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Il summit europeo sulla crisi in Ucraina

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Translation by:

Michela Trotta

Il 18 dicembre a Bruxelles ha avuto luogo il summit europeo, presieduto per la prima volta dal presidente del consiglio europeo, Donald Tusk. Alcuni dei temi affrontati dai leader europei sono stati la situazione in Ucraina e il piano degli investimenti.

Pochi giorni prima di Natale, i leader europei hanno discusso dei problemi dell'Unione e dei modi in cui si potrebbero affrontare. Piuttosto che prendere decisioni, la riunione ha cominciato un nuovo ciclo nella politica europea. Come previsto, i presidenti europei hanno discusso di temi, quali il pacchetto di 315 miliardi di euro proposti da Juncker e la situazione in Ucraina. I leader hanno opinioni e punti di vista diversi su come la UE dovrebbe occuparsi della Russia. Tuttavia, tutta l'Unione è contraria all'intervento di Putin nel territorio confinante. Non sono state decise sanzioni contro la Russia all'interno del summit europeo.

L'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, durante il summit, ha affermato “Abbiamo buone possibilità di informare il consiglio. Dobbiamo sostenere l'agenda delle riforme. È tempo per la UE di fare della situazione in Ucraina un successo. Ciò richiede lavoro in Europa e in Ucraina. Come ha detto Donald Tusk, abbiamo bisogno di sviluppare una strategia valida con la Russia. Iniziamo stasera e sono pronta a continuare con i ministri degli esteri a gennaio."

La situazione in Ucraina è un tema molto delicato nell'agenda europea. Tuttavia, invece di delineare i modi possibili su come la UE dovrebbe inasprire le sanzioni contro la Russia, i leader europei e i diplomatici sembravano a favore di un modo diplomatico per risolvere questa difficile situazione, spingendo la Russia ai benefici che possono provenire dalla fine della occupazione della Crimea. Il primo ministro britannico David Cameron ha affermato: “dobbiamo mantenere quelle sanzioni finché la Russia non cambia il suo comportamento e non ferma l'aggressione in Ucraina”. Poi ha aggiunto: “la porta è sempre aperta alla Russia, se cambia il suo comportamento”.

Il nuovo presidente del consiglio, Donald Tusk, ha detto che ora la Russia è un “problema strategico” per l'Europa e non per l'Ucraina. Tusk ha affermato che adesso la sfida più grande per l'Europa è l'avvicinamento non solo verso l'Ucraina ma anche verso l'Unione Europea.

Il cancelliere Angela Merkel, dal canto suo, ha chiarito che la UE non farà un passo indietro sulle sanzioni della Russia a meno che Putin non ci rifletta su. Parimenti alla dichiarazione di Cameron, la Merkel ha anche ricordato che le sanzioni sono state imposte per ragioni specifiche e quindi possono essere revocate appena esse cambiano.

Secondo il protocollo di Minsk, che è un accordo firmato nel settembre 2014 tra i partecipanti, per arrestare la guerra nella regione di Donbass in Ucraina, il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera Merkel vogliono vedere gli sviluppi con l'appoggio della Russia. Inoltre, Hollande ha riconosciuto il fatto che le sanzioni contro Putin sono una delle ragioni dell'improvvisa crisi economica e monetaria che ha scosso la Russia recentemente. Il leader francese pensa che questo sia il modo migliore per regolamentare il problema, dato che Putin è isolato all'interno della scena internazionale.

La UE ha già impedito le importazioni dalla Crimea (a meno che non mostrino credenziali ucraine) e ha promulgato restrizioni verso privati e verso alcune importanti società della regione. I leader hanno preso in considerazione il problema di imporre o meno un divieto totale sugli investimenti europei in Crimea. Alla Russia è stata già vietata l'importazione di prodotti dall'Unione Europea. Di conseguenza, la Federazione Russa non sta importando nemmeno merci dalla UE. Ciò rappresenta una grande minaccia per molti contadini e per l'Europa in generale.

Translated from Crisis in Ukraine on the focus of the EU Summit