Kodaline: "Non esiste un mondo perfetto"
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Piera FiammenghiDopo aver fatto a lungo parlare di sé, un quartetto di Dublino, i Kodaline, ha finalmente esordito con il suo primo disco, In a Perfect World. Il singolo, Give Me a Minute, ha scalato le classifiche sbancando la scena musicale. Ecco cosa ci hanno raccontato quando li abbiamo incontrati all'Eurosonic Festival di Groningen, in Olanda
Alcuni li paragonano ai Coldplay, altri ai Keane, ma i Kodaline sembrano non farci caso. "I paragoni fanno parte del gioco e, a dirla tutta, sono due band che stimiamo molto", affermano i Kodaline in risposta alla nostra domanda provocatoria. Questi 4 ragazzi irlandesi trasmettono un grande senso di equilibrio. Sono sicuri di ciò che fanno e non sbagliano un colpo. A Groningen si sono aggiudicati un EBBA (European Border Breaking Awards) e sono stati scelti dal pubblico come migliore band europea del 2013. Il loro disco In a perfect world è diventato 'virale' in Irlanda e non solo. Prima di salire sul palco, li abbiamo incontrati e ci hanno parlato del loro mondo dei sogni, della loro patria, Dublino, in un'era in cui i giovani provano a rialzarsi dalla crisi.
Cafèbabel: Come immaginate un mondo perfetto?
Kodaline: Non penso esista un mondo perfetto. È molto soggettivo. Non credi? Scusa per la domanda, ma uso questo trucchetto durante le interviste per invertire i ruoli e confondere le idee ai giornalisti! Scherzi a parte In a perfect world è un singolo tratto dal nostro primo album; è una canzone intimistica e la sua essenza è diventata parte di noi.
Cafèbabel: Qual è il significato della copertina del disco, dall'atmosfera così bucolica?
Kodaline: I 3 ragazzi sono soli e in mezzo al nulla, ma nonostante questo sono uniti. Possiamo dire di essere noi 4 che attraversiamo insieme le difficoltà. In fin dei conti, quale che sia l'interpretazione, rimane una bella foto che chiunque può rimanere incantato a osservare. In più è un ottimo sfondo per le nostre canzoni. È difficile da spiegare ma ci piaceva immaginarla in abbinamento alle canzoni.
Cafèbabel: La gente dice che non siete nient'altro che i Coldplay…
Kodaline: Ci hanno associato ai Keane, ai Coldplay o a chi sa chi ancora… È normale fare paragnoni, ci stupiremmo del contrario. L'accostamento con i Coldplay non ci dispiace affatto: siamo cresciuti con le loro canzoni. Non la prendiamo come un'offesa.
Cafèbabel: Dopo anni di crisi e declino della scena culturale, che aria si respira a Dublino?
Kodaline: Molti dei nostri amici stanno per laurearsi e non c'è speranza di trovare lavoro. Alcuni cercano fortuna in Australia e in America, ma per quanto riguarda cultura, musica e arte, Dublino ha ancora molte carte da giocarsi. Negli ultimi 10 o 15 anni sono nate un numero di band che non si era mai visto prima. Sembra che i tagli nella cultura e nel sociale incentivino le persone a essere proattivi e mettersi in gioco: fare musica diventa una via di fuga. Quando alcuni anni fa la crisi ha iniziato a farsi sentire mettendo in ginocchio l'economia, il settore culturale è emerso. La sofferenza è l'unica cosa che mantiene unite le persone: quando la gente si trova ad affrontare gli stessi problemi non rimane che fare squadra.
Cafèbabel: Com'è la scena musicale a Dublino oggi?
Kodaline: Ci sono 20 concerti ogni weekend e 50 band che suonano, più o meno. Tra queste circa 20 fanno musica strumentale. I gruppi che suonavano prima erano principalmente di musica folk. Ora c'è un assortimento di band che suonano rock alternativo che stanno venendo fuori e se la cavano bene. God is an Astronaut e And so I watch you from afar (due rock band irlandesi, ndr.) sono in tournée per l'Europa e stanno riscrivendo a loro modo la musica acustica. Ovviamente, si sentono suonare ancora molte rock band, ma non c'è più la solita musica scontata in giro.
Cafèbabel: Ad oggi, qual è stato il palcoscenico e il pubblico che avete amato di più in Europa?
Kodaline: Ogni volta che suoniamo in Olanda è un'emozione. La discoteca Paradiso, (un vero e proprio tempio della musica ad Amsterdam, ndr.), è uno spettacolo. Abbiamo anche suonato una volta in Svizzera e in termini di palco e ambientazione siamo rimasti senza parole: suonavamo circondati dalle Alpi. Non facevamo nemmeno caso alla folla. Anche il primo concerto in Italia, alla discoteca Tunnel Club di Milano, è stato un evento memorabile: il pubblico è stato molto caloroso e abbiamo fatto sold out.
Translated from Kodaline : There's no perfect world