Chi curerà la Slovacchia?
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andrea bassiI principali paesi europei, afflitti dall'afflusso di lavoratori a buon mercato, hanno fatto sì che i nuovi Stati membri debbano attendere per la libera circolazione delle persone. Perché i dottori dovrebbero fare eccezione?
Attualmente la Slovacchia non deve far fronte a crisi nel settore
della sanità, ma in un futuro non molto lontano i suoi abitanti
potrebbero doversi spostare in Gran Bretagna per usufruire delle cure
di un medico specializzato che, ironia della sorte,
potrebbe essere slovacco.
Buoni i guadagni in patria, molto più consistenti all'estero
Nel 2003 in Slovacchia è stata attuata una riforma, lungamente
discussa e criticata, riguardante il livello delle retribuzioni dei
medici statali. L'idea del Ministro della sanità Rudolf
Zajac era quella di abbandonare le tabelle tariffarie in vigore
dal tempo del regime comunista: esse, al di là di quanto fosse
stato produttivo un medico, stabilivano che il suo salario non potesse
salire al di sopra di un certo limite.
Attualmente il livello della retribuzione dei medici slovacchi dipende
dalla loro specializzazione e dal numero delle loro prestazioni. In
teoria un medico qualificato dovrebbe guadagnare abbastanza in patria
da non dover decidere di andare a lavorare all'estero.
Ma dopo l'entrata nell'Unione nel maggio 2004, i titoli di studio dei
medici, così come quelli degli architetti o quelli dei veterinari sono stati accettati da tutti gli Stati membri. E, anche se la
media della paga mensile dei medici slovacchi è più alta della paga di
altri settori, essi guadagnano incomparabilmente meno che nell'ovest.
Per esempio in Slovacchia un medico guadagna intorno ai 450 euro al
mese, ma un esperto con la stessa qualifica in Francia è capace di
guadagnare intorno ai 6500 euro. La
href=" http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/3941073.stm "
class="external-link">direttiva
Ue passata nell'agosto 2004, che limita le ore di lavoro dei
giovani medici alle 48 ore settimanali, ha creato carenza di personale un
po' ovunque nel continente, non aiutando la situazione slovacca. Come
risultato, un medico senza seri problemi di comunicazione in una
lingua straniera, può comodamente trovare impiego nel paese in cui
preferisce lavorare.
Aprofittare del sistema
Secondo l'agenzia stampa slovacca
href="http://www.slovakspectator.sk/clanok.asp?vyd=online&cl=19268 "
class="external-link">SITA, nel
2004, 363 medici hanno lasciato la Slovacchia per prestare servizio
altrove. L'anno precedente i medici a lasciare il paese erano stati
62. È vero che anche prima dell'entrata nell'Unione, i medici avevano
comunque opportunità di lavoro nella confinante Repubblica Ceca, dove
non esistono barriere per quanto riguarda la lingua e gli stipendi
sono più alti di circa 250 euro al mese, ma ora Gran Bretagna,
Irlanda, Germania e Svezia sono divenute destinazioni molto più
attraenti per i medici slovacchi.
Se l’attuale andamento continuerà, non solo la Slovacchia si troverà senza medici, ma anche l'economia ne soffrirà. Il punto è che
questi dottori hanno beneficiato dell'educazione delle libere
università in Slovacchia. Gli studenti e i loro genitori non vogliono
che questo cambi perché i carichi finanziari addizionali che le tasse
per l'istruzione verrebbero a generare non sarebbero sostenibili da
parte loro. Quando il parlamento ne discusse e impose rincari
all'educazione, un'ondata di proteste si sollevò in diverse città
slovacche. Ma il fatto è che si contribuisce alla formazione di medici
senza poi poter garantir loro adeguati trattamenti retributivi. Tre
facoltà di medicina sfornano seicento nuovi laureati ogni anno, che
sarebbero sufficienti per il fabbisogno di tutti gli ospedali slovacchi. La cosa grave
riguardo al numero dei laureati è che almeno la metà di loro
secondo le statistiche andrà a incrementare il prodotto interno lordo
di un altro paese.
Translated from Who will heal Slovakia?