Lennie Goodings: il volto del femminismo sfacciato
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Giulia Frattini"Ribelliamoci al potere". Nell'aria c'è ancora l'eco delle parole della suffragetta Emmeline Pankhurst quando intervistiamo Lennie Goodings, la presidente della casa editrice Virago che nel 2013 ha compiuto 40 anni. Letture di genere, sessismo, emancipazione: la lotta non è ancora finita.
La casa editrice britannica Virago fu fondata nel 1973 con l'intento di pubblicare grandi opere scritte da donne. In particolare, la collana Virago Modern Classics ebbe l'intento di riscrivere una lista precedentemente dominata da autori maschili. "Non penso che nel mondo della letteratura abbiano mai prevalso gli uomini in quanto scrittori o, addirittura, in quanto editori", commenta Lennie Goodings senza esitazioni. "Le donne scrivono, leggono e comprano piú romanzi. Cionnostante, credo che quando un uomo, magari anche intelligente – senza con questo voler sminuire l'intero genere, – pubblichi un libro lo si percepisca ancora come un evento più significativo".
La Goodings non sembra sicura invece, quando si tratta di dire se uomini e donne scrivano in modo diverso, o meno. "Onestamente non lo so", afferma, quasi dispiacendosene. "Una delle mie autrici, Lisa Appignanesi, crede che non ci sia una scrittura, bensì una 'lettura di genere'. È un'affermazione interessante. C'è una vasta anneddotica, per esempio, che mostra come gli uomini non leggano libri scritti da donne – la decisione viene presa sulla base del genere dell'autore, ancora prima di essere in possesso del libro. Posso capire perché alcune autrici pubblichino i loro libri firmandosi come A.S. Byatt o J.K. Rowling. Anche se la gente sa che si tratta di donne, credo che l'impatto con il libro risulti comunque differente. Quando si scrive un libro, con esso ci si porta dietro tutto, compresa la propria identità sessuale".
SALVARE VITE
Questa affermazione non risulta cosí strana se si pensa alla relazione straordinaria che la Virago ha sempre avuto con i suoi lettori. Lennie la commenta con un leggero orgoglio: "Penso che è per quello che siamo sopravvissuti. Quando la gente ci ha scoperto, ci ha amato da subito: voleva una parte di noi". Mentre continuiamo a parlare, dopo l'intervista, Lennie ci racconta con commozione la storia di un'anziana signora che aveva incontrato durante una lettura in Galles; la nascita della Virago fu come una salvezza per quella donna, al tempo una giovane madre casalinga. Allo stesso modo la casa editrice cambiò la vita di molte altre donne nella Londra degli anni '80. Oggi, a 40 anni dalla sua fondazione, la casa editrice Virago continua ad affrontare nuove sfide ma senza discostarsi dagli obiettivi che l'hanno vista nascere. "Non siamo cambiati", sottolinea Lennie. "È il mondo a essere cambiato e… la gente si è abituata a noi!", aggiunge con una risata.
- Guarda il video che documenta una manifestazione femminista in Italia negli anni '70 -
Sopra le righe
Tuttavia, quando si tocca l'argomento del futuro della Virago, Lennie afferma ironicamente: "Virago è stata fondata per cambiare il mondo e questo non è ancora successo". Si ferma a pensare per un attimo, poi si piega verso di me con complicità. "Quello che mi interessa in questo periodo è la nuova ondata di femminismo che sta arrivando dalla Gran Bretagna. La trovo entusiasmante. C'è stato un periodo nella storia di questo Paese, in cui la società civile era molto silenziosa. Se ti esprimevi dicendo 'credo che questo sia un commento sessista', potevi venire tacciato come qualcuno sopra le righe". La sua voce si rianima. "Oggi invece, tutto d'un tratto, assistiamo alla presa di posizione di tante donne che si oppongono al sessismo, che si prendono la responsabilità di quello che dicono: non si arrendono!". Fa spallucce e continua risolutamente, ma con l'entusiasmo il lieve accento canadese diventa piú marcato. "Il problema è che appena inizi a protestare come 'donna' e a correre dei rischi, ti becchi un sacco di critiche. Bisogna essere molto forti. Questo è uno dei motivi per cui la Virago è così importante: siamo sfacciate e siamo qui per metterci la faccia". Poi, con un tono riflessivo afferma: "Vorrei vedere la fine del sessismo. Se questo accadesse, allora certe modalità di espressione della Virago non sarebbero più necessarie".
- Video che documenta le proteste durante l'apertura del Playboy Club a Londra, nel 2012 -
Video Credits: Jordi Ganela/youtube; rai/youtube
Translated from Lennie Goodings: Virago ain't changed the world yet