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Io, tedesca in Turchia: «Sì all'alleanza delle civiltà ma senza il velo»

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Katja Heise

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società

Si apre il 15 gennaio a Madrid il primo forum dell’Alleanza delle Civiltà con la partecipazione del premier turco Erdogan. Testimonianza di una tedesca da Istanbul.

I miei genitori appartengono all’ultima generazione di tedeschi cresciuta all'interno della morale religiosa tradizionale. Fino agli anni Sessanta e Settanta vivere in un villaggio di montagna significava andare in chiesa la domenica, non indossare i jeans a scuola, e non mangiare carne il venerdì. I miei genitori hanno scelto di educarmi secondo principi morali che sono il riusultato di tre fattori: l'imperativo categorico kantiano secondo cui si deve ragionare con la propria testa, il semplice buon senso, e il loro amore. Sono quindi cresciuta con valori privi di dogmi religiosi, e con un forte desiderio di capire le cose che ho intorno

Una tedesca a Istambul

Il lavoro di mio padre al Ministero degli Esteri tedesco mi ha dato l'occasione di viaggiare con la mia famiglia. A 22 anni, inoltre, ho voluto studiare a Istambul per sei mesi. Ero incuriosita da un paese dove sono forti le influenze dell'Islam, religione verso la quale provavo un forte interesse, ma che non avevo mai “toccato con mano”.

Ho l’impressione che, quando si tratta di religione, la gente si divida in due gruppi. Ho conosciuto persone che seguono l’Islam rispettando le sue regole, inclusi il digiuno durante il mese del Ramadan, l’astinenza dall’alcool e dai rapporti pre-matrimoniali, mentre ne ho incontrate altre che si dicevano laiche. La cosa interessante di questo secondo gruppo, è che sembrano più spaventati dall’Islam radicale di un qualunque newyorchese islamofobo.

Per esempio, qualcuno mi ha detto che, se il primo Ministro Abdullah Gül fosse stato eletto presidente, il governo turco avrebbe obbligato tutte le donne a indossare il velo. Previsione semplicistica alla quale ho risposto aggrottando simpaticamente le sopracciglia.

Attenti al malocchio

In Germania la religione gioca un forte ruolo nella vita pubblica. La generazione dei miei nonni è l'unica che considera ancora il Cristianesimo parte della propria vita. Infatti “credere” è considerato dalla stragrande maggioranza un costume fuori moda, magari scomodo. È giusto? Non si può rispondere in maniera precisa a questa domanda, perché della religione si può abusare, come succede in Irlanda con la questione tra Cattolici e Protestanti, oppure nell'Iran di Khomeini. D’altra parte, sono invece impressionata da chi, in Turchia, difende i propri principi religiosi: ragazze che indossano coraggiosamente il velo sebbene questo possa minare la loro vita professionale, oppure uomini che resistono alla tentazione di relazioni extra-coniugali in attesa del matrimonio.

Un'altra cosa che mi ha colpito in Turchia è che la religione, proprio perché è un tema cosi carico di tensioni può, almeno tra le persone che ho incontrato, dar luogo a discussioni aperte. E discutere di morale e di religione con i musulmani mi ha molto stimolato.

Non sono mancati gli equivoci. Una donna considerata esperta di femminismo religioso mi ha detto che credeva che una madre tedesca non poteva amare i propri figli tanto quanto una musulmana. Ricordando mia madre, questo commento basato su pregiudizi mi ha ferito. Un' altra volta, invece, ho detto amici musulmani che se un giorno avrò una figlia, le insegnerò che coprirsi il capo è sbagliato. Ho sorriso dentro di me, in attesa di una loro reazione, sapendoli contrari a questa idea. Hanno annuito, in silenzio, senza mostrare alcun segno di protesta.

Quando, a loro volta, mi hanno parlato del nazar, il “ malocchio”, cioè la capacità di qualcuno di “crearti” dei problemi, ho avuto voglia di dire che mi sembrava la cosa più folle in cui credere, soprattuto dopo che in Europa sono stati aboliti i roghi delle “streghe”. Ma ho annuito, semplicemente restando in silenzio.

Per saperne di più sull'argomento vai su " Islam in Europe" uno dei blog di Cafe Babel!

L'autrice, 23 anni, è una studentessa in Scienze Politiche a Magdeburgo, e ha trascorso un periodo a Istambul con il programma Erasmus. Ha raccontato la sua esperienza per il quotidiano turcoToday's Zaman.

Foto nel testo: Il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon e il premier spagnolo Zapatero inaugurano il primo forum mondiale annuale dell'Alleanza delle Civiltà che inizia a Madrid il 15 gennaio 2008

Story by

Translated from Turkey through German eyes