Il potere dell’amore incondizionato
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Serena Iacobucci“The Danish Girl” è la storia del celebre pittore danese Einar Wegener e del suo percorso di transizione in Lili Elbe. Il film racconta la consapevolezza di Einar di essere nato in un corpo sbagliato e la sua lotta continua per diventare una donna. Seppur non completamente fedele alla realtà, il film ci trasmette un importante messaggio sull'accettazione e sull'amore incondizionato.
Ancora una volta Eddie Redmayne ha sconvolto tutti noi comuni mortali con il suo straordinario talento. Dopo essersi aggiudicato l’Oscar nel 2015 per la sua incredibile interpretazione di un giovane Stephen Hawking nel film “La Teoria del Tutto”, la sua nomination come miglior attore protagonista in “The Danish Girl” non ci stupisce. La sua recitazione è così sottile che, per il pubblico, è difficile individuare il momento esatto in cui Einar decide di abbandonarsi alla propria natura. Col senno di poi, sembrerebbe corretto affermare che Einar, dentro di sé, ha sempre saputo di essere Lili. Lili è sempre stata dentro di Einar e, come ci viene mostrato durante il film, è comparsa più volte sin dalla sua infanzia. Einar era un pittore famoso della Copenhagen degli anni ’20, dove viveva e lavorava felicemente con sua moglie Gerda Wegener, anche lei un’artista. E qui inizia la parte più coinvolgente del film: la storia d’amore e di supporto reciproco tra Einar e Gerda, all’inizio, e tra Lili e Gerda, poi. Sebbene nella realtà, come ho avuto modo di scoprire in seguito, la storia non sia davvero andata così, questo film ci mostra un aspetto importante su come un percorso di transizione potrebbe e dovrebbe venire affrontato da due persone.
Alicia Vikander interpreta una favolosa Gerda Wegener, mostrandoci un delicato percorso di presa di coscienza della vera natura di suo marito. Inizialmente fatica a comprendere le frequenti apparizioni di Lili, in maniera particolare quando Lili inizia una sorta di relazione con un altro uomo. C’è una scena molto forte, infatti, in cui Einar confessa di non essere in grado di controllare Lili e, per la prima volta, è chiaro che il suo desiderio di diventare donna è radicato nel profondo del suo essere e non ha nulla a che vedere con l’amore che continua a provare per sua moglie. Infatti, Einar ama Gerda profondamente ma, allo stesso tempo, non può controllare quello che prova dentro di sé. Più tardi i due si trasferiscono a Parigi - dove la carriera da pittrice professionista di Gerda sta decollando. È in quel momento che Lili prende il sopravvento: in una scena in cui Gerda chiede di poter parlare con suo marito, Lili le spiega che Einar non esiste più. A volte scene come questa sono difficili da interpretare. Perché Einar ha creato Lili? È stato un modo per poter separare il suo essere uomo dal suo sentirsi donna? O Lili è sempre stata lì e Einar, in realtà, stava solo mascherando la realtà? Osservare Lili prendere il sopravvento su Einar è affascinante. All’improvviso ci si rende conto che lei è sempre stata il “vero Einar”.
Ciò che mi ha davvero colpito è stato il modo in cui Gerda ha sostenuto suo marito. Una delle scene più toccanti del film è proprio quella in cui Gerda e Einar trovano finalmente un dottore disposto ad aiutarli. È in questo momento che Gerda ammette di credere a suo marito quando le dice di essere una donna intrappolata nel corpo di un uomo. E, da quel momento in poi, sosterrà Lili nella ricerca del suo vero corpo. Quello di Gerda che affronta la perdita di suo marito, sebbene lui non sia né morto né l’abbia lasciata, è un percorso straziante ma, nonostante tutto, lo spettatore non prova pena per lei. La sua scelta di supportare il marito sottolinea il fatto che lei sia innamorata della persona e non del corpo e che l’amore può avere diverse forme. I sentimenti e le circostanze possono cambiare durante una relazione. Restare e provare a far funzionare le cose, invece, è una decisione. Amare incondizionatamente significa lasciare che questo amore si trasformi in qualcos’altro. A volte l’intensità dell’amore può cambiare e si può sviluppare un nuovo interesse nei confronti di qualcun altro. In un matrimonio come quello dei Wegener tutto è possibile, proprio perché alla base di esso c’è un forte rispetto reciproco. Gerda e Einar non vogliono perdersi, quindi decidono di lasciarsi liberi. Una fantastica coppia cinematografica. Ma la vera domanda è: sarebbe possibile nella vita vera? Mi piace pensare di sì. Il film è senza dubbio un ottimo spunto di riflessione a riguardo.
Lili Elbe è stata una delle prime persone transgender a subire un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale. La vera Lili morì in seguito a un’operazione mal riuscita nella quale le venne impiantato l’utero. Voleva disperatamente avere un figlio. Anche in questo, Lili fu una precorritrice dei nostri tempi. Non vi anticiperò cosa accade nel film, vi dirò solo che le ultime scene sono state girate in maniera magistrale. In particolare, la fotografia è stupenda.
Anche il costumista ha fatto un lavoro straordinario. È possibile rintracciare un tocco di femminilità nei vestiti di Redmayne anche quando interpreta Einar e indossa abiti da uomo. La transizione in Lili è, ovviamente, fortemente accentuata anche dal cambio di vestiti. E, anche in questo caso, il film racconta il passaggio da Einar a Lili in maniera molto delicata.
Una cosa che mi ha colpito particolarmente sono stati i dipinti che Gerda fece di Lili - quadri che la resero particolarmente famosa. Questi quadri ricreavano con accuratezza e precisione lo stile della vera Gerda Wegener. Quindi tanto di cappello allo scenografo.
Credo che questo film, nonostante non sia totalmente fedele alla vera storia di Lili Elbe - giochi un ruolo importante nella sensibilizzazione e nell'educazione nei confronti delle tematiche transgender e ci ricordi che, in fin dei conti, siamo tutti esseri umani alla ricerca della verità. La cosa più importante è poter contare sul supporto reciproco delle persone che amiamo, costi quel che costi.
Vi invito a guardare questa perla cinematografica e anche a documentarvi sulla vera storia dell’affascinante Lili Elbe.
Translated from The Power of Unconditional Love