Foto: i rifugiati climatici, da New Orleans all’Europa
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Francesca BarcaIl collettivo francese Argos, composto da undici persone, tra fotografi e giornalisti, ha affronato il tema dei rifugiati a causa di catastrofi naturali e climatiche in immagini. Da New Orleans al Nepal, dal Ciad alla Germania.
New Orleans: Dopo il passaggio dell'uragano Katrina, parrocchia di San Bernardo (Donatien Garnier)
Himalaya, Nepal. Un ghiacciaio rischia di fondersi e inondare la valle di Khumbu, nei pressi del monte Imja. Ad un’altitudine di 5010 metri è il lago più pericoloso del Nepal (Aude Raux)
Shishmaref, isola di Sarichef, Alaska. Il cambiamento climatico sta sciogliendo il permafrost (permagelo) sul quale il villaggio è costruito. L’erosione delle abitazioni obbligherà gli Inuit a dover cercare, nei prossimi anni, altre soluzioni. (Guy-Pierre Chomette)
Longbaoshan, nord della Cina. «La siccità significa che nulla crescerà qui. Non resta altro che rivolgersi al cielo», dice Dehai Li (Aude Raux)
Ciad. Mousa Mahamat, 24 anni, è membro della tribù Kanembu. È un ex pescatore e lavora per adattare alla coltivazione un pezzo di terra che lo Stato gli ha dato. (Aude Raux)
Isole Halligen, Mare del Nord, Germania. «Le inondazioni improvvise ci prendono alla sprovvista. Capita che alcuni capi di bestiame che non siamo riusciti a mettere in salvo muoiano annegati». (Guy-Pierre Chomette)
Maldive. Costruita con l’aiuto del Giappone all’inizio degli anni Novanta, una diga fatta quasi completamente di cemento. Anche se è resistente all’erosione non protegge dalle innondazioni. (Guy-Pierre Chomette)
Bangladesh. Ogni anno la diga destinata a proteggere dall’alta marea viene spostata un po’ più in alto. (Donatien Garnier)
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Translated from Photos: 'Climate Refugees' from New Orleans to Germany