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I giovani europei: si piegano ma non si spezzano!

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Translation by:

Federico Iarlori

societàPolitica

Siamo quella che Hemingway definiva la "generazione perduta". Appena sbocciata, già da buttare. Ma è davvero così? A leggere i giornali di queste ultime settimane, i giovani laureati si chiedono ne se valga ancora la pena di cercare la propria strada. Alt, fermi un attimo. Inspirare, espirare.

Contro ogni aspettativa, quattro giovani europei parlano dei loro lavori ideali e di quelli terribili che hanno dovuto fare per raggiungere i propri sogni. Un pò di speranza, dunque, per la generazione degli "sbandati".

Delphine, una giovane laureata francese in direzione di progetti culturali, cerca un lavoro, ma a condizione che non sia troppo lungo. Lei vuole viaggiare: di certo è più formativo che essere disoccupati.

«Se per voi come per me il famoso momento dell'ingresso nel mondo del lavoro è arrivato, sono certa che vi siate posti due domande:

- cosa ho voglia di fare?

- cosa posso realmente e obiettivamente fare?

Sì, ma il lavoro non cade dal cieloIn un mondo ideale senza disoccupazione, senza problemi di soldi e altre cose di questo genere, la seconda domanda non si poserebbe, e una volta trovata la risposta alla prima, non avremmo che da gettarci felicemente anima e corpo in questo lavoro scelto e voluto, nel mestiere che, almeno si spera, ci appassiona. Ma purtroppo siamo obbligati a sognare al ribasso, a ripiegarci su delle opzioni che non ci interessano tanto e nelle quali, in più, non abbiamo nessuna speranza di trovare un impiego. Ma se noi avessimo veramente la scelta? Se per una volta ci venisse data l'occasione di mettere all'opera il famoso motto «Quando sarò grande sarò... ?». Nel caso in cui questa occasione dovesse presentarsi, ecco il top 3 dei miei mestieri da sogno.

1) Artista, attore, regista o scrittore: esprimere liberamente la propria creatività e i propri pensieri interiori, le proprie idee e essere pagati per questo. Cosa c'è di meglio?

2) Giornalista: girare il mondo, incontrare gente, condividere le proprie scoperte con altre persone e non cadere mai nella routine

3) Traduttore-bibliotecario-proprietario di un caffé concerto: è da vedere... a seconda dell'umore e della voglia, ma qualcosa che abbia a che fare con i libri, con la cultura (evidentemente) e con le persone, con lo scopo di non lavorare tutto solo in un angolo.

A giudicare dal numero di iscritti alla facoltà di lettere (soprattutto nel curriculum arte) ogni anno, e dalla quantità di mani che si alzano alla domanda «chi vuole diventare un giornalista?», non sono la sola in Francia a sognare le prime due opzioni della mia top 3!»

Lavori da sogno contro lavori spazzatura

Si può sognare il proprio lavoro ideale anche facendo i mestieri più lontani da esso... È anche questo una generazione che subisce un tasso di disoccupazione del 21,4% (per i meno di 25 anni nell'Ue nel dicembre 2009). Il fatto che sia più del doppio di quello dell'insieme della popolazione (9,6%) ne è la prova.

Stivi, Vienna:

Uno dei lavori più strani che ho dovuto fare è stato pulire gli spazi occupati da un festival all'aperto. Venti persone che camminano in uno spazio enorme che puzza di alcool e dove la pipì dev'essere pulita da ogni angolo. Almeno ho imparato una lezione: buttare le cose per terra implica che una persona prima o poi la dovrà pulire per voi! Un'altra esperienza poco felice: prendere dei tranci di formaggio dalla catena di montaggio di un'industria e mettrli nelle apposite scatole. In questo genere di situazioni, meglio smettere di pensare per sopportare».

Mana, Bruxelles:

Lavoro spazzatura: commessa in un negozio di scarpe. Radio pop, colleghe antipatiche, piedi sporchi e sudati... Un cocktail vincente per farvi venire la nausea del mondo del lavoro. «Ma ho fatto di peggio come lavoretti da studente - il lavapiatti in una taverna, vendita di biglietti di auguri natalizi - ma basta sperare di incontrare dei colleghi simpatici per rendere tutto più sopportabile...»

Alla fine, i sogni dei mestieri futuri ideali permettono a volte di spostare lo sguardo su ciò che si è disposti a fare per raggiungerli. La generazione perduta è prima di tutto la generazione della flessibilità: lavorate in tutti i settore dove c'è la possibilità, non fate gli snob, ma soprattutto, tenete una valigia sotto la scrivania!

Elina, Atene:

... essere un pannello vivente!!Lavoro da sogno: «Sono sempre gelosa delle persone che viaggiano per realizzare dei documentari sui luoghi e sulle persone che incontrano ai quattro angoli del mondo... Mi piacerebbe tanto fare un mestiere coo»me questo. Mi piacerebbe avere un lavoro che mi ricorda tutti i giorni che sono una cittadina del mondo».

Lavoro spazzatura: «penso che il lavoro peggiore sia lavorare in un call center! Generalmente, detesto tutti i mestieri in cui la materia grigia non serve e basta la logica: contabile, avvocato...»

E sì, è per questo quindi che una laureata in diritto internazionale ha lavorato come avvocato in una grande società... Un "hobby" funzionale al suo sogno futuro: diventare la community manager di un social media, una sorta di Huffington Post in salsa europea per esempio! Stringete i denti ragazzi, alla fine tutto ciò pagherà!

Nel caso in cui lo si dovesse ancora precisare: i giovani «fanno tutti i passi giusti, ma le porte gli si chiudono loro davanti» dice Sarah Elder, la co-autrice di uno studio dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) sull'occupazione giovanile che ha fatto molto parlare di lei. Per quanto tempo bisognerà ancora fare «ciò che si può realmente e obiettivamente fare» invece che potersi abbandonare a «ciò che si ha voglia di fare»?

Foto: (cc)amandaluna/flickr ; (cc)tibchris/flickr; video: LyonOran/YouTube

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Translated from Les jeunes Européens : « perdus » mais pas blasés