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Credo in una Bielorussia europea

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Alaksander Milinkevic, principale candidato dell’opposizione alle prossime elezioni, traccia un futuro democratico per la Bielorussia. In un intervento esclusivo.

Da quando è salito al potere Lukashenko, decine di giornali indipendenti e centinaia di Ong sono scomparsi, mentre migliaia di imprenditori hanno subito grandi perdite. Come se non bastasse, persino il fatto di parlare il bielorusso è oggi considerato segno di appartenenza all’opposizione sediziosa.

Tutto ciò non è normale. Libertà di coscienza, libertà di movimento, libertà di parola, libertà d’informazione, libertà di attività economica: questi sono i rimedi per sfuggire al fallimento totalitario al quale i bielorussi si stanno confrontando al giorno d’oggi.

Per tutto il giorno i giornali, le radio e le Tv di stato trasmettono un solo messaggio: “stabilità”. Che, però, è sinonimo di stagnazione. La società civile si trova in una situazione di stallo, paralizzata dalla paura, senza alcuna informazione imparziale a disposizione. È impossibile che delle elezioni libere abbiano luogo, quando ogni sorta di critica nei confronti delle autorità viene giudicata un atto criminale e un attacco allo Stato. Le scuole e le altre istituzioni educative sono state obbligate ad insegnare l’ideologia statale, e gli insegnanti che non si sono adeguati sono stati licenziati. Altre, invece, hanno chiuso, perché la loro esistenza discordava con l’ideologia sovietica prevalente. Gli abitanti della Bielorussia devono essere liberati dalle catene della paura e diventare consapevoli del fatto che esiste un’alternativa.

Libertà, non rivoluzione

La Bielorussia non ha bisogno di una rivoluzione, ma solo di un’elezione giusta e trasparente per dare peso ai voti dei cittadini. In caso di falsificazioni, il popolo scenderebbe in piazza per dimostrare in modo pacifico la propria scelta. Coloro che governano lo sanno. Ed è questa la ragione per cui il Kgb (polizia segreta bielorussa ndr) ha avviato degli emendamenti per rendere più severo il Codice penale; che alcune persone sono state arrestate per motivi politici, mentre le telefonate di attivisti democratici sono state intercettate e i loro autori sono continuamente controllati; che dal 1994 non ci sono stati dibattiti politici in TV. Per le campagne elettorali, si hanno a disposizione solo due programmi televisivi e due radiofonici, ognuno della durata di mezz’ora e nessuno dal vivo, e nello stesso tempo il Comitato centrale per le elezioni vieta ai giornali indipendenti di pubblicare il programma elettorale dell’opposizione.

Negli ultimi mesi ho visitato quaranta città e paesi bielorussi. L’incontro con abitanti di varie parti del Paese e i risultati della campagna porta a porta ci danno dei motivi per essere ottimisti. La gente vuole libertà, verità e giustizia: tutto ciò significa che insieme vinceremo!

I rapporti tra la Bielorussia e i Paesi vicini stanno peggiorando, per non parlare di quelli con l’Ue e gli Stati Uniti. Questi ultimi vengono considerati dal regime come dei “mostri” che vogliono soffocare il nostro “Paese indipendente”. È una vergogna per un Paese situato nel cuore del continente europeo.

Venti di libertà in Bielorussia

Abbiamo invitato gli osservatori internazionali a venire in gran numero alle prossime elezioni. Abbiamo dato vita ad una grande coalizione democratica e desideriamo coordinare le nostre attività con il Parlamento europeo, il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse). Siamo convinti che senza dei radicali cambiamenti nella mentalità della società bielorussa, oltre che nelle regolamentazioni e pratiche elettorali, l’elezione presidenziale del 19 marzo non possa essere riconosciuta come la volontà del popolo bielorusso. Ci siamo addossati il duro compito di restaurare la libertà in Bielorussia. Questo è il nostro obiettivo e sono orgoglioso di essere il candidato delle Forze democratiche unificate della Bielorussia, un’organizzazionea a tutto campo unita nel valore della democrazia, sebbene minacciata dalle autorità. Dai nostri vicini europei ci aspettiamo comprensione e fermezza di principi nel valutare la situazione. Non mi riposerò finché la volontà della maggioranza non sarà in grado di reagire.

La nostra idea principale si può esprimere nella seguente affermazione: quando la pluralità della gente sarà una maggioranza, le autorità non potranno più fermare i cambiamenti inevitabili. Io credo in una Bielorussa europea.

Translated from Milinkevich: “I believe in a European Belarus”