Kurt Vile: "ieri sera ho fatto tardi con Jim Jarmusch"
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Veronica MontiNel suo hotel di Barcellona, dove si è esibito al Primavera Sound Festival, il musicista di Philadelphia, 33 anni, ci parla di banjo, paternità e della sua passione per Neil Young.
cafebabel.com: Kurt, come descriveresti te stesso e la tua musica?
Kurt Vile: Faccio del rock-pop classico e folk insieme. Sono un autore e un chitarrista. Il suono della chitarra per me deve essere ipnotico.
cafebabel.com: Facevi parte di una band prima di diventare solista?
Kurt Vile: Ho sempre lavorato come solista. Poi sono entrato in una band chiamata War on Drugs. Con il mio amico Adam Granduciel ho suonato nella mia band The Violators: abbiamo sviluppato un modo di suonare insieme basato essenzialmente sulla nostra forte amicizia. Non è stato insomma il tipico: "Prima ero in una band e adesso ne sono fuori".
cafebabel.com: Come ha fatto la musica a diventare la tua professione?
Kurt Vile: Ho iniziato da piccolo. In quarta elementare ho cominciato a suonare la tromba e me la cavavo piuttosto bene. Mio padre mi ha dato un banjo quando avevo 14 anni. Ho finto che fosse una chitarra e un anno dopo qualcuno mi ha regalato una vera chitarra. Così ho sempre suonato, mi veniva naturale, trovavo facile anche scrivere canzoni. All'età di 16 anni scrivevo canzoni, facevo concerti, li registravo. Sapevo già che era quello che avrei voluto fare.
CAFEBABEL: QUALI SONO GLI ARTISTI CHE TI HANNO MAGGIORMENTE INFLUENZATO?
Kurt Vile: Sicuramente Neil Young. E i Velvet underground, ovviamente. È difficile scegliere quando si ascoltano tonnellate di musica tutto il tempo, mi dimentico sempre i nomi. Mi piace la trasandatezza della musica di LA, i Rolling Stones, i Suicide. Uno dei nostri gruppi preferiti al momento sono gli Happy Mondays. E ho alcuni dischi di Serge Gainsbourg - Bonnie & Clyde è fantastico.
cafebabel.com: Con chi vorresti lavorare?
Kurt Vile: Ultimamente per qualche ragione mi sento legato a Jim Jarmusch. Tra l'altro sono uscito con lui proprio ieri sera. Abbiamo suonato insieme al festival in Svizzera. Ci ha invitati a una festa che ha organizzato lui nel 2010 e da allora non l'ho più incontrato, sono stato felice di rivederlo ieri. È una persona eccezionale. Ho qui una sua foto... (Kurt cerca una foto che ha fatto con Jim la notte prima, e dice di ammirare il look iconico di Jim...)
cafebabel.com: La tua musica è cambiata da quando sei diventato padre?
Kurt Vile: Diciamo che è cambiata la prospettiva. La mia musica ha sempre parlato della mia esistenza in generale. Era naturale che fosse così. Ora sono responsabile di una giovane vita. È una cosa così tenera e dolce, non si può non cambiare prospettiva. Sono sicuro che finirò a fare canzoni da padre.
cafebabel.com: Il tuo è un cognome francese - conosci le tue origini?
Kurt Vile: Sì, il mio cognome viene da Ville- de Vile- e alla fine Vile. Mi parlano sempre delle mie origini e io me ne dimentico sempre. Non vi so dire esattamente com'è il mio albero di famiglia, è qualcosa che sento molto lontano, ma mi piace la cucina francese (ride).
Kurt Vile fa il "Questionario di Proust"
La tua idea di felicità.
Poter suonare, guadagnarci abbastanza e avere una famiglia - ora sono felice.
La tua idea di infelicità.
Essere abbandonato e trovarmi solo all'improvviso. Perdere qualcuno, perdere tutti.
SE TU NON FOSSI TU CHI VORRESTI ESSERE?
Nessuno.
dove vorresti vivere?
In qualche posto tropicale, ma senza traffico. Andavamo sempre in quel posto, Rincón, a Puerto Rico, è un po' degradato ma è anche un bellissimo minuscolo paradiso. Adesso la California mi piace molto di più, anche se non tira una buona aria.
Un talento naturale che vorresti avere?
Mi immagino sempre di recitare in una specie di film. Mi piacerebbe essere me stesso nel film, il me stesso divertente, che viene fuori spontaneamente quando sono con gli amici. Dietro la telecamera. Ma dovrei avere persone molto pazienti intorno, che mi facciano essere sempre completamente me stesso. Non si sa mai. Fate attenzione!
qual È il tuo stato d'animo adesso?
Vado avanti così. Fare musica mi viene semplicemente naturale. Potrei passare le notti sul palcoscenico. Suonare la chitarra riesce a liberarmi e mi dà una scossa di adrenalina. Il mio stato d'animo è come un flusso continuo e il mio atteggiamento al riguardo è molto zen.
I tuoi eroi/ le tue eroine preferiti/e nella vita reale?
William S. Borroughs - il mio libro preferito è Interzone. Se leggi questo è più facime entrare nel mondo di Naked Lunch ("Pasto nudo"), ma io non ci ho mai provato. Daniel Day Lewis - avete visto There will be blood? Dio, che personaggio - lui è questo magnate del petrolio, uno che si è fatto da solo, il cattivo. Il suo modo di recitare è favoloso, soprattutto l'ultima scena. È l'attore più emozionante.
Se dovessi intervistare te stesso, cosa ti chiederesti?
Oddio, non mi chiederei nulla. Forse direi "Abbiamo finito".
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Translated from Kurt Vile: "I hung out with Jarmusch last night actually"