Guide di viaggio europee: dallo scaffale al digitale
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AlessandraIn Europa non si fanno più le vacanze di pochi giorni in una città di interesse turistico (i cosiddetti city break), ma si fa un salto in una capitale straniera così come si va in cucina a prendere un bicchiere di latte. E quindi che fine hanno fatto le guide di viaggio? Una rivista web sta sperimentando un nuovo tipo di guida che ha ben presente davanti a sé i nuovi cittadini del jet-set europeo.
Ad aprile, il caos degli aeroporti, causato da un piccolo e fastidioso vulcano islandese – l’eruzione del Eyjafjallajokull è costata alle compagnie aeree circa 1,3 miliardi di euro – ci ha fatto capire, come mai prima, quanto gli europei abbiano cambiato modo di viaggiare. Su internet si sono susseguite dichiarazioni disincantate sul blocco internazionale: «Bloccati a Berlino – facciamo festa»; «Qualcuno conosce della gente a Madrid che possa ospitarmi?»; «Ho bisogno di un parrucchiere a Varsavia, qualche suggerimento?». È stata sicuramente un’esperienza di viaggio molto più diretta.
Lonely Planet contro la guida online delle celebrità, GoGo Paris
Ammettetelo, mentre state seduti su una terrazza assolata, in un bar di una città europea molto chic, aspettando elegantemente il vostro caffè oltremodo costoso, l’ultima cosa che vorreste fare è sfogliare la vostra enorme guida gialla e blu della Lonely Planet, facendo scorrere il dito sul suo contenuto enciclopedico per trovare un locale decente dove fare un salto dopo. Pochi accessori sono meno chic di una guida turistica: generalmente si tratta del marsupio e della giacca a vento, utile per ogni condizione atmosferica, e segnalano che sei un turista sperduto. Ora che tutti abbiamo visto l’Arco di Trionfo, la Porta di Brandeburgo e il Colosseo più volte di quante ne vogliamo veramente ricordare, le tradizionali guide di viaggio non hanno più molto da offrire al viaggiatore europeo esperto. Fuori moda, poco aggiornate e spesso scritte pensando che tutti facciano la vacanza in camper, il formato ormai antiquato delle guide ha lasciato una nicchia vuota nel mercato, soprattutto per i viaggiatori internazionali che vogliono informazioni affidabili e scelte con accuratezza su quello che sta accadendo al momento.
La guida online di “Gogo Paris”, scaricabile al prezzo di una pinta di birra a Parigi (8 euro), è una delle prime in un continuo movimento su internet che combina la praticità di una guida con la scorrevolezza di un blog, e in più viene aggiornata almeno ogni otto settimane. Dato che si rivolge ai tipi alla moda e internazionali di Parigi dal 2005, il sito Gogo Paris.com si è spostato verso le guide di viaggio come se fosse un passaggio logico e conseguente: «È chiaro, il futuro per le guide di viaggio è digitale - dice il capo redattore Kate Van den Boogert - caratteristiche come il nostro sistema di tags, l’indice associato e i collegamenti ipertestuali direttamente dal pdf, ci permettono di fare molte più cose di una tradizionale guida di stile». La guida, che viene aggiornata ogni due mesi, non si concentra solo sugli eventi culturali più intimi, localizzati e a breve termine della capitale (per esempio quale artista sta esibendo in quale galleria questo giovedì), ma va direttamente alla fonte e ottiene suggerimenti più approfonditi dai locali più in della città per la stagione attuale. Lo stilista di Los Angeles, Rick Owens, gli aficionados di cucina francese che gestiscono “Le Fooding”, il critico cinematografico di Canal + Rebecca Leffler e Emmanuel de Brantes – l’artista e frequentatore di locali alla moda che ha collaborato nel 1998 con lo scrittore americano Brett Easton Ellis – sono solo alcune delle personalità parigine che forniscono le informazioni più succose sui loro ritrovi preferiti per l’edizione corrente di maggio-giugno.
Guida alla scoperta delle guide online
Che i siti e le guide di viaggio si unissero in una cosa sola era praticamente inevitabile; piuttosto che portarsi dietro l’elenco, lungo quanto un romanzo, di posti da vedere, o dare una scorsa svogliatamente alla rivista non proprio specializzata trovata all’ostello, i formati pdf come quelli di GoGo Paris permettono di navigare con nonchalance sull’iphone o di stampare solo quanto serve per la giornata fuori. Seguono a ruota libera gli intraprendenti Superguide (15,54 euro), che vende guide chiare e facili da stampare per le città più importanti in tutto il mondo, e la guida Travelling Europe della Indie Travel (11,62 euro) che combina il formato pdf con un podcast scaricabile da ascoltare sull’aereo. Le guide Just Go sono dei file pdf da scaricare gratis alla maniera di wikipedia, si concentrano sul Sud America e sono pubblicate in francese, inglese, portoghese e spagnolo – l’idea è che i lettori stessi le aggiornino con informazioni giornaliere, il couch-surfing delle guide di viaggio, se volete. Altre, come FastCheck.com, nonostante rientrino ben poco nello stile modaiolo, hanno riconosciuto l’estremo bisogno di informazioni di viaggio online che siano multilingue e offrano quindi notizie basiche riguardo a un turbinio di destinazioni globali in una vasta gamma di lingue.
Il mondo delle guide di viaggio online di qualità, affidabili e facili da usare è solo agli inizi, ma inutile a dirsi, sempre più persone ci pensano su due volte prima di spendere 20 euro per una guida nuova fiammante che però impiega sei mesi prima di arrivare sugli scaffali delle librerie. L’Europa che si muove ha parlato, e ha deciso che dalle guide pretende di più delle indicazioni per la stazione. Chissà, magari la prossima volta che l’Islanda decide di infuriarsi saremo tutti più pronti a prenderci una vacanza prolungata e obbligatoria?
Foto: hydrojeno/flickr; Baptiste Pons/flickr
Translated from Gogo Paris, go go digital? Ditching European travel guidebooks