Lituania: verso una società inclusiva
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Lidia MonteleoneC'è ancora molto da fare in Lituania affinché diventi davvero una società aperta. In città come Vilnius, Kaunas, Palanga e Klaipèda ci si sta rendendo conto di cosa significhi essere davvero se stessi. La fotografa Arcana Femina e il regista Romas Zabarauskas si sono messi in viaggio per documentare storie di persone che si ribellano. Il progetto si chiama Friendly Stories.
Viktor e Dennis Klop-Paulikas
Viktor: "Avevo una sola condizione per Dennis. Se mi ami, devi accettare sia me che la Lituania. Gli ho detto apertamente: 'Se mi succede qualcosa, devi prenderti cura dei miei figli.' Non potrei mai abbandonare la mia famiglia. Mi si spezzerebbe il cuore se dovessi lasciare la mia famiglia ed è per questo motivo che ho posto questa condizione. Per fortuna, Dennis ha accettato."
Dennis: "Ero preoccupato del rapporto con l'ex moglie di Viktor e i bambini. Ma i suoi sforzi non sono stati vani, e a poco a poco siamo riusciti a costruire un rapporto di amicizia."
Viktor e Dennis si sono conosciuti nei Paesi Bassi, dove Viktor è emigrato diversi anni fa in cerca di fortuna. Ai tempi entrambi erano sposati, ma col tempo i sentimenti hanno avuto la meglio e hanno deciso così di iniziare una vita insieme. Fu allora che decisero di sposarsi e di festeggiare con amici e familiari in Lituania. I matrimoni omosessuali non sono riconosciuti in Lituania, motivo per cui la coppia vive ora in una piccola città nei Paesi Bassi. Viktor crede che un giorno "saremo accettati".
Aistė Krušinskaitė
Aistė ha sempre desiderato vivere vicino al mare. In seguito a un forte trauma alla schiena che l'ha ridotta sulla sedia a rotelle, è andata a Palanga per la riabilitazione. Ma questo non ha impedito alla giovane lituana di diversificare i suoi talenti. Oggi, Aistė possiede una propria attività artigianale di accessori, vive in un appartamento nelle dune di Šventoji e partecipa anche ai cabaret alle serate open mic dell' "Humoro Klubas" una volta l'anno. Prima saliva sul palco più spesso, ma ha deciso di ridurre la frequenza dei suoi spettacoli per non "annoiare nessuno".
"Penso ancora che la situazione sarà cambiata principalmente con l'educazione e la visibilità, non con le leggi. Le leggi vengono spesso comicamente bypassate. Per esempio, alcune rampe sono talmente ripide...Beh se non avete mai avuto una disabilità, finirete sicuramente per averla se vi capita di usare una rampa simile."
Mohamed Zakaria Belmehdi
"Una delle cose che mi ha portato fin qui è stata la lingua lituana - sono appassionato di linguistica e l'ho sempre trovata accattivante. Dicono tutti che il francese è la lingua più bella, ma io penso invece che la lingua lituana e quelle slave siano molto più belle. Quindi ho imparato il lituano, e adesso vorrei stabilirmi qui. Molte persone rimangono stupite quando dico questo, ma penso veramente che la società lituana sia molto amichevole e di mentalità aperta."
Mohamed ha dapprima lasciato il suo paese, il Marocco, per andare a studiare a Londra. Dopo essersi reso conto di quanto fosse difficile fare amicizia nella capitale inglese, si è stancato e ha deciso di mollare tutto e trasferirsi a Kaunas per studiare scienze politiche. Mohamed si è immerso completamente nello stile di vita lituano: si è innamorato della lingua, si diletta nei balli popolari ed è un fan della cucina tradizionale. Essendo un musulmano in Lituania, ha subito le reazioni stereotipate dalla gente intorno a lui. Le persone gli hanno persino chiesto se le donne sono autorizzate o meno a guidare nel suo paese. Ma tutto ciò non lo turba; a fine giornata, Mohamed crede in una "umanità unica".
Danilas Pavilionis
Danilas è nato in un piccolo paese chiamato Ukmergė e si è trasferito a Vilnius all'età di 19 anni. È un membro attivo della comunità LGBT+ della città, ma sta anche studiando per diventare un infermiere. Essendo transgender, Danilas ha sperimentato diversi gradi di momenti imbarazzanti e battaglie. Dal cambiare la sua etichetta col nome al lavoro, al modificare i documenti legali in modo che siano in regola con la sua nuova identità, ha visto di tutto. In base alla sua esperienza, è possibile ottenere le cure ormonali in Lituania, ma è fuori dal comune; alcuni medici non hanno nemmeno mai visto una persona transgender in vita loro. Per Danilas, l'apertura è più efficace delle leggi nello sviluppo della tolleranza verso i diritti LGBT+ in Lituania.
"Se passano nuovi divieti, dovrò prendere una scelta difficile. O sarò quel tipo di volontario che cerca di contribuire ancora più attivamente e fare cambiamenti, o semplicemente lascerò la Lituania. Non è per niente piacevole vivere tutta la tua vita con documenti che non rispecchiano il tuo attuale nome e genere. Mettiamo che lavoro come medico e il nome sulla porta dell'ufficio non corrisponde col nome che uso. Sarebbe strano, non solo per me personalmente, ma anche per i pazienti."
Mindaugas Baltuška
"Ho notato che i posti vegan friendly in Lituania sono raramente accessibili a persone con disabilità motorie. Molti di questi posti si trovano in piccole stanze o cantine. È un peccato, perché di solito si pensa che i vegani dovrebbero essere automaticamente di mentalità più aperta. Vorrei che tutti noi comprendessimo la tolleranza in modi più ampi. Non dovremmo pensare solamente a tollerare questo o quel gruppo di persone, ma alla tolleranza come un principio comune onnicomprensivo."
Prima del suo incidente, Mindaugas praticava attivamente parkour, ma è riuscito a mantenere il suo spirito atletico anche in seguito, nuotando per metà della laguna Kaunas e andando in bicicletta per 1000 chilometri attraverso la Lituania. Sebbene essere in sedia a rotelle non gli ha impedito di continuare la sua carriera atletica, ha iniziato a cercare se stesso in altri campi. Oggi, Mindaugas passa più tempo dipingendo, scrivendo, nella fotografia e nel volontariato. È anche diventato vegano un anno e mezzo fa, nonostante il contraccolpo subito dalla nonna.
Oksana Morar
Un anno fa Oksana, dopo molti anni passati a Londra, è ritornata in Lituania. Ha deciso di stabilirsi a Palanga, vicino il Mar Baltico. Sette anni fa Oksana ha scoperto la passione per la fotografia subacquea. Anche se non la pratica nel Mar Baltico a causa delle condizioni più difficili, è felice di vivere vicino il mare, "forse perché non discrimina", dice. Nei prossimi anni Oksana spera di contribuire di più per i diritti della comunità LGBT+ in Lituania.
"La relazione che mi ha portato a Londra è finita dopo sei anni. Siamo ancora amici. Dopo che abbiamo divorziato, mia sorella mi ha detto: 'Mi dispiace che state divorziando, ma lei fa parte della famiglia adesso, quindi continueremo a parlarci.' E così va ancora avanti - sono già passati 12 anni, ma ancora adesso a volte passiamo le vacanze insieme, con entrambe le nostre famiglie."
La rivista Friendly Stories fa parte di una più grande iniziativa chiamata Friendly City. Insieme alla sesta edizione della cartina FRIENDLY CITY di posti LGBT+ e diversamente friendly, il book fotografico Friendly Stories è stato pubblicato e distribuito gratuitamente in tutte le sedi friendly a Vilnius e Kaunas, indicate qui di seguito: http://www.friendlycity.info.
Translated from Lithuania: One step closer to an inclusive society