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Lo strano caso di The Great British Bake Off

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Translation by:

Michela Di Lullo

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Per il resto d'Europa, The Great British Bake off deve sembrare una specie di bestia rara. Com'è possibile che un programma di pasticceria sia diventato la trasmissione più seguita nel Regno Unito nell'ultimo anno? La risposta sta nella capacità di lasciarsi i problemi del mondo alle spalle e di piacere proprio a tutti. 

Da inglese residente a Parigi, quando provo a riassumere la cultura britannica, riesco a trovare un solo modo per descrivere la mia isola natìa in tutta la sua gloria: non stiamo parlando della famiglia reale e nemmeno dell'amore incondizionato per il tè. Si tratta di The Great British Bake Off.

Può sembrare strano, ma niente mi fa provare nostalgia di casa più di un simpatico reality show sulle torte. Per ben 10 settimane, non appena il tendone di Bake Off si apre e svela un'altra tornata di scalpitanti chef amatoriali, mi crogiolo in una confortante atmosfera di zucchero a velo e bandierine. Mentre il resto dei miei colleghi discute animatamente della Coppa del mondo di rugby, io vivo lo stesso altalenarsi di emozioni guardando 12 pasticceri in erba che provano a fare una millefoglie.

L'idea di Bake Off è davvero molto semplice. I dodici pasticceri si misurano in una serie di sfide che metteranno alla prova tutte le loro abilità. Ogni episodio ha un tema diverso, come "torte" o "biscotti", oppure c'è la temutissima pastry week. Ai pasticceri vengono affidate tre missioni: la Signature Bake, in cui devono aggiungere un tocco personale ad una ricetta nota; la "Technical Challenge" dove devono cercare di preparare un dolce sconosciuto usando delle istruzioni incomplete; ed infine la "Showstopper Challenge". Qui è concesso sbizzarrirsi con le decorazioni, creando magari sculture di pane a forma di leone oppure camion dei pompieri construiti con i biscotti. Alla fine di ogni episodio un concorrente viene nominato lo "Star Baker", mentre un altro dovrà lasciare la competizione.

Aggiungete a tutto ciò la presenza di Mel Giedroyc e Sue Perkins, i due presentatori-star dello show e avrete davvero la ricetta per il successo. Mel e Sue sostengono i pasticceri durante le loro sfide a colpi di farina e devono controllare che non si esageri con le imprecazioni durante le riprese, altrimenti il filmato rischia di non poter più essere utilizzato.

Ma soprattutto ci sono i giudici. Mary Berry, un nome già noto ancora prima dello show: il suo entusiasmo autentico per la pasticceria riuscirebbe a far emozionare perfino i cuori più duri. A ricoprire il ruolo del tipico giudice "cattivo", invece, troviamo Paul Hollywood, un uomo talmente pieno di cliché che è stato davvero capace di usare la frase "I don't like it... I love it!" (Non mi piace... Lo adoro!) sulla TV nazionale britannica. Ma guai a voi se la vostra crema pasticcera assomiglia a delle uova strapazzate oppure se scopre che la vostra torta è vittima del famigerato "fondo molliccio".

Il tutto è veramente adorabile. È il simbolo di tutti gli aspetti positivi della Gran Bretagna: le sue vezzose piccole tradizioni, la sua comunità multiculturale, il suo inspiegabile amore per le torte alla frutta... E riunisce persone provenienti da tutto il Paese in una gloriosa celebrazione di pan di Spagna e zucchero filato.

I concorrenti di quest'anno erano le tipiche persone calorose e amichevoli che di solito partecipano ai provini e al casting. In un mondo di reality show dominato da giudici severi che insultano di continuo aspiranti popstar, l'atmosfera positiva che si respira sotto il tendone di Bake Off è come una boccata d'aria fresca. I concorrenti sembrano davvero essere amici e si aiutano tra di loro quando fanno qualche errore. La vincitrice di quest'anno, Nadiya Hussain, ha perfino invitato il secondo classificato Tamal Ray a casa sua per un tè, nelle commoventi scene finali.

Nadiya ha dato una scossa emotiva in più nell'edizione di quest'anno. Ha commosso l'intera nazione con il suo discorso della vittoria: «Non mi porrò mai più dei limiti», ha detto, trattenendo a stento le lacrime, «non mi dirò mai più che non posso farcela, non dirò mai più "forse"». Visti i recenti commenti al vetriolo da parte di alcune testate della stampa britannica di destra riguardo al suo hijab, Nadiya si è fatta portavoce di molte altre persone, oltre che di se stessa. Alla fine, mandando in tilt la comunità Twitter del Regno Unito, perfino la grande sostenitrice della serie Mary Berry sembrava sul punto di commuoversi.

Può sembrare un fenomeno curioso, difficile da spiegare molto bene al di là a sud della Manica, ma consiglio a tutti gli europei che desiderino avere un assaggio dello spirito britannico di rilassarsi, di gustarsi uno scone scozzese e guardarsi un po' di The Great British Bake Off. Dal un giardino di campagna all'inglese, agli sguardi tristi di Mel e Sue ogni volta che mandano un pasticcere a casa, ogni episodio vi farà sentire più dolci delle torte che vedrete preparare. Ricordate che i veri fan non smettono mai di guardarlo, nemmeno quando è la settimana del Gluten-Free.

Translated from The curious phenomenon of The Great British Bake Off