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Maxim Gunjia: «La reazione americana è stata filo-georgiana»

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Default profile picture Laura Bortoluzzi

Politica

Intervista al vice Ministro degli Esteri dell’Abkhazia, l’altra regione – insieme all’Ossezia del Sud – facente parte della Georgia, ma di fatto indipendente. Un focus sul conflitto nel Caucaso.

Che effetto ha avuto la guerra sull’Abkhazia? 

«La guerra ha pregiudicato la stabilità dell’intera regione caucasica. In Abkhazia non c’erano molti scontri, ma il nostro esercito ha portato a termine, con successo e pochissime perdite, un’operazione nel nord del Kodori Gorge, per respingere le truppe georgiane lì allineate e pronte ad attaccare il nostro territorio».

Come ha risposto la “diaspora abkhaziana” in Europa? 

«I circa 24.000 abkhaziani che hanno lasciato il paese si trovano prevalentemente in Germania, Belgio e Olanda. Ci sono state molte campagne di protesta, soprattutto in Turchia. Il piano di pace del Presidente francese Nicolas Sarkozy è valido, perché ci offre una base di partenza per portare avanti la nostra richiesta di indipendenza in maniera più incisiva sulla scena internazionale».

Come hanno presentato la guerra i media occidentali?

«La reazione americana è stata smaccatamente filo-georgiana. La Cnn e la Bbc hanno trasmesso immagini di Tskhinvali (la capitale dell’Ossezia del sud, ndr), facendola passare per la città di Gori, in Georgia. Hanno pubblicato foto di civili georgiani che salutavano l’esercito georgiano in marcia verso l’Ossezia del Sud, facendoli passare per sud osseti che salutavano l’esercito georgiano. Hanno detto fra le righe che ci sono state 2.000 vittime civili come se si trattasse di una statistica. Hanno trasmesso solo interviste al Presidente Mikheil Saakasvili, che non può non essere di parte. Non c’erano giornalisti stranieri a Tskhinvali, tranne quelli che arrivavano sui carri armati georgiani. I primi giorni hanno mostrato le granate sparate dall’artiglieria georgiana, dicendo che erano i russi che attaccavano la Georgia. Sono volutamente rimasti in silenzio durante i primi giorni dell’attacco e poi all’improvviso hanno iniziato a parlare di un’invasione russa in Georgia. Ci sono stati molti altri casi di informazione scorretta».

Come si comportano invece i media in Abkhazia?

«I nostri mezzi di informazione non sono sviluppati come quelli dei Paesi occidentali – e nemmeno come quelli georgiani, che godono del sostegno di esperti occidentali – ma sono più liberi che in Georgia. Saakasvili ha impedito ai cittadini georgiani di avere accesso a gran parte delle informazioni. In Abkhazia sarebbe assolutamente impossibile controllare i media come sta succedendo in Georgia».

La Georgia è europea per altri aspetti?

«La Georgia non ha niente di europeo. Come può Saakasvili rilasciare un’intervista con dietro la bandiera della Ue? Non fa altro che ripetere la parola “democrazia”. Dovrebbe servire a conquistare il pubblico occidentale? Come può la Georgia essere considerata europea, visti i suoi costanti tentativi di coinvolgere l’Europa in un conflitto con la Russia, gettando nell’instabilità una zona a ridosso dei confini dell’Unione?»

Sa se ci sono dei filo-georgiani in Abkhazia? 

«Ci sono dei piccoli gruppi di rifugiati georgiani tornati in Abkhazia che fanno un’attiva propaganda filo-georgiana». 

L’Abkhazia reagisce: diario di quattro giorni di guerra

di Maxim Gunjia

7-8 Agosto: La Russia attacca la Georgia

Abbiamo messo in allerta il nostro esercito e abbiamo offerto sostegno politico e umanitario all’Ossezia del Sud. Abbiamo pubblicamente condannato l’aggressione russa in Georgia.

12 Agosto: “Fine” dei combattimenti o cessate il fuoco grazie alla mediazione dell’Unione europea.

Abbiamo dato il via ad un’operazione nel Kodori Gorge: una diretta minaccia alla nostra sicurezza.

21 Agosto: la Russia sospende l’alleanza con la Nato

La nostra assemblea nazionale chiede alla Russia di riconoscere l’indipendenza dell’Abkhazia. 

22 Agosto: “ritiro” di Mosca

Chiediamo alla Russia di firmare un accordo militare con l’Abkhazia che preveda la permanenza di forze russe sul nostro territorio a scopo difensivo.

Translated from Abkhazia's Maxim Gunjia: 'the US reaction was openly pro-Georgian'