La Femme: il gruppo che seduce la Francia
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Martina FontanarosaAffatto intimidito dall'essere costantemente al centro dell'attenzione mediatica, il gruppo francese La Femme non ha mai storto il naso all'idea di sedurre il mondo. Li abbiamo incontrati al festival musicale di Parigi, Rock en Seine.
"Non è l’uomo, è la donna", risponde, senza troppa emozione, Sacha Got, il chitarrista di La Femme, alla domanda fatta da un giovane giornalista. Sacha gioca con la stampa come una star da confessionale. Sprofondato in un divano troppo piccolo, inghiottito dalla pelle troppo larga, il bellimbusto abbozza un ghigno a ogni domanda stupida, aspetta quelle buone con le braccia stese e si limita a delle risposte brevissime. Proprio accanto a lui siede Clémence Quélennec, l'inamovibile cantante del gruppo, curata nei suoi abiti imperiali, con scarpette arancioni e Ray-Ban sfumati.
UN DO-RE-MI LASCIVO…
Non crediate che La Femme sia un gruppo scontroso. Incontrato al completo poco prima di diluirsi nella massa mediatica, il gruppo è pronto a scoprirsi. Nunez von Ritter è a un palmo dal salutarci con due baci quando sbirciamo con curiosità il suo nuovo abito di luci. Agghindato come un dittatore cubano in uniforme – l'ha comprata a 4 franchi a Périgrod,– il percussionista tinto di biondo si dice "gasatissimo" per la première del gruppo al Rock en Seine. Gli altri, in canottiera e jeans corti, annuiscono. A ragion veduta, l'organizzazione del festival ha affidato loro il secondo palco in ordine di grandezza per accendere la folla.
Tra le antiche promozioni firmate made in France, La Femme detiene probabilmente il ruolo di migliore discepolo nella categoria "io canto in francese". E nell'occasione di un evento musicale percepito alla stregua del rientro a scuola, era alquanto normale consegnare un posto di qualità a "les enfants de la patrie". La verità è che La Femme ha sedotto le masse con la lingua, certamente, ma soprattutto con un brano riciclato su nientemeno che 3 dischi diversi. Riabilitando la surf-music, Sur la Planche diventa infatti rapidamente un successo la cui onda si propaga così velocemente da far scivolare il gruppo dai sotterranei dell'est parigino ai palcoscenici televisivi più importanti. Sulla scia, seguiranno altri titoli (Télégraphe, Anti-Taxi…) e La Femme comincerà a fare sul serio. "Abbiamo avuto dei momenti complicati nei quali non ci ritrovavamo più nel nostro ambiente – confida Sacha con i piedi sul tavolo.– Le persone ci venivano a parlare e noi non capivamo. Ci siamo presi il nostro tempo perché la situazione era diventata strana per noi".
Con il tempo, La Femme ci prende la mano. Dopo un tour autogestito negli Stati Uniti nel 2010, la formazione flessibile (la composizione del gruppo varia dai 6 ai 12 membri, ndr.) si diverte a lanciare i suoi numerosi EP. Tanto è vero che questi giovanotti portano lo stendardo del "fai da te". Il tempo di una terzina ed ecco che firmano con la Barclay, il meglio del meglio. "Volevamo affidare la promozione a qualcuno con del savoir-faire – si difende Sacha.– Ci troviamo bene con la Barclay. Ci hanno sempre lasciato una totale libertà artistica". L'uscita ritardata del loro primo album, Psycho Tropical Berlin ne è la dimostrazione. Promesso per il 2012, il disco è uscito l'8 aprile 2013. Era necessario trovare "la formula giusta, il suono perfetto" affinché La Femme scoprisse con eleganza 14 pezzi classici che, se non altro, hanno avuto il merito di tappare la bocca a chi parla troppo e a sproposito. L'album è un successo e il gruppo, la cui età media è di 22 anni, già delinea una carriera così seria da poter mettere su famiglia.
PRODUTTOri DI BEAT
Buttato nell'arena dell'entertainment, il gruppo non ha mai smesso di coltivare le sue particolarità. In una realtà in cui tutti cantano le stesse canzoni a pappardella, La Femme preferisce abbracciare i piaceri dimenticati. La surf music, il rockabilly, il doo-wop… sempre alla ricerca di reliquie che Sacha e Marlon Magnée (i due fondatori del gruppo che all'epoca si chiamavano SOS Mademoiselle, ndr.) ricercano nei bassifondi del web e della mediateca di Biarritz (sud-est della Francia, ndr.). "La prima volta che ho sentito la surf-music è stato con 'Pulp Fiction' – ci confida Sacha.– Ma il colpo di fulmine, è arrivato durante un concerto di Cavaliers a Parigi". Una volta stabilitisi nella capitale, nella zona della Miroiterie, i due ragazzi di Biarritz s'intrattengono con dei concerti quasi clandestini e frequentano altri eccentrici come loro. In breve, SOS Mademoiselle si emancipa e diventa La Femme.
Con l'esperienza, il gruppo diventa un formidabile produttore di beat. Capace di invocare Gainsbourg con un theremin (uno degli strani strumenti che il gruppo usa, ndr.), Psycho Tropical Berlin evoca un'idea di bellezza piuttosto strana. La Femme appare selvaggia, nuda sotto l'impermeabile e più propensa a ballare il twist alla stazione che a starsene in un taxi a bere limonate. Una modo per dire che il lato femminile del gruppo si esprime soprattutto nel mistero. "È vero che titoli come Télégraphe suonano un po' come i pezzi dei bassi fondi per quelli che frequentano la metro e amano la vita sotterranea di Parigi", conferma Sacha. Un sentimento criptico supportato dai loro testi e dai video. Il rapporto con La Femme rischia di pungere. Tanto meglio, siccome "il nostro scopo è toccare e essere toccati", conclude Sacha. Allora, sei dei nostri?
Il superbo – non ci sono altri modi per definirlo – videoclip di 'Hypsoline' realizzato dal gruppo.
La Femme suonerà al Trianon di Parigi il prossimo 14 novembre.
Video Credits: LaFemmeVevo/youtube
Translated from La Femme : chercher le garçon