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Hákarl: quando siete in Islanda, mangiate ciò che gli islandesi non mangiano

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Default profile picture Simona Depaoli

societàLifestyle

Il nome di questo piatto tradizionale a base di carne di squalo fermentata viene tradotto come squalo marcio. Mentre alcuni islandesi ne sono ghiotti, molti altri pensano che sia disgustoso, e quindi una perfetta e divertente attrazione turistica. I turisti, soprattutto quelli alla ricerca di informazioni sulla "vera Islanda", sono d'accordo.

Simile al kiviaq (gazza marina fermentata per lungo tempo in pelle di foca) prodotto dagli inuit della Groenlandia, lo hákarl è un piatto tradizionale islandese realizzato attraverso la fermentazione di uno squalo elefante, lasciato marcire per mesi fino a quando il veleno, naturalmente presente nella carne, svanisce per lasciarsi dietro un forte sapore di ammoniaca e il più putrido degli odori. Ci sono due tipi di hákarl: quello rosso, ottenuto dalla ventresca, e l'andskyr, che significa all'incirca "yogurt", e che dà l'idea della consistenza e provenienza della carne.

Sembrerebbe che alcuni visitatori, soprattutto la gente coraggiosa delle regioni alpine, lo trovino simile ad un formaggio stagionato molto forte, ma le persone più normali lo trovano semplicemente disgustoso, come lo Chef Gordon della televisione britannica che vomita dopo aver provato il piatto. Un imprudente assaggiatore dice che è stato come "mangiare il dito annerito e incancrenito di un esploratore polare morto da tempo, scongelato e lasciato dietro a un radiatore per qualche giorno". La maggior parte delle persone concorda, forse prevedibilmente, con il fatto che sappia di carne andata a male, ma è la vampata di ammoniaca che ti investe quando lo mordi che lo rende davvero nauseabondo. Se volete evitare di mangiare questa porcheria, allora dovreste evitare di visitare la fattoriaBjarnarhöfn sulla invece magnifica penisola di Snaefellsnes, nell'Islanda dell'ovest. La fattoria, esistente dall'866 d.C., è l'epicentro della produzione nazionale di hákarl, ed è terribilmente facile da raggiungere, in giornata, da Reykjavik.

Sfortunatamente, lo hákarl è largamente disponibile anche altrove. Viene pubblicizzato con cartelli sensazionalistici che sfidano i più coraggiosi a provarlo e si può acquistare sia da maleodoranti baracchini per strada che nei negozi di souvenir in confezioni sotto vuoto. E' anche disponibile nei supermercati a un prezzo più basso, ma è un'informazione utile solo se state pianificando di servirlo durante la cena di Natale, per accelerare la morte dei parenti anziani ancora in salute.

Per i consumatori occasionali, ci saranno probabilmente occasioni per provarlo gratuitamente: i ristoranti degli hotel, i negozi per turisti e i negozi di alimentari ne fanno spesso girare piccoli pezzi, bianchi, appiccicosi e gelatinosi infilzati su stuzzicadenti, che è più di una porzione abbondante per ogni persona sana di mente. Ma quando inizierete a vomitare, ricordate che questo è un momento di apertura culturale, per toccare con mano la "vera" Islanda. E forse è anche un gesto caritatevole verso la comunità islandese. Dopotutto, in alcune zone dell'Islanda, guardare le smorfie dei turisti che trattengono i conati di vomito può benissimo essere la sola forma di intrattenimento per i locali... ed è anche divertente.

Ricetta

No, non fatelo e basta. Molte ricette iniziano con una dichiarazione di non responsabilità: non provatelo a casa a meno che non sappiate il sapore che dovrebbe avere il prodotto finito. Anche se lo squalo invecchiato è putrefatto e quindi tecnicamente già guastato, può andare a male e provocarvi un'intossicazione alimentare. E poi, volete davvero sapere che sapore dovrebbe avere?

Images: main (cc) magic_bee/ bri-lance.net/; hakarl cubes (cc) moohaha; hakarl on the supermarket shelves (cc) just.in/ burnsuburbia.com/

Translated from Hákarl: when in Iceland, eat as the Icelanders generally don’t