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Jean Quatremer: «Populista l'eurodeputato più giovane. Ma quel che conta è il talento»

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societàPolitica

I giovani deputati europei sono pochi e non contano. Il Parlamento Europeo non seduce le nuove generazioni?

Jean Quatremer è corrispondente del quotidiano francese Libération à Bruxelles, per il quale segue l'attualità europea. Nel 2005 ha aperto il blog

Coulisses de Bruxelles (Dietro le quinte di Bruxelles). «L'Europa si è dimenticata di spiegare ai cittadini l'utilità della costruzione europea, e infatti le nuove generazioni non ne sono affatto persuase», ci dice. Vox clamat in deserto? Nato nel 1957, anno del lancio del primo Spoutnik e della creazione della Cee, Jean Quatremer ha la modernità del sangue. Pensa che «l'Ue deve smettere di essere così docile: la si continua ad usare come capro espiatorio. È ora di smetterla e di alzare la voce.»

Lo abbiamo intervistato.

L'eurodeputato più giovane è il bulgaro Dimitiar Stojanov, 23 anni, del partito ultranazionalista Ataka. È un dato sintomatico?

Certamente! Chi non si è vissuto il periodo della guerra, dimentica la storia. Si arriva al punto di credere che lo stato-nazione sia un modello alternativo. Alle orecchie di questi giovani la storia "biascica" significati. Non ricordano nemmeno la caduta del muro di Berlino o, se la ricordano, gli sembra "gonfiata" di significato. Gli adulti, invece, sono diventati cinici, perché hanno l'impressione che le cose non vadano avanti.

Al Parlamento Europeo ci sono solo dei "veterani" della politica, attaccati alle loro poltrone?

No, questo succede nei paesi dove si possono cumulare più cariche, come avviene in Francia con i mandati locali. Ma non è il caso del Regno Unito, della Svezia o della Germania. Il tedesco Hans-Gert Pöttering, Presidente del Parlamento, ha fatto la sua carriera solo in questa sede.

Non le pare che comunque ci sia una sorta di "blocco", cioè una generazione di vecchi che impedisce alle voci nuove di farsi sentire all'interno dei grandi partiti politici?

Si ottiene un posto quando lo si vuole, e infatti nei paesi dell'Est i dirigenti sono giovani. Non bisogna piagnucolare, ma battersi e "uccidere il padre". Non ricordo periodi in cui coloro che erano al potere lo cedevano volontariamente. Un esempio per tutti è l'eurodeputato finlandese Alexander Stubb (membro del gruppo PPE-ED, di centro-destra ndr): ha 40 anni e si sente parlare solo lui in Palamento.

I giovani politici le sembrano più dinamici?

Essere giovani non è una qualità: o si ha talento o non lo si ha. E il talento c'è quando si crede in ciò che si fa. Mi pare che alcuni manchino un po' di passione: alcuni sono eccellenti tecnici, ma i dibattiti non sono certo entusiasmanti. Non si parla d'Europa con amore! Mi viene in mente il dibattito sul REACH, la legislazione per limitare l'uso dei prodotti chimici nelle industrie: un tale autolesionismo industriale non ha pari al mondo. Eppure, al momento del voto, i Verdi sono rimasti insoddisfatti e lo hanno denunciato come un semplice “compromesso”. Invece di rallegrarsi hanno dato un segnale negativo all'opinione pubblcia. Non c'è da stupirsi, poi, se la gente dice no all'Ue.

Translated from Jean Quatremer : « Il faut tuer le père »