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MyBudapest Photo Project - La città da un nuovo punto di vista 

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A cosa somiglia Budapest vista attarverso gli occhi di persone senza fissa dimora? Come può essere usata l'arte per le persone senzatetto? E come può un calendario essere la chiave di una iniziativa sociale di successo? Il "MyBudapest Photo Project" ci dà risposte a tutte queste domande.

Budapest da un nuovo punto di vista

In una cupa domenica pomeriggio ci siamo diretti verso il  Budapest Pont, uno spazio comunitario e culturale per l'ultimo giorno della mostra MyBudapest Photo. C'è da dire che Budapest è una città piena di fascino; la nostra curiosità è stata attratta dai fotografi presenti all'esposizione. Quest'ultima è il risultato del MyBudapest Photo Project, il cui scopo è dare la possibilità a questi cittadini senzatetto della capitale di mostrare la città attraverso i propri occhi. Il progetto è stato organizzato da  Budapest Bike Maffia, un gruppo di giovani motociclisti che aiuta persone bisognose in collaborazione con il  Café Art di Londra. Essi hanno comprato 100 macchine fotografiche usa e getta con l'aiuto della FUJIFILM ed hanno chiesto a chi ha avuto esperienza come senzatetto di catturare la città dal proprio punto di vista. In tutto, sono state scattate 2000 foto che sono state inviate agli organizzatori. Inoltre, una giuria di professionisti ha selezionato 50 foto per la mostra. Da questi scatti 12+1 foto sono state scelte da un pubblico votante per poi essere stampate sul MyBudapest calendario 2017.

Il Mybudapest Photo Project si è unito ad un'iniziativa internazionale lanciata dal Café Art nel 2012 a Londra. Il Café Art è stato fondato da Michael Wong con lo obiettivo principale di mettere in contatto gente per creare opportunità per imparare, valutare ed accettare i punti di forza e le debolezze l'uno dell'altro.  Hanno scelto l'arte come mezzo per aiutare le persone senzatetto e per provare a metterli in contatto con una comunità più ampia attraverso le proprie opere di fotografia. Bernadett Fekete, un membro della Budapest Bike Maffia e coordinatore del progetto del Café Art, ha deciso di portare il progetto proprio a Budapest.

Dall'idea alla realizzazione del MyBudapest calendario 2017 

Sulla base del metodo del Café Art, i membri del Budapest Bike Maffia ed i loro volontari hanno fatto visita ai rifugi dei senzatetto a Budapest per parlare del progetto. La chiamata è stata anche diffusa sui networks di organizzazioni professionali che supportano persone bisognose. 

Pensiamo sia molto importante coinvolgere i senzatetto il più possibile perchè vogliamo farli sentire al centro dell'iniziativa - spiega Bernadett. Quando abbiamo fatto loro visita, abbiamo percepito che riescono a catturare dalla città ciò che pensano della loro città, che sia una scultura, un ponte, un amico o un cucciolo.'  Ne consegue una selezione di diverse immagini che mostrano molte facce diverse ed aspetti sconosciuti di Budapest. Alla fine, le 87 macchine fotocamere sono state rispedite agli organizzatori e 62 foto sono state selezionate per la mostra da una giuria.

Il

Il coinvolgimento degli autori non si è limitato alla presenza all'apertura della mostra. Gli organizzatori li hanno invitati anche alla conferenza stampa del progetto, dove hanno avuto la possibilità di condividere le proprie storie personali all'interno dell'evento 'Icontro con gli autori'. 

 ’Il fatto che abbiano la possibilità di esprimersi ha un grandissimo valore - afferma Ádám Harangozó, il program manager del Budapest Point. - Loro hanno un forum dove possono condividere le proprie idee e, ad ascoltarli, trovano molte persone.'  Il supporto finanziario che proviene dal progetto vuol dire molto per i partecipanti. Il vincitore ha ricevuto un premio in denaro ed altri due partecipanti sono stati invitati a prendere parte ad un corso di fotografia. Inoltre, è stata donata una bicicletta da Strike Bike.

Il calendario, invece, sarà distribuito alla mostra oppure acquistabile online. I concorrenti hanno anche l'opportunità di prendere parte alla distribuzione. Il Budapest Bike Maffia ha pensato di condividere le foto scattate sul proprio sito web e di aprire uno shop online dove il calendario si può comprare ad un prezzo simbolico, il cui ricavato va agli autori.

Idee future

I partecipanti hanno apprezzato il progetto più di quanto ci aspettassimo - ci ha detto Bernadett. Sono stati contenti che per una volta hanno potuto donare qualcosa e sentirsi parte di un piccolo gruppo di persone.' Il team, incoraggiato dai riscontri positivi, vuole continuare su questa strada ed organizzare di nuovo per il prossimo anno, cercando di coinvolgere ancora più volontari.

'Queste relazioni personali che abbiamo instaurato lungo questo periodo, significano molto per noi e ci piacerebbe coinvolgere molte più persone il prossimo anno - aggiunge Bernadett.' La speranza è che questo progetto possa ispirare altre città in Ungheria, non solo la capitale ma anche l'intera nazione.

Abbiamo anche parlato con due partecipanti e abbiamo chiesto loro le proprie impressioni e sensazioni circa la mostra:

András János L. (61 anni)

Ti è piaciuto il progetto di fotografia?

Fin dalla mia infanzia ho amato scattare foto. E' fantastico che questo progetto provenga da Londra. Penso sia stata un'esperienza molto interessante per tutti. Da 100 fotocamere usa e getta ne abbiamo restituite 87 con grandi risultati.

Quale soggetto ti interessava scattare e quale ha attirato la tua attenzione? 

Potevamo fotografare ogni cosa di Budapest. Amo molto gli animali e pensavo che la mia foto a tema avrebbe vinto. Mostra due cani che lottano per un legnetto.

Quale delle tue foto è stata scelta per l'esposizone?

Hanno scelto la foto The Liget Project.

Dove abiti ora?

Vivo a Budapest in un rifugio per senzatetto ma sento che devo cambiare posto. Abito in una stanza di 5 metri quadrati dove ci sono solo un tavolo ed un letto. 

Come vorresti cambiare vita?

Voglio andare a Vienna per una donazione di plasma perchè a Budapest sono stato eliminato dai registri in quanto una volta sono stato male. Sono stato costretto a donare il plasma (per guadagnare 35 euro). Ho lavorato tutta la mia vita ma lo stato ungherese mi ha tolto 22.000 fiorini della pensione. 

Cosa hai fatto precedentemente?

Per tanto tempo, sono stato capitano di una nave, ho salpato i mari di tutto il mondo. Ho anche costruito un'imbarcazione sul Danubio. Ho imparato molte cose e provato molte professioni diverse: ho lavorato come meccanico auto, ingegnere navale e tecnico di laboratorio geotecnico. 

Quando hai smesso di lavorare? E cosa ti piacerebbe fare se potessi lavorare di nuovo?

Stavo lavorando come skipper ma licenziarono molto personale. Sono tornato a casa ma non sono riuscito a trovare un lavoro poichè ero già troppo grande di età. Non so cosa fare ora, voglio solo ricevere la mia pensione. Se potessi lavorare di nuovo, mi piacerebbe farlo su una nave tedesca e guadagnerei cinque volte di più rispetto al mio stipendio in Ungheria. Per questo, oggigiorno, molti giovani vanno all'estero.

Tibor S. (63 anni)

Quali sono i tuoi argomenti preferiti da fotografare? Per te, cosa è importante nella città di Budapest?

All'inizio non sapevo che genere di foto scattare. Non volevo fare una fare una foto sociologica ed allora ho provato a fare uno scatto che rappresentasse nel migliore dei modi i luoghi di interesse della città.  Così, alla fine, ho fotografato tre scorsi famosi, mettendomi io stesso nella foto. In una di queste immagini, sono nel Saint Stephen's Park sdraiato vicino ai fiori. 

Quale è la storia di questa foto?

Amo la natura, ho trascorso metà della mia vita a contatto con la natura. Ho viaggiato per l'Europa per 10 anni senza avere con me una tenda. Dormivo dove la notte mi accoglieva. Amo i fiori, le piante, gli alberi e gli animali. Con questa foto ho voluto mostrare qualcosa di veramente naturale, qualcosa connessa con la vita e la natura stessa. 

Quale è la storia della tua vita?

Ho lavorato tutta la vita ed ho imparato molte professioni diverse: meccanico di moto e commerciante. Sono interessato alla psicologia ed alla medicina, e a tante altre cose. L'ultima volta ho vissuto in un luogo marittimo. Avevo una macchina, una piccola casa e una biblioteca provata con 7.000 volumi. Un giorno ho deciso di vendere tutto; ho acquistato un tour in bici a Csepel, l'ho installato e sono partito nel 2000. Ho viaggiato per 10 anni partendo dalla Spagna e poi arrivando in Italia. All'inizio è stato difficile ma poi ho preso l'abitudine ad essere un senzatetto e non sono voluto più tornare a casa.

Ora vorresti fare un viaggio da qualche parte?

Ora sto aspettando di ricevere la pensione. Una volta presa, vorrei andare in Bulgaria ed in Polonia. Mi piacerebbe anche visitare il Portogallo.

Dove vivi ora?

Ora vivo in un rifugio di operai che ha un dormitorio con quattro letti. Sono soddisfatto e non ho problemi. 

Il Budapest Point è stata la prima sede della mostra itinerante. A partire da questa settimana, la mostra si sposterà nella campagna ungherese. Il 10 ottobre, la Giornata Mondiale dei Senzatetto, uscirà il calendario 2017 del MyBudapest sul sito  FUGA Budapest Center for Architecture.  Se volete, potete dare un'occhiata e lo troverete su FUGA, nei negozi Strike Bike o contattando gli organizzatori ([email protected]).

Translated from MyBudapest Photo Project - The city from a new point of view