Participate Translate Blank profile picture
Image for Kreuzberger, la Berlino multietnica

Kreuzberger, la Berlino multietnica

Published on

Story by

Default profile picture lena meier

Translation by:

Marco Riciputi

Berlino, quartieri Kreuzberg e Neukoelln: sono in tanti gli immigrati disoccupati. Le rivolte di Parigi hanno forse influenzato i giovani di queste zone?

Kreuzberg. Un bambino grida «1o Maggio! Revoluzione!»: questo il grido che ha interrotto l’idilliaco novembre nel < a href="http://www.familieklose.de/kindbhf%20goerli.html" class="external-link">kinderbauernhof, una fattoria per bambini, del Görlitzer Park di Kreuzberger. Questo bambino ha denti da latte, il suo ghigno è sfacciato ma non sgradevole: animato da un genuino sentimento di rivolta, ha le sembianze

di un battitore di baseball che rotea la mazza sopra la testa. Ma fortunatamente suo fratello non è lontano e perciò non avrà il tempo di passare dalle parole ai fatti.

Oltre a ciò si fa largo la domanda se, qui come in Francia, possano arrivare i vandalismi. Poiché Kreuzberg e l’adiacente Neukoelln domandano ad alta voce, per fronteggiare la difficile crisi sociale del 2004, un ammontare di aiuti che l’ufficio statistico nazionale di Berlino stima superiore di 13 punti percentuali rispetto al totale disponibile da destinare solo ai due quartieri cittadini.

«Da qualche parte brucia sempre qualcosa», dice Marina, lavoratrice socialmente utile, che descrive il suo lavoro in una parrocchia di Kreuzberger come «ragazza tappabuchi». Tra le altre cose si è occupata anche del caffé per i giovani. Mentre innaffiava i fiori sulle finestre dell’ufficio dell’amministrazione locale ci ha raccontato l’infanzia nel ghetto di Kreuzberger. «Naturalmente la rabbia bolle nei giovani. Si sentono ai margini della società e non hanno forti sensi di appartenenza». Quando Maria parla della violenza e della miseria a Kreuzberger posa l’annaffiatoio e inizia a gesticolare nel vuoto. È da tempo dell’opinione che Kreuzberger sia una polveriera pronta ad esplodere alle prime scintille.

«Tutti gli uomini hanno uguali diritti»

Sembra che accada anche a Neukoell. Davanti a un chiosco in una tranquilla area residenziale, fatta di grigie, monotone ma ben curate vecchie abitazioni, tre giovani perdigiorno fumano sopra una panca. Si fanno chiamare Aslan, Hamadi e Don Montana e non vogliono dire i loro veri nomi. È ancora tutto calmo, anche se Hamadi controlla con sguardo nervoso la situazione in strada. Solo più tardi arriveranno in questo punto d’incontro altri giovani, tutti insieme. Poi irromperanno nei negozi oppure assalteranno i residenti del luogo, che si difenderanno in ogni modo. La rivolta dei giovani francesi è pienamente giustificabile agli occhi dei tre del chiosco. «Tutti gli uomini hanno gli stessi diritti», dice Hamadi, «e in Francia i giovani delle periferie vengono trattati come se non ne avessero». Conoscendo molto bene questi sentimenti, Aslan profetizza per Neukoelln condizioni parigine e peggioramenti.

Aslan, Hamadi e Don Montana credono anche che molti altri come i giovani francesi non dovranno assolutamente perdere l’occasione per lottare per una vita migliore. Sono orgogliosi di essere di Neukoelln e sentono di dover partecipare agli eventi. Qui sono nati, cresciuti e hanno frequentato la scuola. Qui affondano le loro radici e perciò non vogliono andarsene. «Ma», spiega Alan, «a noi manca uno spazio dove incontrarci e passare del tempo insieme».

Café hippy e circoli maschili turchi

Nel cuore di Kreuzberg c’è anche un’area sulla Naunynstraße, la Naunynritze, un centro culturale e giovanile. È situato in un vecchio edificio in mattoni. Come prima cosa sorprende un curioso rapporto sui comportamenti dei giovani, chiamato «Noi abbiamo già detto tutto». Si legge: «No, a Kreuzberg non ci saranno vandalismi come in Francia». La gente è nervosa perchè ogni giorno i giornalisti passano facendo sempre le stesse domande. È eloquente l’ultima battuta di un giovane prima che se ne vada: «Troppe sciocchezze portano solo delle difficoltà».

Nei dintorni del centro sono riconoscibili i tratti tipici del quartiere: vecchie abitazioni ristrutturate si alternano a logori edifici nuovi dotati di numerose antenne satellitari. Café hippy e circoli maschili turchi stanno fianco a fianco e dietro le sbarre di cemento della Kottbusser Tor, un punto d’ incontro per tossici e alcolizzati, inizia la strada festosa del quartiere..Questo è il tipico miscuglio di Kreuzberg, diversi stili di vita e fasce di popolazione. Ciò fa sì, crede Michael Homberg, educatore presso il Kinderbauernhof, che «le differenze non siano così marcate come in Francia».

Kreuzberg e Neukoelln non sono ghetti che uno può incontrare alle porte di molte grandi città francesi. A Kreuzberg si vedono ancore scene come questa: dall’uscita della porta cittadina sbuca danzando una banda per matrimoni turca. Alcuni passanti con fare diffidente si fermano e osservano. Il finale? Un applauso.

Story by

Translated from Die Kreuzberger Mischung