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I leader europei e la morte di Gheddafi: un sospiro di sollievo?

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Politica

Il 20 ottobre il mondo ha assistito a ad una morte mediatica, che ricorda quella di Osama Bin Laden e Saddam Hussain. Muammar Gheddafi, 69 anni, è stato ucciso vicino a casa sua a Sirte. Le reazioni dei capi di stato occidentali, prima amici e poi nemici, stonano con i ricordi delle visite officiali del Colonnello, dei sorrisi di Berlusconi e Sarkozy, degli accordi commerciali a suon di miliardi..

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Spagna, Ministero degli Esteri : “Ora riconciliazione e unità in Libia”

Le relazioni tra Gheddafi e la Spagna, direbbe José Maria Aznar, erano piuttosto “stravaganti”. Nel 2011, l’ex premier conservatore definì Gheddafi un uomo “stravagante”, ma “non stupido”. Era il febbraio 2011, Aznar usò queste parole: “è diventato un amico stravagante, ma pur sempre un amico”. Il premier socialista in carica, José Zapatero, è sempre stato un ottimo mediatore tra la Spagna e il Nord Africa, ed ha persino camminato mano nella mano con il dittatore nel novembre 2010. Anche in Spagna Gheddafi ha messo le tende, nel 2007, nei prati della residenza reale, il Palazzo El Pardo. “La morte di Gheddafi è la fine di un’epoca triste e l’inizio di una nuova in cui sarà il popolo libico a decidere”, ha detto ieri il ministro Soledad Jiménez.

Regno Unito, David Cameron: “Orgoglioso del ruolo dei britannici”

“Una vittoria per i britannici”, dice Cameron mentre le folate di vento gli scompigliano i capelli. Ma ricordate l’attentato aereo di Lockerbie, che uccise 300 persone? O la poliziotta Yvonne Fletcher uccisa davanti all’ambasciata libica nel 1984? La Libia se ne assunse le responsabilità. Vi ricordate dell’IRA? La Libia di Gheddafi vendette ai terroristi nord-irlandesi armi per le loro operazioni. E’ stato un bel giorno per i libici e per i britannici.

Italia, Silvio Berlusconi: “Sic transit gloria mundi”

Un’ode in latino per spiegare come la gloria e il potere lascino inesorabilmente il posto a una fine misera e infame. Il Colonnello e il Cavaliere erano amici sinceri, così come Italia e Libia sono sempre state due partner commerciali inossidabili. Nel 2008 I due amici firmarono a Bengasi il Trattato di Amicizia e Cooperazione, con cui l’Italia pagava definitivamente per l’oltraggio della colonizzazione, impegnandosi a spendere 5 miliardi di dollari nella realizzazione di infrastrutture. Il dittatore a Roma era sempre il benvenuto: piantò la sua tenda a Villa Pamphili a giugno 2009, appena 14 mesi fa impartiva lezioni di religione a 500 hostess pagate in abiti stretti, invitandole a fare dell’Islam “la religione europea”.

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Germania, Angela Merkel: “Felicità e sollievo per il cambiamento politico”

“E’ la fine di una guerra sanguinaria in cui Gheddafi ha trucidato i suoi stessi cittadini. Il cammino ora porta chiaramente a una nuova alba della politica in Libia”. Ancora una volta quando si tratta di Libia, i cancellieri tedeschi si lasciano trasportare dal vento che tira. Ancora prima del Regno Unito, la Germania ha assaporato il terrore libico: nel 1986 saltò in aria la discoteca LaBelle nel sud di Berlino. Da quando nel 2004 Gerhard Schröder permise a Gheddafi di firmare la dichiarazione di compensazione nei confronti delle vittime, le relazioni economiche sono riprese. Come nel caso di Francia e Italia, le risorse petrolifere della Libia sono fondamentali per la Germania.

Polonia, il ministro degli esteri: “Congratulazioni”

“Ci complimentiamo con il popolo libico per aver messo fine alla lunga dittatura”, dice la dichiarazione ufficiale. Nel 1978, il Colonnello, discusse a lungo dell’ideologia comunista che le due repubblice popolari condividevano, con il generale Wojciech Jaruzelski , prima di parlare di affari. Gheddafi aveva i soldi e i piani per costruire dal nulla e sul deserto, la Polonia ingegneri desiderosi di ottenere un passaporto per la libera circolazione (negato dal regime comunista). Sedici anni dopo la caduta del Muro, il primo ministro polacco tornò a Tripoli per negoziare il pagamento dei debiti nei confronti della Libia. I lavoratori polacchi non hanno lavorato abbastanza per costruire la grande Libia di Gheddafi?

Francia, Sarkozy : "Una pagina nuova per la Libia"

"Una nuova pagina si apre per il popolo libico, quella della riconciliazione nell’unità e nella libertà", ha scritto ieri l’Eliseo. Invece le relazioni tra Gheddafi e il Presidente francese erano di grande amicizia: nel luglio del 2007 il Colonnello rilasciò a Cecilia Sarkozy le infermiere bulgare rapite in cambio della promessa di una visita officiale in Francia. A dicembre dello stesso anno Gheddafi fu così sdoganato in Occidente: piantò le tende sul prato dell’hotel Marigny (che dal 1972 funge da residenza per gli ospiti stranieri dell’Eliseo). C’è di più: a marzo del 2011, in un’intervista esclusiva a Euronews, Salif al-Islam Gheddafi, figlio del dittatore, ha dichiarato che la Libia ha finanziato la campagna presidenziale del 2007 di Nicolas Sarkozy.

Images: main - 'Atmosphere in Tripoli on 8 September' (cc) by Ammar Abd Rabbo/and crops by (cc) mshamma/ both courtesy of Flickr

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from Europe reacts: what Gaddafi’s expiration means