La liberalizzazione dei visti con la Georgia è dietro l'angolo
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Federica M.Lo scorso 9 marzo, la Commissione Europea ha pubblicato una proposta formale volta ad aggiungere la Georgia alla lista dei paesi che non necessitano del visto per entrare nell'area Schengen. Adesso, è solo questione di mesi prima che il Consiglio e il Parlamento approvino come legge la regolamentazione, e che i giorgiani possano finalmente viaggiare senza visto.
L'adozione da parte della Commissione della quarta e ultima Relazione intermedia Georgiana sul Piano d'azione per la Liberalizzazione dai Visti (VLAP), è stata accolta con grande gioia ed entusiasmo dall'altro lato del Mar Nero. Il 18 dicembre, giorno in cui il rapporto è stato firmato, molti monumenti georgiani sono stati illuminati con la bandiera europea, in segno di apprezzamento per questo grande passo nelle relazioni UE-Georgia.
Irakli Garibashvili, all'epoca primo ministro, dichiarava: “Oggi è un giorno storico per tutti i georgiani. Oggi la Georgia fa un passo avanti nel suo percorso di integrazione Europea, un passo che definirà il nostro futuro nella famiglia degli Stati Europei.” Ma cosa cambierà per i georgiani?
Procedure più semplici, costi minori e meno tempo sprecato
L'iniziativa per la liberalizazzione del regime dei visti mira a facilitare gli scambi fra la Georgia e l'area Schengen. In realtà, solo una parte delle procedure per l'ottenimento del visto verrà rimossa, ovvero il visto di breve periodo, conosciuto anche come "visto di categoria C", che si applica a soggiorni che non superino i 90 giorni, all'interno di un periodo di 180 giorni.
Fino ad oggi, un cittadino giorgiano che vuole entrare nell'area Schengen per meno di tre mesi deve richiedere tale visto di categoria C per viaggiare, ad esempio, per fini turistici o di studio. Motivi di ricongiungimento con familiari o occupazione non sono coperti da questo tipo di visto, neanche per brevi periodi.
Le condizioni per l'ottenimento di questi visti si sono spesso rivelate un fardello pesante per i georgiani, in termini di tempo e denaro spesi. Keti, tirocinante a Bruxelles, ci racconta della sua esperienza: “La richiesta deve essere fatta diversi mesi prima, fino a quattro in periodi di alta stagione, anche se le ambasciate tendono a fissarti un appuntamento circa due settimane prima della partenza. Il che significa che se non vuoi correre il rischio di pagare per il tuo volo mentre stai ancora aspettando il visto, pagherai cifre esorbitanti per averlo prenotato all'ultimo minuto.”
Ma non è solo questo. I costi aumentano velocemente, infatti va aggiunto alla spesa per il visto in sé, circa 100 euro, il prezzo delle traduzioni ufficiali e obbligatorie di tutti i documenti, e i costi connessi al trasferimento dei documenti del richiedente all'autorità competente.
Infatti, poiché non tutti i paesi Schengen hanno una rappresentanza in Georgia, alcuni di essi delegano i propri servizi. Keti, per esempio, ha dovuto inviare il proprio passaporto ad Ankara:“Perché non c'è l'ambasciata belga in Gerogia. E il visto di categoria C viene 'subappaltato' all'ambasciata olandese. Ho sprecato molto tempo e denaro in servizi postali e in costose chiamate telefoniche.”
Come se non bastasse, anche il numero di documenti che devono essere forniti è oneroso e scoraggia i georgiani dal viaggiare spontaneamente in Europa: polizze assicurative di viaggio speciali, prove evidenti che sei davvero in vacanza durante le date di viaggio dichiarate, prove di risorse sufficienti che vanno dai tre ai cinquemila euro, a seconda del tuo status...
Dunque, la liberalizzazione dei visti è stata una semplificazione decisamente ben accolta, dato che nulla di tutto ciò verrà più richiesto. I georgiani potranno liberamente entrare in area Schengen, rispettando due condizioni: avere un passaporto biometrico ed essere in grado di provare, come ogni turista, di essere in possesso dei mezzi necessari di sostentamento per la durata del soggiorno.
Un importante passo avanti nelle relazioni UE-Georgia
Una cosa è certa: i georgiani sono estremamente felici per queste decisione dell'Unione Europea. Reazioni positive possono ravvisarsi da parte di tutte le parti in gioco, dal governo nazionale, sui social media, e da parte degli espatriati; come Teona, che lavora a Bruxelles: “Credo che viaggiare senza visto sia stato il desiderio che ogni georgiano ha espresso lo scorso Capodanno” dice “la liberalizzazione dal regime dei visti è considerata come un riconoscimento delle riforme e delle conquiste democratiche georgiane. Ciò ci porta a credere che siamo sul binario giusto per ulteriori passi avanti.”
Infatti, la liberalizzazione dei visti è stata soggetta ad importanti riforme relative a quattro pacchetti: sicurezza dei documenti inclusa la biometria, gestione integrata delle frontiere, migrazione, asilo, ordine pubblico e sicurezza; relazioni esterne e diritti fondamentali.
“E' stata vista come una svolta decisiva e un passo importante”, commenta Keti. Tale liberalizzazione rafforzerà i legami economici, in particolare nel contesto della vigente implementazione dell'Accordo di Libero Scambio Completo e Approfondito (DCFTA) fra l'Unione Europea e la Georgia. Tuttavia, anche i legami culturali verranno promossi: “Questa è una grande opportunità per noi di mostrare la nostra ricchezza culturale all'Europa.” aggiunge Teona. La liberalizzazione è solo il primo passo verso un legame più stretto, ma ne arriveranno di altri, essendosi lo stato: “impegnato al 100% con l'Unione Europea, a pena di complicazioni con la Russia”, secondo Keti. “Passi ulteriori includeranno un accesso maggiore al mercato per gli imprenditori georgiani e maggiori ravvicinamenti politici e sociali. Forse, addirittura, si potrebbe trovare un modo innovativo per dare alla Georgia uno status maggiore rispetto a quello di semplice partenariato con un paese dell'Est?”
Solo il tempo lo potrà dire, ma questo primo passo si dirige certamente verso la giusta direzione per un tale traguardo futuro.
Translated from EU visa liberalization with Georgia is just around the corner