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Dopo le elezioni politiche la sinistra portoghese sfida il governo di minoranza.

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Nunzio Pruiti

Dopo quattro anni di forte austerità, il 4 di ottobre il Portogallo è andato alle urne per eleggere il primo governo del dopo salvataggio. Con un'astinenza del 43%, i portoghesi hanno rieletto lo stesso governo di centro destra, la coalizione formata da PSD e CDS-PP, anche se con una maggioranza relativa. 

La coalizione di centro destra ha vinto le elezioni con il 38,5% dei voti, perdendo così la possibilità di governare da sola a causa della aritmetica maggioranza della sinistra. Di conseguenza, il primo ministro Passos Coelho dovrà dipendere dall’opposizione per poter approvare tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni e aumento delle tasse come richiesto dai creditori internazionali. Nonostante la “troika” non sia più in essere in Portogallo da quasi due anni, continuando con lo stesso governo il popolo portoghese va incontro a ulteriori misure restrittive per ripagare il suo debito di 78 milioni di euro nei confronti dei creditori di Bruxelles e al FMI. “Il risultato dimostra che una politica di successo ha buone possibilità di essere accettata dalla maggioranza della popolazione, questo è incoraggiante” ha commentato il ministro dell’economia tedesco Wolfgang Schäuble. Ha inoltre fatto notare che “Non sarà facile formare un governo”.

Il quadro generale della notte elettorale riflette una debole vittoria della coalizione di centro destra, una sconfitta del Partito Socialista e un vittorioso Blocco di Sinistra, il quale ha raggiunto il suo miglior risultato di sempre (10,2%) raddoppiando il proprio numero di deputati (19). I comunisti e i verdi sommati hanno raggiunto l’8% dei voti. Il Partito per gli Animali e per la Natura (PAN), ha visto un solo deputato eletto, con l’1,4% dei voti. Un triste fatto che non può passare inosservato è l’elevatissimo livello di astensione nel Paese, arrivato al 43,07% e che ci pone l’interrogativo se viviamo o meno in una democrazia rappresentativa. Paul Ames ha scritto su POLITICO che la vittoria di Passos Coelho “è stata accolta [a Berlino] come un segno che l’adottare le misure d’austerità promosse dalla Germania non si traduce matematicamente in una perdita di voti.”

Un risultato frammentato

Ad ogni modo, questo risultato lancia un forte messaggio al governo portoghese. La maggioranza relativa è lo specchio del restante malcontento della gente, che ha deciso di disperdere il proprio voto nella sinistra – Blocco di Sinistra, Partito Comunista/Verdi e Livre/TDA – contribuendo così alla sconfitta del maggior partito d’opposizione, il Partito Socialista. Questo potrebbe avere un impatto positivo sulla rappresentanza politica portoghese, se la sinistra decidesse di mettersi attorno a un tavolo e raggiungere il consenso. Si tratta però di uno scenario piuttosto improbabile, visto che il Blocco di Sinistra e il Partito Comunista hanno apertamente invitato il Partito Socialista ad avviare dei colloqui, prevedendo una possible alleanza, ma sempre senza apparenti riscontri positivi. Catarina Martins, leader del Blocco di Sinistra, ha detto che per evitare che la destra rimanga al potere António Costa dovrebbe prendere la giusta decisione e unirsi al Blocco di Sinistra e al Partito Comunista.

Inoltre, l’ex deputato europeo e attuale leader di Livre/TDA Rui Tavares insiste sulla necessità di terminare con la cosidetta “governance arc”. Allo stesso modo, la debole coalizione guidata da Passos Coelho ha manifestato il proprio interesse nell’intavolare delle discussioni con il Partito Socialista, mentre il presidente Cavaco Silva si è rivolto alla nazione giovedì sera, espressando il proprio supporto al primo ministro Pedro Passos Coelho per la formazione di un governo. Il presidente è stato molto criticato per questo, accusato di “una mossa avventata e una mancanza di rispetto istituzionale” per aver invitato Passos Coelho alla formazione del governo quando ancora non sono noti i risultati relativi agli emigrati portoghesi nel mondo.

Compromesso

Cosciente della fragilità del suo partito, il primo ministro ha aperto a "compromessi indispensabili" se il Partito Socialista dovesse appoggiare il governo di minoranza. Quanto ad António Costa, si trova tra l'incudine e il martello; uscito sconfitto alle elezioni, viene chiamato adesso a un'importante decisione sia dalla destra che dalla sinistra, decisione che potrebbe mettere a rischio la sua integrità. Nonostante ciò, non c'è tempo da perdere per poter giungere a un accordo per il bilancio 2016, una assoluta priorità per garantire la stabilità del Paese. Anche se, durante la campagna elettorale, António Costa si era detto contrario a votare sul bilancio insieme alla coalizione.

Nella mattinata di mercoledì, dopo aver indetto l'assemblea nazionale del Partito Socialista, Costa ha rivelato maggiori informazioni sul futuro governo. “Il nostro mandato ci consente di dialogare con tutte le forze politiche. Si tratta di un nuovo assetto parlamentare che richiede un forte senso di responsabilità da parte di tutti noi. Valuteremo e cercheremo di trovare delle buone soluzioni programmatiche per il Paese”, ha dichiarato il segretario del PS, facendo notare che non intende escludere possibilità con il Partito Comunista e il Blocco di Sinistra. Un accordo non sembra comunque facile visto che i tre partiti hanno avanzato proposte e obiettivi abbastanza lontani tra loro. Questioni come la permanenza o meno nella UE e nella NATO sono oggetto di pesanti divergenze tra i partiti della sinistra. Costa prevede comunque un facile consenso per il governo di minoranza per quanto riguarda le questioni sociali.

Stando a quanto riporta l'Istituto Nazionale di Statistica portoghese, il tasso di disoccupazione stimato per agosto 2015 è stato del 12,4%. Problemi come l'aumento dell'età pensionabile, il taglio delle pensioni e dei sussidi di disoccupazione e le privatizzazioni del patrimonio nazionale sono argomenti che avranno una grande rilevanza nelprossimo futuro. Carlos Silva, segretario del CGTP, il primo sindacato portoghese, ha già chiesto la restituzione di tutte le tasse extra che il governo aveva introdotto, conseguenza della Troika.

Translated from After General Elections, Portuguese Left defies minority government