegraph. Il Sun ha ripescato un articolo del 2002 in cui Clegg dichiarava il suo imbarazzo da ragazzo quando, durante un viaggio di istruzione in Germania, i suoi compagni di classe avevano insistito a insultare i loro corrispettivi tedeschi per la guerra, facendo saluti nazisti. Il Daily Telegraph ha dimenticato di dire che Clegg ha dichiarato apertamente tutte le donazioni a suo favore, sia quelle effettuate nel suo conto privato, sia altre. Secondo quanto si dice, la sera del 21 aprile, il figlio di Rupert Murdoch, James, ha preso d'assalto gli uffici del (non pro-Murdoch) The Independent, gridando «A che cazzo di gioco stai giocando?», riferendosi all'editore Simon Keiler. Lo ha accusato di danneggiare la reputazione di suo padre con la loro campagna mediatica. «Rupert Murdoch non deciderà quest'elezione. Lo farai tu: non fare errori» ha scritto Yelland sul Guardian. «Se i liberali democratici vincono le elezioni, sarà la prima volta nell'arco di decadi che Murdoch sarà tagliato fuori dalla politica del Regno Unito».

Perché gli elettori sono stanchi della politica britannica

Una ragione per cui gli elettori sono stufi è il sistema elettorale britannico, uninominale secco. Nel 2005 i laburisti hanno vinto con una maggioranza assoluta del 35,5%, la percentuale di voto più bassa di tutti i governi di maggioranza nella storia della Camera dei Comuni. Più della metà degli elettori avevano votato contro il vincitore ma, i loro voti non avevano valore. Secondo l'indice del valore di voto nel Regno Unito, anziché avere un voto per ogni elettore, i cittadini britannici hanno l'equivalente dello 0,25 di voto per per elettore! Nel frattempo, lo slogan "i vincitori prendono tutto" svantaggia i partiti più piccoli come i liberal-democratici. Nick Clegg sta facendo la propria campagna elettorale anche per una riforma del sistema di voto, per un proporzionale ispirato al modello europeo. Potrà anche non diventare Primo Ministro il 6 maggio 2010, ma se ci fosse un Parlamento senza maggioranza assoluta, i liberali democratici potrebbero essere gli artefici delle nomine. Potrebbero dare i loro voti a chi gli possa assicurare la promulgazione delle leggi da loro proposte. Gli Stati Uniti hanno avuto il loro cambiamento. Sembra che gli elettori britannici vogliano il loro, così come hanno voluto la loro hit di Natale.

Foto: Downing Street, conservativeparty/flickr, liberal democrats/flickr, simplifica/flickr; Video: itnnews/ Youtube

Translated from Nick Clegg for European British prime minister?