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L’Ue investa nelle politiche giovanili

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La Commissione europea ha in programma tagli al bilancio dei programmi destinati ai giovani. Nel mirino anche i programmi su cultura e cittadinanza. Parola di Diogo Pinto, Segretario Generale dello European Youth Forum.

I tagli al bilancio di due programmi per le politiche giovanili fanno parte della riduzione delle risorse destinate ai programmi su Cultura, Gioventù e Cittadinanza, a seguito dell'Accordo-quadro sul bilancio raggiunto al Consiglio europeo di dicembre. I fondi per tali programmi sono inoltre stati congelati e saliranno, tenendo conto dell'inflazione, da 176 milioni di euro nel 2007 a 179 milioni nel 2013. I finanziamenti destinati al programma per la Cittadinanza saranno ridotti dell'8% dal 2006 al 2007.

Duecentomila giovani coinvolti

L'Europa ha più che mai bisogno che i suoi giovani cittadini entrino in contatto con altre realtà europee e imparino da e con altri giovani europei. I Programmi “Gioventù in azione” e “Apprendimento lungo tutto l’arco della vita” contribuiscono in modo rilevante a fornire uno spazio per incontri, scambi e attività di volontariato che mettano in contatto giovani europei di vari Paesi. Il Programma “Gioventù in azione” potrebbe essere tagliato del 12%, e quello sull'“Apprendimento lungo tutto l’arco” della vita tra il 40 e il 60%.

I tagli al bilancio del programma “Gioventù in azione” interesseranno profondamente i giovani europei. Innanzitutto comporterebbero una riduzione delle risorse destinate al Programma Gioventù attualmente in corso (2000-2006). Negli ultimi sei anni questo programma ha dimostrato chiaramente il proprio ruolo vitale nel contribuire alle attività delle organizzazioni giovanili e alla partecipazione dei giovani. Prova ne è che grazie ad esso, tra il 2000 e il 2002, quasi duecentomila giovani hanno preso parte a più di ottomila scambi. Per questo motivo sarebbe auspicabile veder aumentare significativamente, e non diminuire, il numero di giovani coinvolti.

Il Forum europeo della gioventù, la piattaforma che rappresenta le associazioni giovanili in Europa, ha sostenuto con forza la proposta del Parlamento europeo di stanziare 1,1 miliardi di euro per il programma Gioventù in azione e 14,6 miliardi per il programma Apprendimento permanente. Mantenere i bilanci proposti a luglio 2004 dalla Commissione europea (915 milioni di euro per il programma Gioventù in azione e 13,6 miliardi per il programma Apprendimento permanente) garantirebbe perlomeno il funzionamento a regime di queste iniziative. Al contrario, i tagli proposti dal Consiglio europeo avranno l'effetto di ridimensionarle in termini di quantità e qualità.

Costruire il futuro

È necessario che le istituzioni dell'Unione europea lavorino insieme per il progetto europeo, invece di mandare segnali contrastanti. Il Libro bianco su una politica europea di comunicazione, pubblicato di recente, considera questi programmi prioritari per avvicinare l'Europa ai propri cittadini. Il dibattito sulla Costituzione europea e la strategia di comunicazione soprannominata Piano D mostrano la necessità di coinvolgere i giovani nella costruzione dell'Europa e nella discussione sul futuro dell'Ue. Il programma offre l'opportunità alle associazioni giovanili e ai giovani in generale di contribuire a rendere l'Ue più democratica e più vicina ai propri cittadini, oltre che a sviluppare la cittadinanza europea e nuove forme di rappresentanza. Ma al momento di passare dalla teoria alla pratica, la mancanza di risorse finirà per causarne il fallimento.

Invece di agire in modo contraddittorio, il Consiglio europeo dovrebbe concretizzare le proprie decisioni politiche. Al Consiglio Europeo di primavera dell'anno scorso è stato adottato il Patto europeo per i giovani, secondo il quale i giovani sono una condizione necessaria al successo degli obiettivi di Lisbona. «Espandere le opportunità per gli studenti di trascorrere un periodo di studi in un altro Stato membro» è una delle linee d'azione contenute nel Patto. Esattamente ciò che diverrà impossibile con l'attuale proposta di finanziamento.

Le istituzioni dell'Ue devono lavorare per lo stesso progetto, e fornire mezzi e spazi per includere i giovani nella società civile. Ciò dimostrerebbe la volontà di investire nell'avvenire dell'Europa e nelle generazioni future. Sebbene questo investimento possa sembrare modesto se confrontato con altri programmi dell'Ue, le ricadute future sono inestimabili.

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Translated from EU should invest in European Youth