[ita] MyRefuge: un’applicazione per aiutare i profughi di tutto il mondo a trovare rifugio
Published on
Despite the generosity of many European citizens, lots of refugees still lack a safe place to stay in Europe. MyRefuge, a new British app wants to get them together with people willing to share their homes. A round of crowdfunding to finance the initial costs saw them overshoot their initial goal after just eight days. Cafébabel talked to its founder Sholi Loewenthal.
Cafébabel: Parlaci un po’ di te.
Sholi Loewenthal: Ho 32 anni, sono nato e cresciuto a Londra. Ho una formazione accademica in sociologia, politica, globalizzazione, amministrazione e nella sfera pubblica. Poi ho lavorato nella comunità per alcuni anni, il mio compito era quello di aiutare ad organizzare la collaborazione tra le organizzazioni del settore pubblico, privato, beneficiario impegnati nella comunità. Mi sono interessato del ruolo di internet per oltre 10 anni, in realtà da quando ho iniziato ad usarlo alla fine degli anni ’90.
cafébabel: Come e quando hai avuto l’idea di creare un’applicazione che aiuta i profughi a trovare un rifugio?
Loewenthal: Ho seguito la crisi dei rifugiati passo per passo e poi ho visto alcune notizie riguardo a cittadini che offrivano le loro case. Vidi che in Germania “Refugees Welcome” (Profughi Benvenuti) aveva abbinato 132 rifugiati. Per molti migliaia di profughi, sembrava che una piattaforma fosse necessaria per coloro che cercassero rifugio mettendoli in contatto con chi potesse offrire loro un alloggio. Questo faciliterebbe più abbinamenti, in modo particolare se trovassimo una soluzione che possa integrare nella piattaforma ONG che sono a favore a creare rapporti, come si fa adesso nell’approccio agevolato.
Inoltre, mi è sembrato necessario avere una piattaforma globale che permettesse ai cittadini di tutto il mondo di contribuire ad aiutare i rifugiati. Non è giusto che solo l’Europa debba farsi carico di questo fardello. Esistono altre parti del mondo dove i profughi possono avere una qualità di vita migliore e possono, inoltre, aiutare la società. Il mondo deve unirsi per salvare la vita delle persone, per far rendere possibile ciò, c’è bisogno di uno strumento che lavori a livello globale e che usa tecnologia intelligente.
cafébabel: Oltre a te ci sono altre persone che lavorano a questo concetto?
Loewenthal: Ci sono due programmatori, amici, Nelson Yeung and Cas Nadel si sono offerti volontari sin dall’inizio per sviluppare l’applicazione. Altri amici e persone che sono state ispirate dal progetto stanno anche aiutando a raggiungere le persone e così via.
cafébabel: Sei il direttore di Humanity Online, qual è l’idea dietro a questa società? Il tuo impegno per Humanity Online è una delle ragione per l’empatia verso i rifugiati?
Loewenthal: Humanity Online è una società che sviluppa la tecnologia per aiutare le persone a collaborare in modo da essere finalmente in grado di affrontare efficacemente e concretamente le grandi questioni del nostro tempo. Il nostro progetto principale è “engage.re”, attualmente in fase di sviluppo e finanziamento dall’UE. Si tratta di una rete di collaborazione sociale che comprende la gestione del progetto dal punto di vista della comunità e che consente agli individui e alle organizzazioni di lavorare insieme per raggiungere obiettivi comunitari stabiliti in modo collaborativo. È uno strumento interessante, il quale sarà un intervento radicale nel modo dei social network e ci aspettiamo di iniziare i teti.
I cittadini giocano una ruolo importante nel condividere le proprie case e quando è possibile affrontano due problemi. In primo luogo, è più probabile che i rifugiati siano cordialmente accolti nelle loro case e in una comunità più ampia, come compagni e amici dei loro ospiti. In secondo luogo, sarà meno probabile che i rifugiati formano comunità grette. Altrettanto importante, i cittadini possono fornire una risorsa al governo oltre a quelle disponibili ai governi da soli di accettare più rifugiati.
cafébabel: Che funzioni avrà l’appliciati. In fin dei conti, anche se i governi hanno tutte le buoni intenzioni ad aiutare queste persone saranno pur sempre le comunità ad accoglierli nelle loro case che rendono questo sforzo umanitario un successo, piuttosto che una catastrofe. Inoltre, le situazioni abitative a disposizione dei rifugiati non sono ideali e o aiutare. Ie comu in cui lavorano e la natura frammentata della comunità presenta un numero di problemi. Prima di tutto, un rifugiato dovrà recarsi in diverse organizzazioni prima che lo possano ospitare. Questo problema raddoppia e triplica se stanno cercando rifugio in un numero di paesi o città.
Secondariamente, è difficile per coloro che offrono rifugio a capire quanto forti possano essere come comunità collettiva, perché le statistiche provenienti da ogni organizzazione devono essere costantemente sommate. Terzo, è più difficile per le organizzazioni che sostengono i rifugiati a trovare chi offre rifugio perché quest’ultimi si sono registrati ad un mare di siti internet. Infine, è estreazione e perché sarà vista come un progresso paragonato alla situazione attuale?
Loewenthal: Attualmente ci sono molte diverse organizzazioni benefiche che stanno sostenendo i rifugiati e coloro che li vogliono aiutare. Il modo in cui lavorano e la natura frammentata della comunità presenta un numero di problemi. Prima di tutto, un rifugiato dovrà recarsi in diverse organizzazioni prima che lo possano ospitare. Questo problema raddoppia e triplica se stanno cercando rifugio in un numero di paesi o città.
Secondariamente, è difficile per coloro che offrono rifugio a capire quanto forti possano essere come comunità collettiva, perché le statistiche provenienti da ogni organizzazione devono essere costantemente sommate. Terzo, è più difficile per le organizzazioni che sostengono i rifugiati a trovare chi offre rifugio perché quest’ultimi si sono registrati ad un mare di siti internet. Infine, è estremamente faticoso per i governi a tenere traccia di cosa sta effettivamente succedendo con i rifugiati all’interno dei paesi, chi li sta ospitando, quali enti di beneficienza e servizi di prima linea hanno creato un rapporto con quelli che forniscono un rapporto.
cafébabel: Che visione hai per MyRefuge?
Loewenthal: La nostra visione è uno sportello unico per chi cerca rifugio e per chi lo offre, uno strumento di collaborazione su misura per governi e ONG a collaborare con i cittadini sul problema chiave delle abitazioni. È richiesto il supporto dei governi a ratificare ai cittadini che richiede asilo politico e alle ONG che offrono un supporto pertinente una volta che i rapporti sono stati promossi. Infine, un modo semplice per i cittadini di tutto il mondo ad unirsi come una comunità intorno a questo problema e a capire chiaramente cosa hanno raggiunto attraverso i loro impegni collettivi.
cafébabel: Che visione hai per MyRefuge?
Loewenthal: La nostra visione è uno sportello unico per chi cerca rifugio e per chi lo offre, uno strumento di collaborazione su misura per governi e ONG a collaborare con i cittadini sul problema chiave delle abitazioni. È richiesto il supporto dei governi a ratificare ai cittadini che richiede asilo politico e alle ONG che offrono un supporto pertinente una volta che i rapporti sono stati promossi. Infine, un modo semplice per i cittadini di tutto il mondo ad unirsi come una comunità intorno a questo problema e a capire chiaramente cosa hanno raggiunto attraverso i loro impegni collettivi.
cafébabel: Come funzionerà praticamente? Potresti fare un esempio pratico immaginando una persona dalla Syria che viene in Gran Bretagna?
Loewenthal: Abdu viene dalla Syria ed è attualmente al campo profughi delle Nazioni Unite. Si collega a MyRefuge e cerca un posto disponibile per lui. Il padrone di casa accetta di ospitarlo per sei mesi e gli mostra la comunità circondante e così via. Il governo del Regno Unito, con il suo nuovo programma permetterà ulteriori rifugiati nel paese, connettendosi a MyRefuge. L’applicazione manderà ora delle notifiche al governo britannico ogni qualvolta un rapporto tra chi cerca rifugio e tra chi lo offre alloggio viene creato, cosicché possono ratificare chi cerca rifugio come per chi sta avendo asilo.
Il governo, nel caso di Abdu, ratifica la sua richiesta di asilo. Nel frattempo, ONG che stanno sostenendo i rifugiati si sono anche registrati a MyRefuge. Sarà notificato dal sistema ogni qualvolta un rapporto tra chi offre alloggio e tra chi cerca rifugio viene creato, cosicché possano offrire il giusto tipo di sostegno. Chi offre alloggio e chi lo cerca vengono entrambi informati di questi enti di beneficienza che sono disponibili a sostenerli. Le pertinenti organizzazioni di beneficienza notificano che al suo arrivo nel paese avrà l’opportunità di attendere alcuni seminari riguardo a come vivere nel Regno Unito.
Intanto, il padrone di casa è invitato ad un lavoro di gruppo con altri padroni dove possono discutere di cosa aspettarsi e di eventuali problemi che possono sorgere.
cafébabel: Sarà solo disponibile nel Regno Unito oppure anche in Europa? Sarà inoltre disponibile in diverse lingue includendo anche quelle parlate normalmente dai profughi?
Loewenthal: MyRefuge sarà una piattaforma globale. Tristemente, all’inizio sarà in inglese e probabilmente in arabo. Abbiamo un volontario che si è offerto di tradurlo in arabo e in greco. La nostra idea è quella di tradurlo anche in molte altre lingue.
cafébabel: Perché hai deciso di utilizzare crowdfunding?
Loewenthal: Per aumentare la consapevolezza riguardo all’iniziativa e a permettere alla gente di collaborare con noi a questa missione umanitaria molto speciale.
cafébabel: Le 1000 sterline raccolte su Indigogo per cosa saranno usate?
Loewenthal: Saranno utilizzate per coprire le spese iniziali del server ed a contribuire ad accelerare lo sviluppo per un lancio più veloce. In aggiunta al lavoro full-time, tre di noi si sono offerti volontari costruendo ciò che è effettivamente la versione gratuita di un AirBnB. Più raccogliamo, più saremo in grado di costruire nella versione beta, e con quello in più lo spenderemo a sviluppare ulteriormente la piattaforma.
cafébabel: 1000 sterline saranno sufficienti a finire lo sviluppo dell’applicazione? Se così non fosse, come intendi a raccogliere più fondi?
Loewenthal: Le organizzazioni con le quali abbiamo parlato hanno espresso una buona volontà di investire. Ci aspettiamo anche che se il sito web inizia ad essere usato possiamo chiedere ai registrati padroni di casa di contribuire, sempre nell’ambito delle loro disponibilità. Nel frattempo, il crowfunding rimarrà aperto per offerte anche dopo la fine della campagna, così la comunità globale può continuare a contribuire al progetto, se ritengono che sia qualcosa che possa aggiungere valore a questo spazio.
cafébabel: Come raggiungeresti i rifugiati e la gente che offre le proprie case? C’è bisogno di fare della pubblicità per attirare l’attenzione?
Tuttavia, vogliamo integrare ONG nel sistema cosicché possano offrire il tipo giusto di supporto che il modello Refugees Welcome sarà competente in chi cerca asilo e in chi offre vitto che creano rapporti. In fine, crediamo che lavorando insieme ad affrontare questa sfida colossale e una situazione umanite, ci concentreremo di più non appena il prototipo è pronto.
cafébabel: C’è già Refugees Welcome in Germania e Austria, un sito dove le persone possono offrire le loro case ai rifugiati. Il tuo progetto è separato o potete lavorare insieme?
Loewenthal: Non stiamo lavorando direttamente con loro al momento, ma siamo desiderosi di collaborare con Refugees Welcome e con le loro ONG. Il loro modello è diverso da MyRefuge in termini di come facilitano manualmente le introduzioni, mentre MyRefuge permetterebbe a chi cerca asilo di mettersi in contatto diretto con chi offre alloggio.
Tuttavia, vogliamo integrare ONG nel sistema cosicché possano offrire il tipo giusto di supporto che il modello Refugees Welcome sarà competente in chi cerca asilo e in chi offre vitto che creano rapporti. In fine, crediamo che lavorando insieme ad affrontare questa sfida colossale e una situazione umanitaria disperata può solamente avere risultati migliori for chiunque sia coinvolto.
cafébabel: Pensi che un’iniziativa come la tua possa risolvere la crisi dei rifugiati o abbiamo bisogno di una soluzione politica più grande?
Loewenthal: Definitivamente ci sono soluzioni politiche più grandi di cui abbiamo bisogno, decisione che devono essere fatte a livello governativo. Ma, credo che i governi possano solamente fare decisioni basate sulle risorse della quali siano disponibili per loro. MyRefuge offre evidenze reali di due risorse: la volontà elettorale ad accettare i rifugiati e anche la risorsa di posti dove i rifugiati possano vivere.
cafébabel: Non pensi che sia un lavoro del governo a trovare un rifugio ai rifugiati? Perché coinvolgere la società civile?
Loewenthal: Si può sostenere che l’unico vero modo che un governo possa dire se c’è la volontà elettorale per sostenere i rifugiati è se i cittadini sono disposti ad aprire le loro case. Detto questo, è certamente vero che in assenza di ospitalità dei cittadini, un governo dovrebbe intervenire per sostenere i rifugiati le cui vite sono a rischio.
Siamo esseri umani e abbiamo empatia, ed è nostra responsabilità prenderci cura dei nostri compagni nei momenti del bisogno, altrimenti la storia sarà un testimone. Mostrando gentilezza, ci assicuriamo che chi aiutiamo possa giocare un ruolo positivo e contribuire socialmente nel mondo, economicamente e politicamente in un modo costruttivo.
-
MyRefugee sta attualmente creando il suo prototipo per un sito web.
Translated from MyRefuge: an app to help refugees worldwide find shelter