Elezioni in Regno Unito: il punto dopo la vittoria dei Tories
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Chiara VitaliI veri sconfitti di queste elezioni sono stati i Laburisti di Ed Miliband, subito seguiti del Liberal Democratici. Ad uscirne vincitori, invece, sono stati i Conservatori e i nazionalisti scozzesi. Uno sguardo su quanto è successo in Regno Unito negli ultimi giorni.
Dopo cinque anni in un governo di coalizione coi Conservatori, i Liberal Democratici subiscono un grave colpo che va a vantaggio sia dei Laburisti sia dei Conservatori, perdendo ben 48 seggi e scendendo così a soli 8 rappresentanti.
I loro errori (primo fra tutti l'aumento delle tasse universitarie) hanno allontanato il sostegno popolare e causato «il colpo più pesante dalla fondazione del partito», dice Nick Clegg, leader dei LibDem durante la coalizione. In molti hanno perso il proprio posto in Parlamento. L'attuale leader Nick Clegg è riuscito a mantenere il suo seggio solo per alcune di migliaia di voti e, nonostante le voci che lo vedevano sconfitto, durante il discorso di "vittoria" non è riuscito a nascondere l'amarezza per la disastrosa perdita del partito. Clegg ha rassegnato le dimissioni, ma non è stato certo l'unico, e la sconfitta dei Liberal Democratici non è stata l'unica sorpresa della notte delle elezioni.
La cosa più scioccante sono stati gli exit poll. I sondaggi vedevano i Laburisti e i Conservatori a pochi punti percentuali di distanza l'uno dall'altro, mentre gli exit poll hanno da subito prefigurato la netta vittoria dei Conservatori, con un numero di seggi vicina alla maggioranza, nonché la perdita di 19 seggi per i Laburisti e di ben 47 per i Liberali. Notizia a cui Paddy Ashdown, politico inglese e voce dei Liberali, ha reagito giurando di mangiare il proprio cappello in diretta sulla BBC, se tale previsione si fosse avverata. In seguito, quando il presentatore Andrew Neil gliene ha offerto uno durante la copertura mediatica delle elezioni della BBC, ha desiderato di non averlo mai promesso.
Il Partito Nazionalista Scozzese (SNP) è stato la seconda sorpresa della serata, non perché il suo successo fosse inatteso, ma per il modo in cui ha conquistato i seggi. L'impennata delle adesioni in seguito al referendum dello scorso settembre, in cui il 45% degli Scozzesi aveva votato per l'indipendenza, ha distrutto la concorrenza (principalmente laburista), con un margine del 35%. Il numero totale di seggi vinti, 56, ne lascia fuori solo 3 dai totali disponibili in Scozia. Uno dei candidati dello SNP, Mhairi Black, un giovane studente di 20 anni, ha sconfitto il rappresentante della campagna laburista Douglas Alexander, diventando così il più giovane membro del Parlamento negli ultimi 300 anni.
Col passare delle ore, gli exit poll si sono rivelati sempre più accurati, coi laburisti sconfitti in quelle circoscrizioni incerte che avevano sperato di portare a casa. La delusione è forte e traspare dal discorso del leader laburista Ed Miliband a Doncaster, dove ha mantenuto il seggio vinto nel 2005. L'incredulità è condivisa da tutto il partito, in cui molti credevano di aver fatto una buona campagna e di avere concrete possibilità di formare un governo. Molte personalità di spicco del Governo Ombra hanno perso i loro seggi, tra queste Douglas Alexander, direttore della campagna laburista, e il Cancelliere ombra Ed Balls.
I commentatori si sono chiesti cosa mai potesse essere successo, psicologicamente parlando, il giorno delle elezioni, mentre i sondaggi d'opinione mostravano i Laburisti a un passo dai Conservatori. Secondo i sondaggisti di IPSOS MORI, sembra che i votanti abbiano deciso di colpo di dare fiducia alla presunta sicurezza offerta dai Conservatori, forse spaventati dalla minaccia dello SNP (in coalizione coi Laburisti) e dalla mancanza di credibilità di Ed Miliband, a dispetto degli sforzi fatti durante la campagna elettorale per migliorare la sua immagine pubblica.
Lo straordinario successo dei Conservatori ha stupito tutti e causato euforia fra le fila del partito. E' David Cameron, in particolare, il vero vincitore di queste elezioni poiché, contro ogni previsione, è riuscito ad assicurare una netta maggioranza al suo partito. La capacità di ripresa dei Conservatori in varie zone dell'Inghilterra ha permesso loro di aggiungere seggi a quelli già conquistati nelle elezioni del 2010. E dire che le prime proiezioni avrebbero voluto i Tories alle prese con un Governo di minoranza, e Cameron l'unico candidato dei Conservatori a non aver vinto le elezioni: per cui, questa è per lui una grande vittoria personale. Ora, invece, si trova a dover affrontare altri problemi: le lamentele dei suoi parlamentari senza incarico, tanto per dirne una, e i potenziali rivali che gli contendono la guida del partito, Boris Johnson e Theresa May.
A seguito della sconfitta dei Laburisti alle urne, Ed Miliband ha consegnato le dimissioni da capo partito, affermando di essere «molto dispiaciuto per non aver vinto». Vista la mancanza di consenso in ampie zone dell'Inghilterra, ora passate ai Conservatori, e le perdite di voti in Scozia - che non sono stati bilanciati dalle vittorie a Londra - ci si aspetta di certo un'elezione per scegliere il nuovo Ed Miliband. La direzione presa dal nuovo leader avrà profonde conseguenze nel futuro del partito.
Anche Nigel Farage, leader del Partito per l'Indipendenza del regno Unito (UKIP),ha rassegnato le dimissioni (poi respinte dall'ufficio politico del partito), come promesso in caso di esito negativo (e dopo aver perso la battaglia per il seggio di Thanet South). L'UKIP ha conquistato molti consensi su scala nazionale, ben il 13%, ed è arrivato secondo in diverse circoscrizioni elettorali, ma i risultati sono stati deludenti, con la conquista di un solo seggio. Il partito si impegnerà comunque a portare avanti le proprie idee circa il problema dell'immigrazione e la questione dell'appartenenza all'Unione Europea, cercando di tramutare il sostegno popolare in un maggior numero di seggi in vista delle prossime elezioni. Quest'anno l'UKIP ha guadagnato quasi 4 milioni di voti ed un solo seggio, mentre lo SNP, pur non raggiungendo neanche la metà del loro risultato, si è portato a casa 56 posti in Parlamento.
Il successo del Partito Nazionale Scozzese (SNP) solleva una serie di domande su come verrà gestita l'influenza politica appena conquistata. Sarà interessante vedere come i Conservatori gestiranno la cosa. Intanto David Cameron ha affermato che renderà il governo della Scozia «il più potente governo devoluto al mondo». Nicola Sturgeon, leader dello SNP, ha detto più volte che avrebbe fatto il possibile per tenere i Conservatori fuori dal governo. Sebbene abbia anche affermato di volere una politica più progressista da Westminister, l'impennata di consensi dello SNP potrebbe far sì che il partito riproponga l'indipendenza.
Il parlamentare David Davis ha suggerito che dei cambiamenti strutturali potrebbero essere importanti per l'accordo "Devomax" (proposta di totale autonomia fiscale per la Scozia) tra i Conservatori e lo SNP, mentre il conservatore Boris Johnson, che ha confermato il suo seggio, ha proposto di muoversi verso «un qualche tipo di struttura federale». L'autonomia fiscale porterebbe in un enorme deficit la Scozia e, con il prezzo del petrolio sempre più basso, la cosa ora non potrebbe essere sostenibile.
I grandi sconfitti della serata sono stati probabilmente i Laburisti, seguiti senza ombra di dubbio dai Liberal Democratici, mentre lo SNP, grazie all'impareggiabile sostegno conquistato, può dire di aver portato a casa un gran successo. Tuttavia sono i Conservatori i vincitori a sorpresa, avendo trionfato alle elezioni con una maggioranza. Saranno loro il partito al Governo per i prossimi 5 anni. Uno shock ben raccontato in questa raccolta di notizie arrivata direttamente da Taiwan:
Elezioni nel Regno Unito (2015): Conservatori portano a casa la maggioranza, lo charme di Cameron ha colpito ancora - TomoNews
Translated from UK Elections: Drama plays out as Tories win majority