Istanbul: scambi culturali attraverso un libro
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Lara BurigoSi può andare a Londra senza spostarsi da Istanbul? Grazie a BookSerf è possibile. Raggomitolati in compagnia di un bel libro in lingua straniera, senza il costo spropositato di un biglietto aereo.
Nella cittadina in cui sono cresciuta in Turchia c'era una singolare libreria dove con una piccola somma gli iscritti potevano prendere in prestito i libri. Non ricordo il prezzo dei libri a quei tempi; ma ricordo la gioia di prenderli in prestito. Sono passati diversi anni e ora ho sentito di una versione online della mia piccola libreria, con uno speciale gusto internazionale: si scambiano libri in lingue straniere con altri amanti delle lingue, gettando un ponte che collega turchi e migranti.
L'organizzazione no profit BookSerf è stata fondata nel 2012 a Istanbul da due studenti, Kerem Güneş e Erbil Sivaslıoğlu. Ci sono numerose piattaforme online per lo scambio di libri ma questa si differenzia per la sua idea di fondo: presta solo libri in lingue straniere, promuovendo uno scambio interculturale tra due comunità che solitamente sono separate. Kerem spiega il motivo per cui hanno scelto libri in lingua straniera: «A Istanbul ci sono sia stranieri che turchi a cui piace leggere libri in lingue diverse dal turco. Scambiando questo genere di libri stiamo facendo tre cose. Primo, uniamo i due gruppi per creare una comunità multiculturale. Secondo, rendiamo più facile per gli stranieri il processo di integrazione. In più non danneggiamo l'industria locale, perciò siamo in buone relazioni con le librerie e gli editori turchi».
A Istanbul nell'ultimo decennio la popolazione straniera è aumentata; molte persone di varie origini vivono e lavorano in città. Condividendo libri in lingue diverse, queste si incontrano e costruiscono delle connessioni tra le esperienze locali e quelle internazionali. Kerem ed Erbil hanno sostenuto questo scambio linguistico promuovendo anche serate come “Incontra l'autore”, un altro modo in cui la comunità di BookSerf cresce, e ora tra i suoi membri annovera turchi, francesi e tedeschi.
L'obiettivo principale di BookSerf rimane quello di stabilire una propria comunità multiculturale, unica nel suo genere. Per farne parte bisogna registrare tra gli 8 e i 10 libri in lingua straniera nel loro sistema online, insieme a un profilo e a delle foto dei libri scelti. Se qualcuno vuole prendere in prestito uno dei tuoi libri, vi incontrate e gli lasci il libro per due settimane. Ogni volta che ne presti uno conosci una nuova persona e si crea una rete.
BookSerf non crea solo scambi linguistici unici, apporta anche benefici economici. I libri in lingua straniera sono abbastanza costosi a Istanbul a causa del tasso di cambio tra la Lira turca e le altre valute. L'organizzazione crea dunque un'opportunità per chi vorrebbe leggere libri in altre lingue ma non può permetterselo, soprattutto gli studenti.
Dopo essere intervenuti a un evento TEDx a Istanbul, i fondatori della libreria hanno rivolto lo sguardo al panorama internazionale. «Andremo a Berlino per incontrare delle persone e stabilire il primo capitolo europeo di BookSerf. Dopo Berlino puntiamo a espandere la nostra comunità multiculturale a Londra, Parigi e Barcellona». Se davvero riuscissero a creare delle nuove sedi in diverse città europee, sarebbe un'incredibile opportunità per i multilingue per condividere non solo i libri ma, più importante, le loro lingue e culture. In questo mondo globalizzato abbiamo bisogno di più tolleranza e solidarietà e i libri sembrano lo strumento ideale per gettare dei ponti tra persone e culture, con BookSerf come mezzo, una piattaforma all'avanguardia, proprio su misura per questa nostra nuova realtà multiculturale.
Translated from Exchanging Languages Through Books in Istanbul