Cafébabel is evolving!
Find here our 22 years of journalism and collaborations throughout Europe
Retrouvez ici nos 22 ans de journalisme et collaborations partout en Europe
Trovate qui i nostri 22 anni di giornalismo e di collaborazioni in tutta Europa
Kosovo, anno terzo: nuovi accordi contro vecchi disaccordi (16 immagini)
Published on March 25, 2011
Lo scorso 17 febbraio gli albano-kosovari occupavano le strade di Pristina con striscioni e bandiere per celebrare il terzo anniversario della proclamazione dell'indipendenza. Le emozioni erano diverse e intense così come i ricordi della guerra e le prospettive: niente lavoroe poca fiducia nei politici. Nel frattempo la minoranza serba storceva la bocca. Tuttavia sono bastati quattro giorni perché il fotografo italo-argentino Ezequiel Scagnetti catturasse la serenità e ottimismo in tutto il territorio: Pristina , Mitrovica , Drenica ; albanesi e serbi, bambini e anziani, studenti e contadini…scattava con una velocità tale che nessuno ha potuto sottrarsi al suo obiettivo, neanche il temuto primo ministro. Un passato difficile e un futuro contrastante, ecco una giovane repubblica raccontata attraverso le immagini.
Questa galleria fotografica fa parte della serie Orient Express 2010-2011, la serie di reportage realizzati da cafebabel.com nei Balcani e nell’est d’Europa. Più informazioni su Orient Express Reporter .
Le parole New Born , nate tra la violenza e cosparse di scritte , commemorano l’indipendenza unilaterale del Kosovo dichiarata il
17 febbraio 2008. Fino ad ora solamente 75 dei 192 membri delle Nazioni
Unite l’hanno riconosciuto come paese. Per gli altri rimane una regione
secessionista serba. (Pristina, terzo anniversario dell’indipendenza).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Con metà della popolazione sotto i
35 anni e un tasso di natalità tre volte superiore alla media
continentale, il Kosovo è il paese più giovane d’Europa. Via Madre
Teresa, Pristina.
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Il Kosovo vanta anche un altro record europeo:
una percentuale di disoccupazione del 45%; che raggiunge il 75% fra i
giovani. La maggior parte di loro passa la giornata girovagando e
bevendo caffè. Un bar di Pristina.
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Il primo ministro
del Kosovo, Hashim Thaçi , è stato rieletto a gennaio nonostante la
relazione che lo accusa di aver diretto negli anni 90 un traffico
di organi, armi ed eroina, atto a finanziare le sue attività di
guerriglia. Grand Hotel, Pristina.
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Dafina Morina, 27 anni, di fronte a un edificio
distrutto durante la guerra fra l’esercito serbo e gli indipendentisti
albanesi (1996-1999). La NATO era intervenuta bombardando la Serbia e
dando il via all’amministrazione delle Nazioni Unite in Kosovo. L’Unione
Europea ha raccolto il testimone nel 2008. (Borgatq di Komoran).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
“Quando guardi queste foto senti che la guerra non è
ancora finita” dichiara Dafina. “Oggi ci sono ancora circa 2.000 persone
che risultano scomparse. È molto difficile trovare una famiglia che non
sia stata toccata dalla guerra” (Centro di Pristina).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
“La statua di Bill Clinton è
patetica… però gli vogliamo bene. Per noi è come un eroe che ci ha
salvato e aiutato a diventare un paese.” (Via Bill Clinton, Pristina).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Il fiume Ibar divide Mitrovica in due parti:
quella serba (a nord) e quella albanese (a sud), collegate da un ponte
sorvegliato 24 ore su 24 dalle pattuglie della missione europea (EULEX ).
Viene considerata la zona più calda del Kosovo. Marjana, serbo-kosovaro originario di Mitrovica, ironizza: "I Soldati? Puoi ammazzare qualcuno davanti a loro e manco se ne accorgono..." (Mitrovica nord e sud).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
A nord quasi tutti i servizi sono finanziati dal
governo serbo. Non si pagano le tasse, né tantomeno la sanità,
l’istruzione, l’elettricità o l’acqua. (Chiesa di San Demetrio, Mitrovica
Nord).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
È meglio avere due targhe d'immatricolazione, una
ufficiale del Kosovo e una serba per poter passare da una parte
all’altra senza che ti tirino pietre addosso. (Mitrovica Nord)
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Stefan Radovanovic , studente di 19 anni: “I
miei amici discutono molto di politica e di guerra, ma non credo che
sappiano quello che è successo. Alcuni odiano gli albanesi, anche se non
ne hanno mai conosciuto uno. Ci sono molti pregiudizi” (Un bar di
Mitrovica Nord).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Due terzi della popolazione kosovara
vive in campagna, colpita dall’assenza di elettricità, acqua e di
materiali da costruzione. Giovani agricoltori albano-kosovari. (Broja,
provincia di Drenica).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Mausoleo della famiglia del combattente Adem
Jashari , quasi tutta sterminata dai bombardamenti serbi. Le 52 tombe
sono vigilate notte e giorno. (Prekaz, provincia di Drenica).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Una moschea battezzata dai mitra. Il 90%
degli albano-kosovari sono musulmani , anche se è raro trovare dei
praticanti. (Broja, provincia di Drenica).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Riusciranno il Kosovo e la Serbia a
riconciliarsi? Entrambi i paesi, osservati con attenzione da un’Unione Europea a
cui tutti e due i paesi aspirano, martedì 8 marzo 2011 hanno ripreso i
primi dialoghi diretti dalla proclamazione d'indipendenza. (Via Madre Teresa, Pristina).
Foto: © Ezequiel Scagnetti
Translated from Kosovo, Año Tres: Nuevos acordes contra viejos desacuerdos (15 imágenes)
Loved this story? Then tell your friends:
Twitter
Facebook