Donne e computer: la nuova sfida dell’Europa
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Francesca PoddaLa Commissione europea sta mantenendo la sua promessa di promuovere l’Ict (Information and Communication Technologies) tra le donne. La sua ultima azione, il 3 marzo scorso, consisteva nel visionare la sottoscrizione di un codice di best practises per le donne nel settore dell’Ict da parte di cinque tra le maggiori società, quali Motorola e Microsoft. Le ultime da Bruxelles.
L’attuale mancanza di competenze tecnologiche in Europa è allarmante: il settore Ict in Belgio attualmente affronta la carenza di oltre 10mila dipendenti qualificati, in Polonia 18.300, in Italia 2.800, in Francia 4.300, in Spagna 41.800 e in Germania, la più importante economia europea, addirittura 87.800.
Il lavoro nel settore delle tecnologie dovrebbe essere reso più appetibile per le donne. Lo scopo della promessa fatta dalla Commissione è promuovere il potenziale femminile e cercare di affrontare la mancanza di competenze nell’Itc, che si prevede raggiunga 300mila unità entro il 2010. «Questo è un primo passo per attirare le giovani donne verso i lavori in ambito high-tech», afferma Viviane Reding, Commissario europeo all’Informazione e ai media. Nell’ottobre 2008 lanciò il suo appello per nuove "Ciberellas", ovvero donne con competenze Ict, che prevedeva avrebbero avuto «un forte impatto nel dare forma al futuro economico e sociale dell’Europa». Il videoclip promozionale Ict is wicked verrà presto distribuito nelle scuole europee e si può vedere anche qui:
Translated from Europe's 'cyberella' girls to get more IT skills