Il "Berliner Alphabet" di Natalia Smolentceva
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Lidia MonteleoneBerlino è ben nota per il suo fascino creativo e lo spirito culturale, che attirano artisti provenienti da tutto il mondo. Anche Natalia Smolentceva ne è stata attratta. L'illustratrice russa racconta a cafébabel la sua storia d'amore con la capitale tedesca, e il suo progetto artistico Berliner Alphabet.
Appena riesco a liberarmi dal labirinto di tunnel della U-Bahn, mi rendo conto che sono in ritardo di quasi 15 minuti per il mio incontro con Natalia. Quando entro nella piccola caffetteria dove abbiamo deciso di incontrarci, la trovo intenta a disegnare, i suoi colorati pennarelli goffamente sparsi tavolino.
"Disegno sempre quando aspetto qualcuno," sorride maliziosamente, mentre la sua mano disegna una sagoma del bancone di vetro nella stanza, con i deliziosi cupcake esposti. "Questo è il motivo per cui i miei amici amano essere in ritardo. Sanno che appena arriveranno ci sarà un piccolo schizzo ad attenderli."
Ritorno alle origini
Lo schizzo non è l'unica tecnica che Natalia, originaria di San Pietroburgo, ha imparato. Con un solido background in pittura accademica, un tempo aveva seriamente preso in considerazione di perseguire una carriera nel campo del design e della comunicazione visiva, ma alla fine ha scelto di fare giornalismo, scrivendo per il St. Petersburg Times, e di lavorare come redattore per il Prospekt Magazine."Per un po' di tempo disegnare per me è stato solo un passatempo occasionale", dice Natalia con una sbiadita nota sentimentale nella sua voce, "Ma in qualche modo, dopo tutti gli anni passati a fare la giornalista, sono riuscita a tornare alle origini e ho ripreso a disegnare."
Natalia ammette di aver sentito il bisogno di disegnare qualcosa su un pezzo di carta per puro caso. "Penso che sia successo un anno fa, quando ho ricevuto uno sketchbook in regalo e ho pensato: 'Perché non provare di nuovo?' Così ho iniziato a sperimentare e disegnare non come mi è stato insegnato a scuola, ma nel modo in cui ho potuto davvero esprimere e godere di me stesso come un'artista. Il disegno si è trasformato in un processo molto personale e intimo per me, e ho capito che volevo esplorare sempre di più."
Il ritorno di Natalia al disegno è coinciso con il trasferimento a Berlino per il conseguimento del Master in Comunicazione Globale e Giornalismo Internazionale. La sua nuova casa ha scaturito in lei un sacco di impressioni vivide, che Natalia avrebbe immortalato costantemente sotto forma di schizzi e illustrazioni con acquerelli. "Vivevo tra le due città e in giro per l'Europa e sentivo il bisogno di tenere un diario per poter catturare tutto quello che vivevo. Dato che tenere un diario non è mai stato il mio genere di cose, ho deciso di disegnare le mie impressioni sul taccuino."
Berliner Alphabet
La curiosità di Natalia ha dato i suoi frutti - finora, la città è stata una fonte inesauribile di ispirazione per il suo primo vero e proprio progetto di illustrazione. "I miei amici continuavano a chiedermi informazioni sulla città: cosa vedere, dove andare... Ho deciso di prendere due piccioni con una fava – raccontare qualcosa di Berlino ai miei amici con l'aiuto di illustrazioni e trasformare questa 'storia' nel mio primo progetto serio in questo campo!"
Il progetto si chiama Berliner Alphabet, ed assume la forma di una guida illustrata in cui ogni lettera dell'alfabeto corrisponde a qualche posto di Berlino, ed è fornita di una voce testuale. L'Alphabet è una forma molto intima di narrazione, poiché ogni luogo viene selezionato in base alle esperienze dell'autore. "Dietro ad ogni voce c'è una storia o un ricordo", spiega Natalia. "A volte è davvero impegnativo riuscire a mantenere le distanze e non andare troppo sul personale."
La lettera "E", per esempio, significa Sowjetische Ehrenmal: Il Memoriale Sovietico di Guerra, situato nel parco di Treptow, che ospita anche un parco divertimenti abbandonato. Anche se il parco divertimenti è off-limit al pubblico, Natalia ed i suoi amici hanno scavalcato la recinzione più volte - fino a quando non sono stati catturati da una guardia di sicurezza.
Natasha cerca una cartella separata con gli schizzi di Alphabet e me li passa. Mentre gli do un'occhiata, vengo travolta da un’ondata di nostalgia, e mi torna in mente il mio primo soggiorno a Berlino. Natalia sta spiegando il processo di conversione da un illustrazione fatta a mano al formato digitale, ma io sto ascoltando solo a metà - nella mia mente sono in piedi in mezzo a Turmstrasse, mentre gusto il mio primissimo Halloumi-Brot (panino al formaggio alla griglia). Un attimo dopo sono di nuovo alla caffetteria sulla Rosenthaler Platz con una domanda bruciante: "Che cosa hai intenzione di fare per le lettere con dieresi?"
"Hai dimenticato la lettera 'ß'," ride. "Non ti preoccupare", aggiunge. "Ho un piano"
"Berlino è come un ragazzo impertinente"
Chiedo a Natalia se ha scelto Berlino intenzionalmente. "Né Berlino, né la Germania in generale, erano sul mio radar quando stavo pensando a dove fare il mio Master. Ma ho avuto la possibilità di visitare Berlino come turista insieme a mio marito, che viene dalla Spagna. Come spesso accade, stavamo per incontrarci da qualche parte, e Berlino si trovava guarda caso proprio a metà strada tra la Russia e la Spagna. Ho apprezzato molto la città e ho pensato che sarebbe bello vivere lì in futuro. Non avrei mai pensato che potesse accadere così in fretta! "
Natalia ha vissuto a Berlino un po' più di un anno e rivendica con orgoglio il suo rapporto con la città, che reputa calda e accogliente. Quando le chiedo la sua percezione della città, mi risponde:""Per me Berlino è come un ragazzo impertinente che ti chiede casualmente di uscire per una birra. Non è necessariamente gentile con te, ma ti dà un sacco di credito per farti fare ciò che vuoi. Ancora più importante, non ti trascura o emargina, cosa particolarmente fondamentale per qualcuno che è venuto qui da un altro paese."
Translated from Ya iz Berlina: Natalia Smolentceva's Berliner Alphabet