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[ita] Európa, Európa, Európa!

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Francesca Arcari

Con un nuovo atto, il governo ungherese vorrebbe chiudere la più grande, nonchè la migliore università privata di Budapest, la Central European University (CEU). Ma gli abitanti di Budapest hanno mostrato le loro opinioni e anche i loro poteri. Ecco perchè le persone sono scese in strada. 

Sembrava davvero che qui le persone fossero d'accordo con tutto quello che succedeva. Ci sono state dimostrazioni, ma non troppo forti ed effettive. C'era veramente l'impressione che acconsentissero a tutto ciò che riguardava la politica delle migrazioni contenuta nell'atto NGO.

Ho anche pensato che forse era quello che le persone volevano e che i media avevano ragione. Poi qualcosa accadde. Il governo aveva premuto il bottone. Ed eccoci ad oggi: meno di tre settimane fa è stato annunciato e votato l'atto sulle università straniere e le persone hanno fatto la quinta dimostrazione contro di esso mercoledì, alle 14:12. Ma cosa ha portato le persone a scendere in strada adesso? Dopo averne avuto già abbastanza, dopo aver cercato ancora una volta di ignorare il governo e dopo aver pensato che forse qualcun altro avrebbe fatto qualcosa al posto loro? 

Prima di tutto, non dovremmo dimenticare che stiamo parlando di un paese post-socialista. Non possiamo dare la colpa al socialismo per questo, ovvio, ma dobbiamo ammettere che non aiutava certo le persone a risconoscere i propri diritti o a parlare apertamente dei propri problemi. Ci sono paesi (sì, sto parlando della Francia) che sanno come protestare e come usare i diritti civili. Quindi, se gli ungheresi non stanno facendo niente contro tutto ciò, non significa necessariamente che sono d'accordo.

In secondo luogo, qui le persone hanno attraversato così tante cose, insane e incredibili; ma la Lex CEU non ha nessun senso. Questa è una delle migliori università in Europa nel suo campo, rispetto a tutte quelle professionali. Era visibile tra le maggiori università, supportata da molti professori affermati e da vincitori del Premio Nobel.  Questa prestigiosa università ha senza dubbio il diritto di continuare il suo lavoro. Perciò ognuno ha iniziato a pensare all'ovvia ragione, ovvero che l'università era stata fondata e finanziata dal più acerrimo nemico del governo, George Soros. Sarebbe una ragione ridicola per far chiudere una scuola così prestigiosa come la CEU. In più questa università funziona in modo diverso rispetto alle altre università statali. Ecco perchè dà una laurea americana insieme a quella ungheres. Ciò che è diverso è sempre spaventoso, soprattutto se ha anche un successo. Non è ancora la migliore, ma la CEU è una delle ultime istituzioni che potrebbe dimostrare l'esistenza di ungheresi che pensano in modo diverso. Ovviamente un'università è formata soprattutto da studenti e gli studenti possono diventare i più arrabbiati e rumorosi nemici di un sistema. C'è questa storiella ungherese che racconta che alla University of Technologies and Economics di Budapest non ci sono state le vacanze autunnali dal 1956, perchè le lotte contro i russi erano partite dagli studenti. Ci sono ancora memoriali, eventi e poster del 60esimo anniversario della rivoluzione ungherese del '56. Forse il modo migliore per ricordare è protestare. Dobbiamo ricordare che abbiamo la nostra voce e che 60 anni fa le persone erano così forti insieme che la dittatura da sola non poteva trattenerli, per questo ebbero bisogno dei russi per fermarli.

Ora vorrei credere che non sia possibile. Abbiamo ancora paura dei russi e ci sono articoli di news giorno dopo giorno sugli attacchi virtuali e sulle attività di spionaggio dei russi. Ma non vedremo più il carro armato di Putin sulle strade di Budapest.

Dovremmo credere nell'Europa. E abbiamo bisogno di aiuto e supporto. Gli unici che in realtà non credono nella propaganda, sono comunque arrabbiati dell'Unione Europa perchè permette agli atti di corruzione e di antidemocrazia di andare avanti. Secondo molte statistiche, inclusi i grafici  della Pubblica Opionione dell'Eurostat, ancora più dei due terzi degli ungheresi vuole appartenere all' Unione Europea, nonostante le problematiche presenti.

Questo è quello che avremmo dovuto vedere anche ieri nelle strade. Accanto alle critiche del governo, quello che si poteva maggiormente sentire era la parola"Europa". Si ha bisogno anche di messaggi positivi in una dimostrazione. Non si può soltanto distruggere tutto; si dovrebbe avere un obiettivo. Qualcosa per cui faresti tutto. Se si vuole essere produttivi, almeno. Ieri per noi i messaggi positivi erano "Democrazia", "Educazione libera" e "Europa".

La dimostrazione non è ancora finita. Oggi cè un'attività organizzata ogni due giorni. Pensavo che l'unica soluzione fosse spostarsi in un altro paese, ma ho iniziato a sperare di nuovo. Per sentire il potere della mia voce e, in una situazione nella quale riceviamo un ultimatum che ci dice se vogliamo appartenere all'Unione Europea o no, ho finalmente capito che non mi interessa dell'opinione "ufficiale" dell'Ungheria. Perchè raramente rappresenta il suo popolo. Non importa cosa dicono i politici. Il volere della gente è stato molto chiaro ieri. Vogliamo appartenere all'Europa. E siamo pronti a lavorarci.

Translated from Európa, Európa, Európa!