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Divisa tra due mondi.

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Federica Arcibuono

Recensione del film "Brooklyin": Una giovante migrante deve decidere tra le sue radici irlandesi e la sua nuova casa a New York City. Una storia d'amore, famiglia e - cosa ancora più importante - del concetto di casa.

La storia di una giovane irlandese che emigra negli Stati Uniti negli anni '50 alla ricerca di un lavoro e di una vita migliore. Quando finalmente trova entrambi, viene risucchiata dal suo passato. 

“Pensava che fosse strano che la semplice sensazione di assaporare la prospettiva di qualcosa potesse farle pensare per un po' che quella fosse la prospettiva di casa.”

- Colm Tóibín, "Brooklyn"

L'autore del romanzo da cui è tratto il film – Colm Tóibín – è nato a Enniscorthy (proprio come la protagonista Eilis) nel 1955 e scrive spesso della società irlandese, dell'emigrazione, del vivere all'estero e della ricerca di una casa. Ha pubblicato “Brooklyn” nel 2009. Come la citazione evidenzia, la storia è tutta incentrata su una giovane donna alla ricerca di un posto da poter chiamare casa. La sua sofferenza iniziale è un dolore silenzioso che lei cerca di nascondere. Quando non riesce più a nascondere la sua nostalgia di casa, allora si ricompone e cerca di affrontare la sua nuova situazione da una diversa prospettiva. Ed è allora che conosce Tony. Un giovane idraulico italiano con una grande famiglia. Qui Eilis piano piano inizia a trovare il suo posto. Ma una tragedia la colpisce, sua sorella in Irlanda muore, lasciando la loro anziana madre a badare a se stessa. Eilis è combattuta tra il suo desiderio di continuare la sua recente vita a Brooklyn e il dovere nei confronti della madre e i sensi di colpa verso la sua sorella morta. Quindi torna a casa. 

Quando Eilis arriva nel suo paese natale molte cose sono cambiate. Ma comunque ricade nelle sue vecchie abitudini e riprende il suo vecchio stile di vita esattamente da dove l'aveva lasciato quando era partita alla volta del nuovo mondo. 

Addirittura si invaghisce di un ragazzo del paese, meravigliosamente interpretato dal brillante Domnhall Gleeson. Si perde nella sua ricerca di casa, è divisa tra due mondi e due uomini. Ed è questo che rende le storie di Tóibín così piene di un inesplicabile, misterioso desiderio. Un desiderio di una casa che non esiste più. Cosa dovrebbe fare Eilis? Fare finta di non essere mai andata via e ripiombare nella società irlandese o dovrebbe accettare il fatto che è ormai diventata un'altra persona durante il suo soggiorno oltreoceano e che non può più far parte delle dinamiche di quel piccolo villaggio wexfordiano?

Prima che io diventi troppo filosofica devo parlarvi dell'impressionante talento che si è concentrato nel cast di questo film. Ovviamente Saoirse Ronan ha realizzato una delle sue migliori performance fino ad ora, soprattutto in relazione al suo personale attaccamento al film. La storia di Eilis in un certo senso riflette la sua. La Ronan è nata nel Bronx da genitori irlandesi, un'altra parte di New York, e si è trasferita con loro in Irlanda quando era piccola. I suoi genitori si sono davvero sposati nel comune di Brooklyn con una cerimonia tranquilla, molto simile al matrimonio di Eilis e Tony nel film. La Ronan quindi, era molto protettiva nei confronti di questo lavoro ed era speranzosa che venisse ben accolto soprattutto dal pubblico irlandese. Fatto divertente: come simbolo affettivo, ha chiesto di poter tenere il costume da bagno verde del film.

Emory Cohen – interpreta il marito di Eilis, Tony - mi ha enormemente impressionato, soprattutto perché aveva un viso tanto giovane e allo stesso tempo ha recitato alla perfezione questo ruolo. È stato paragonato a Marlon Brando, non solo da un punto di vista fisico, ma anche per la sua abilità di interpretare un personaggio divertente e allo stesso tempo profondo. Interpreta Tony con una tale onestà e vulnerabilità che solo un suo sguardo vi farà svenire. Un vero eroe cinematrografico direttamente dagli anni '50. Solo che Cohen è nato nel 1990. Guardandolo attentamente, ho scoperto di averlo già visto prima. Interpreta il figlio con problemi mentali di Bradley Cooper in “The Place Beyond the Pines” (Come un tuono). Ricordo quanto fossi rimasta impressionata dalla sua interpretazione e da quella di Dane DeHaan (il figlio di Ryan Goslings nel film). Entrambi così giovani, eppure tanto profondi nella loro recitazione. Lui è uno di quelli che vanno tenuti d'occhio. Credo che farà grandi cose.

Altra brillante star di questo capolavoro è la splendida Julie Walters. Realizzare questo film è stato - anche per lei - un'esperienza sentita e vicina alla sua storia. Sua madre era irlandese, e quindi si è trattato di un viaggio nel suo passato. Sapendo questo, ecco che si spiega come la Walters fosse perfetta nel ritratto del suo personaggio e nel suo accento.

La bellezza del film sta nel modo in cui riesce a cogliere la calma del romanzo di Tóibíns. A questo punto, Nick Hornby merita un riconoscimento come superbo scrittore della sceneggiatura.  Ha adattato il libro e creato le basi per questo commovente film. Il fatto che Hornby sia il marito di una delle produttrici, Amanda Posey, attesta solo il fatto che questo sia un pezzo d'arte piccolo ma ambizioso. Vincere il BAFTA come Miglior Film Inglese è stato sicuramente meritato.

Rimane una domanda. Eilis torna da Tony? Dovrete guardare il film per scoprire cosa deciderà, ma sappiate questo: alla fine dobbiamo creare dentro di noi  quel qualcosa che ci permette di dar vita ad una casa che risponda ai nostri desideri, delusioni e drammi della vita di tutti i giorni. Questo è quello che io ho capito dal film.

Translated from Torn between two worlds.